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Terremoto, persone in strada e fuochi in piazza. Il racconto della paura: “In un attimo è crollato tutto”

Ago 24, 2016

“Sono salvo per un miracolo e perché mi ero appena svegliato per andare a lavoro. Faccio l’operatore ecologico, mi ero appena alzato dal letto quando in un attimo è crollato tutto. Dieci secondi sono bastati per distruggere tutto”. Lo ha detto Marco, operatore ecologico di Amatrice, sopravvissuto al crollo della sua casa in via Costanzo Angelini, nel centro storico di Amatrice, colpita dal terremoto che ha devastato il centro Italia. “Mi ricordo la scossa dell’Aquila, durò più a lungo, qui in un attimo è successo di tutto”. Storie di paura, una notte passata per strada aspettando nuove scosse, usciti di casa così come si trovavano, alla ricerca di aiuto o informazioni.

Un testimone che si trova a Configno, frazione di Amatrice: “È stato un incubo. Ci siamo svegliati alle 3.35 con i mobili che cadevano per terra e i muri che si muovevano di un metro. Siamo riusciti a uscire dalle case in fretta e furia, alcuni sono ancora in mutande qui in strada. Abbiamo acceso un fuoco in piazza e siamo andati a tirare fuori gli anziani dalle abitazioni. Sto provando a contattare mia madre a Nommisci, una frazione qui vicino, ma il telefonino non funziona”.

“È dalle 3.36 che non smetto di piangere, sono troppo spaventata – scrive Elisa su Twitter -. Mi sono svegliata perché mio padre é entrato in camera mia gridando mentre mia madre urlava il mio nome. Sono stata tutta la notte per strada, avevo troppa paura di ritornare in casa”. “Le case vecchie sono tutte crollate, il corso principale è un disastro. Siamo usciti con il trattore per liberare le strade. Sono fuggito da casa seminudo. Ora stiamo cercando di dare una mano in paese”. Così un testimone, Valerio, da Amatrice a RietiLife.

Nell’area, in villeggiatura, anche ospiti stranieri: “È stato come se il letto fosse montato sui pattini – ha raccontato Michael Gilroy da Montapulciano alla Cnn – all’inizio ero molto confuso. Vengo dalla California e ho idea di cosa significhi un terremoto. I lampadari tremavano e a quel punto sapevamo di dover lasciare l’edificio il più in fretta possibile”.

Intanto sui social si sta organizzando la ricerca di aiuti. Con lo slogan “Aiutiamo Amatrice” è stato istituito un centro di raccolta in piazza Mazzini, davanti al Liceo Classico Varrone, di beni di prima necessità: acqua, alimenti a lunga conservazione, coperte.

Nessun danno alla Basilica di Francesco a Assisi ma tanta paura, come scritto sull’account Twitter ufficiale della Basilica: “Grande spavento tra i frati di Assisi. Comunità francescana sveglia e raccolta in preghiera”.

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