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Rifugiati e imprese: 50 casi di successo

Mar 22, 2018

Sono piccole, medie e grandi imprese di tutta Italia e di diversi settori. Hanno favorito l’inserimento nel lavoro dei rifugiati: il segno pi concreto di integrazione dei migranti. Oggi in Assolombarda a Milano saranno premiate dall’Unhcr-agenzia Onu per i rifugiati, alla presenza di Gabriella Magnoni Domp (presidente advisory board “responsabilit sociale delle imprese” dell’associazione imprenditoriale), Felipe Camargo (rappresentante Sud Europa Unhcr) e i rappresentanti della prefettura, del Comune e della Commissione europea .

Gli obiettivi del progetto

La premiazione il momento finale di un progetto sostenuto dai ministeri del Lavoro, dell’Interno e da Confindustria: le imprese prescelte potranno fregiarsi del logo “Welcome – Working for Refugee Integration”. Per dare cos visibilit sul territorio al loro impegno. Sono gi aperte le candidature per il 2018 sul sito www.unhcr.it. Le aziende premiate si sono distinte per aver fatto assunzioni di migranti con una protezione internazionale, favorito il loro inserimento o sostenuto la nascita di attivit di autoimpiego.

Settori e territori dei casi virtuosi

A scorrere l’elenco dei premiati si nota la grande variet di esempi virtuosi. Ci sono grandi aziende come Adecco Italia (favorisce inclusione lavorativa per i rifugiati dal 2008) o Cromology (pitture per edilizia) che ha coinvolto dieci migranti in un progetto di riqualificazione del parco e delle mura in provincia di Lucca. Molte anche le pmi: dal rivenditore autorizzato della catena Decathlon di Alessandria (due tirocini formativi per due richiedenti asilo) alla Cisauto srl di Catania, concessionaria Peugeot, per un titolare di protezione umanitaria. Diversi migranti sono coinvolti nel collocamento presso aziende agricole e apistiche per la produzione del miele.

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Formazione, cultura, ristorazione

Ci sono poi progetti d’impresa che coinvolgono il sostegno alle donne e contro l’emarginazione in Emilia Romagna, Piemonte e Liguria. Attivit di formazione professionale e mediazione culturale in Lombardia e Piemonte. E sei casi di impieghi virtuosi dei rifugiati in aziende del settore food in Sicilia, Campania, Emilia Romagna e Lazio. Perfino le attivit teatrali: un beneficiario di protezione ivoriano stato inserito come macchinista scenico dal Teatro di Sardegna e ora impegnato con la scrittrice Michela Murgia.

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