• 29 Aprile 2024 0:59

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Recensione Witbox Go, la stampante 3D con Android

Gen 5, 2018

Prove di stampa

Stampa

Il software fornito per effettuare la stampa è sempre “Zetup” (gestisce i progetti e integra uno slicer) che in versione desktop offre alcune opzioni in più, tra cui tutto il necessario per caricare i file progetto, avviare il download sulla stampante e iniziare la creazione.

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Il software è però progettato per integrarsi con MyMiniFactory, un sito web con una grande community alle spalle da dove è possibile scaricare un sacco di progetti pronti per la stampa. Fino a quel momento potrete procedere alla vecchia maniera, cioè dando direttamente in pasto al software i file dei modelli 3D (accetta .zup, .stl e .obj).

Prima di avviare la stampa potrete agire su alcuni parametri, tra cui il livello di riempimento dei corpi, e la creazione dei supporti necessari per realizzazioni di oggetti sofisticati.

Durante le varie stampe che abbiamo effettuato, ci è capitato di ricevere un errore di stampa, in cui la stampante non ha nemmeno iniziato la produzione. In quel caso è bastato riavviare il processo di stampa per risolvere il problema. Ogni tanto prima di iniziare la stampa viene avviato un processo di calibrazione del piatto, per assicurarsi che sia perfettamente in asse.

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Non è un modello che si può definire silenzioso, non tanto per via dei motori che spostano l’estrusore, bensì per la ventola di raffreddamento. Le dimensioni contenute richiedono un’elevata velocità di rotazione, che la rende rumorosa. La sensazione è quella di sentire un asciugacapelli o un’aspirapolvere in funzione nella stanza accanto. Per fortuna la frequenza del rumore è tale che un paio di porte tra voi e la stanza in cui è presente la stampante saranno sufficienti per abbattere, quasi totalmente, il rumore. Chi vi scrive ha il sonno molto leggero, quindi fidatevi, potete lasciarla stampare per tutta la notte senza problemi.

Infine, le vibrazioni sono molto poche, potrete quindi tenerla anche sulla stessa scrivania dove avete il computer senza che vi infastidisca troppo.

Qualità e velocità di stampa

Non è un mostro di velocità, posizionandosi comunque nella media delle stampanti non professionali. Abbiamo notato una certa “generosità” nella creazione dei supporti alla stampa, qualora l’opzione sia attivata nel menù.

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La qualità di stampa è più che idonea per il tipo di pubblico a cui è destinata, cioè l’utente casalingo a cui poco interessa sapere di come funziona la stampa 3D, e il cui principale obiettivo è realizzare oggetti più o meno utili.

Noi l’abbiamo messa alla prova con la classica “barchetta di test”, che potete vedere qui nelle foto. Come detto, non ci si può lamentare, la qualità è più che idonea per una produzione hobbystica casalinga.

Tra le altre cose abbiamo anche stampato un modellino di “Tracer”, il personaggio del gioco Overwatch. In questo caso, considerando le dimensioni molto minute, non possiamo essere soddisfatti al 100%, ma il risultato è più che discreto. Se siete amanti di modellismo, qualche ritocco artigianale e un pennello preciso potranno permettervi di realizzare modelli di buona qualità.

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Verdetto

Non vi ho ancora detto il prezzo, che è pari a 779 euro, e si può acquistare direttamente dal sito di BQ o tramite altri rivenditori, tra cui Amazon. Le bobine da 300 grammi di filamento di PLA costano 9,90 euro, un prezzo non così fuori media se consideriamo un alto livello qualitativo, così come promesso dall’azienda. Tuttavia è possibile usare anche bobine di terze parti, che dovranno però essere posizionate lateralmente dato che difficilmente entreranno nell’alloggiamento.

La Witbox Go è, prima di tutto, una stampante 3D facile da usare. Si estrae dalla scatola in 10 secondi, e dopo 15 minuti sarete pronti per stampare i primi progetti. E questo senza avere alcuna conoscenza della stampa 3D. Non vi serve sapere come funziona, quali sono i software maggiormente utilizzati, quali sono i parametri più o meno importanti, o come si effettua una calibrazione.

Android e il chip Snapdragon all’interno della stampante la rendono abbastanza intelligente da autoconfigurarsi e di “togliersi dai guai” autonomamente in caso di malfunzionamenti.

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Il contrappasso in questo caso è l’impossibilità di andare oltre a quello per cui la stampante è stata progettata o il software vi permette di fare. Il controllo, in questo caso, è appunto limitato a quello che vedrete. Non abbiamo provato a forzarne il funzionamento in abbinamento ad altri software, non è quello per cui è stata progettata.

In conclusione, se già conoscete la stampa 3D e avete già esperienza nel campo e sapete dove mettere le mani, non siete l’utente tipo per la Witbox Go. Nel vostro caso ci sono altre stampanti a cui dovreste rivolgervi, che vi faranno anche risparmiare soldi o accedere a una qualità e, soprattutto, dimensioni di stampa superiori.

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Se invece la vostra necessità è realizzare oggetti, e non vi interessa nulla di imparare tutti i segreti della stampa 3D, allora considerate questa stampante, e siate disposti a spendere un prezzo mediamente superiore al costo di nessuno sforzo intellettivo o fisico per utilizzarla.


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