• 8 Maggio 2024 5:47

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Como, l’ultimo messaggio del papà morto con 4 figli: “Non ce la faccio più, brucio tutto”

Ott 21, 2017

“Non ce la faccio più, brucio tutto”. E’ il messaggio whatsApp che una amica di Faycal Haitot, il 49enne morto con i quattro figli nel rogo che ha appiccato nella sua abitazione, non è riuscita a leggere la notte prima dell’incendio. Un ultimo disperato tentativo di aiuto. La donna aveva il telefono spento e ha visto il messaggio solo la mattina dopo: ha subito chiamato la questura, ma la casa di Haitot e i suoi bambini già bruciava.

Condividi

Sarà lutto cittadino a Como nel giorno dei funerali, né la data né il rito sono stati ancora decisi. La Procura ha deciso di non effettuare l’autopsia sulle cinque salme. E continua a indagare per ricostruire tutti i passaggi dell’ultima fase di vita dell’uomo che temeva sempre di più di perdere i figli. L’inchiesta dovrà ricostruire quanto avvenuto alla luce del codice penale per valutare eventuali responsabilità.

L’idea di dare fuoco alla casa non è nata in un istante, è stata meditata. Lunedì scorso Haitot era stato convocato dal tribunale dei minori a Milano, che sei mesi fa gli aveva affidato i bambini di 11, 7, 5 e 3 anni. Ad aprile Haitot aveva denunciato la moglie, gravemente depressa, per maltrattamenti sui figli: servizi sociali e procura minorile avevano così deciso di affidare i quattro bambini al padre e di far curare la donna in un centro specializzato. Al Comune di Como era stato lasciato l’incarico di vigilare sui bambini. L’uomo, un mese fa, era stato convocato dai servizi sociali, quando le scuole avevano segnalato che i piccoli in classe non si erano mai visti. Lui nel frattempo aveva smesso di lavorare per stare con loro.

Condividi

Da quanto ricostruito della vita del 49enne, il primo giorno di scuola era andato dai carabinieri dicendo che non avrebbe mandato i figli a scuola perché non poteva permetterselo, e non si è mai presentato alle convocazioni dei servizi sociali. Di conseguenza al tribunale dei minori è stata inviata una relazione negativa – come ha indirettamente confermato il Comune – quando ha affermato “di avere attivato dei percorsi diretti a individuare le azioni opportune, in tutte le sedi, per la tutela dei minori”.

Da parte sua

l’operaio marocchino, in un lungo messaggio inviato il 16 settembre al profilo Facebook del quotidiano La Provincia, denunciava di essere stato ignorato dai servizi sociali che gli davano sì la casa, ma non i mezzi per dare da mangiare ai figli. È in questo ambito, in una situazione che lui vedeva senza uscita, che Haitot ha maturato la sua decisione. Una persona normale, scrupolosa, dignitosa, che teneva ai figli e al loro decoro, lo descrive chi ha avuto a che fare con lui.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close