MILANO – Ore 10:20. Euro protagonista di un recupero contro il dollaro in questo finale d’anno dai volumi di scambi assottigliati, che hanno favorito uno degli eventi borsistici che di tanto in tanto scuotono i mercati: nel primo mattino di venerdì, sui mercati asiatici ordini automatici partiti senza controllo hanno fatto impennare la divisa unica fin sopra 1,06 dollari.
Le Borse si avviano invece a chiudere l’anno tra volumi sottili: Milano è invariata. Allineate le altre: Londra, Francoforte e Parigi cedono intorno allo 0,1%. Per quanto riguarda Piazza Affari ci sono molte vicende finanziarie aperte. C’è un trittico di storie che sta regnando sul listino milanese: l’aumento di capitale del Monte dei Paschi (sospesa dagli scambi) che necessita 8,8 miliardi di patrimonio e richiederà allo Stato un intervento da 6,6 miliardi (il resto arriverà dalla conversione dei bond); la scalata di Vivendi a Mediaset; l’annunciata Opa di Lactalis sul 12% circa di Parmalat ancora quotato. Da segnalare poi che dal prossimo 2 gennaio i titoli di Banco Popolare e Bpm tratteranno sotto l’unica insegna di “Banco Bpm” a seguito dell’efficacia delle nozze.
Dal fronte macroeconomico, in Italia si registra l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali di novembre: diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,3% nei confronti di novembre 2015. Dagli Usa si aspettano invece i dati dell’indice Pmi di Chicago. I prezzi al consumo in Spagna, a dicembre, mostrano un progresso dello 0,6% rispetto al mese precedente e portano il dato annuo dell’inflazione all’1,5 per cento.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi tratta poco mosso sopra 160 punti base, con il rendimento dei decennali italiani all’1,8% sul mercato secondario. Come accennato, l’euro è in rialzo all’avvio dei mercati dove segna 1,052 rispetto al dollaro. Sulle piazze finanziarie asiatiche, complici anche gli scambi sottili dell’ultima seduta dell’anno, un ordine generato da un computer attraverso un algoritmo ha creato una turbolenza che ha portato le quotazioni fino a 1,0653 (+1,6%). Un balzo inaspettato, riferisce Bloomberg, che ha creato qualche problema fra i traders che si sono dovuti ricoprire con perdite fino alla normalizzazione delle quotazioni. Acque meno agitate per lo yen che scambia a 116,8 (+0,23%).
Chiusura in lieve flessione in mattinata alla Borsa di Tokyo: l’indice Nikkei-225 ha terminato l’ultima seduta dell’anno in calo dello 0,16% a 19.114 punti. Il bilancio del 2016 è appena positivo per il listino principale giapponese: il listino principale termina l’anno con un guadagno dello 0,42% rispetto alla chiusura del 30 dicembre 2015.
Tra le materie prime, il prezzo dell’oro è in crescita sui mercati asiatici dove cresce dello 0,4% a 1163 dollari l’oncia. Le quotazioni del metallo si apprestano a chiudere il 2016 con un bilancio in attivo (+9,5%) dopo un 2015 nel quale avevano perso il 10%. Anche il prezzo del petrolio viaggia in rialzo sui mercati asiatici. Il con scadenza a febbraio guadagna 15 cents a 53,92 dollari al barile mentre il Brent del mare del Nord sale a 56,14 dollari al barile.
Wall Street ha chiuso la seduta di ieri in lieve calo con il Dow Jones che si appresta ad archiviare la prima settimana in calo su otto; per l’ennesiva volta l’indice delle 30 blue chip non è riusciuto a raggiungere la soglia psicologica dei 20.000 punti e per toccarla dovrebbe guadagnare l’1%. La notizia delle misure Usa contro la Russia non ha cambiato l’andamento del mercato azionario americano. I volumi sono rimasti sottili, cosa tipica in questa parte dell’anno e alla fine il listino delle blue chip ha perso lo 0,07%, lo S&P 500 ha ceduto lo 0,03% e il Nasdaq ha lasciato sul terreno lo 0,12%.