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La Ue all’Italia: “Bene impegni sui conti pubblici”. Rivista al rialzo la crescita 2018

Feb 13, 2017
MILANO – “La Commissione prende nota positivamente del pubblico impegno preso dal governo di adottare misure di bilancio aggiuntive pari allo 0,2% del Pil entro il mese di aprile 2017”. E’ il giudizio di Bruxelles sulla manovra di correzione dei conti pubblici italiani che il governo Gentiloni deve dettagliare nei prossimi giorni. Un parere che accompagna le previsioni economiche sull’Europa e sui principali Paesi membri. Per l’Italia, la Commissione prevede ora una crescita dello 0,9% del Pil nel corso del 2017, in linea con quanto messo in conto in autunno, mentre per il 2018 c’è un leggero miglioramento al +1,1%.

Numeri che vengono sciorinati a Bruxelles mentre scatta il conto alla rovescia perché il governo italiano dettagli all’Unione come intende intervenire per correggere i conti pubblici di 3,4 miliardi. Alla richiesta Ue il governo ha dato una risposta a inizio mese, ma con contorni ancora troppo vaghi per gli sceriffi economici dell’Ue. Infatti, il presidente Juncker e il responsabile agli Affari economici, Pierre Moscovici sono in pressing per avere già qualche passo concreto entro il 22 febbraio, prima che venga pubblicato il rapporto ad hoc sul debito italiano che potrebbe fare da antipasto a una procedura d’infrazione per la sua mancata riduzione.

Le previsioni.

“Se devo dare un titolo, direi che la crescita economica continua anche se è messa alla prova dalle incertezze”, ha spiegato Moscovici alla stampa. Passando in rassegna le performance dei Paesi membri, alla voce dell’Italia ha ricordato che la prevsione per il 2017 è “allo stesso ritmo del 2016”, con un leggero aumento per il 2018. “Tassi d’interesse reali bassi e forte domanda esterna” sostengono la crescita, ma “ci sono ancora grandi debolezze strutturali che impediscono una dinamica più sostenuta”. Secondo gli economisti della Commissione, “l’incertezza politica e il lento aggiustamento del settore bancario pongono rischi al ribasso alle prospettive di crescita dell’Italia”. Rivolgendosi proprio a Roma, Moscovici ha invitato il governo italiano ad attivare le misure quanto prima e ha sottolineato la volontà di procedere con un “dialogo costante e costruttivo” con il ministro Padoan smorzando i toni duri degli ultimi giorni. In merito all’ipotesi di aprire una procedura d’infrazione verso l’Italia, il commissario ha rimandato al “lavoro in corso” che darà i suoi risultati “nelle prossime settimane” e nel quale “si terrà conto di tutti i fattori che possono spiegare perchè il Paese non rispetta la regola sul debito”.

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Per gli altri grandi numeri di bilancio, questi restano “sostanzialmente stabili” rispetto alle ultime previsioni: il deficit Pil è rivisto leggermente al ribasso per il 2016 (a 2,3% dal 2,4% delle previsioni di autunno), mentre resta invariato a 2,4% per il 2017. Anche il debito è rivisto leggermente al ribasso per il 2016 a 132,8% da 133%, mentre sale a 133,3% nel 2017 da 133,1%. Numeri che non scontano ancora l’impegno a correggere i conti di 0,2 punti, con ripercussioni che “saranno conteggiate solo quando dettagliate”.

Comm Ue inverno 2017 Comm Ue autunno 2016 Documento programmatico di bilancio 2017
LE PREVISIONI PER L’ITALIA
2017 2018 2017 2018 2017 2018
PIL 0,9 1,1 0,9 1 1 1,2
DISOCCUPAZIONE 11,6 11,4 11,4 11,3 10,8
DEBITO/PIL 133,3 133,2 133,1 133,1 132,8 130,1
SALDO BILANCIO (DEFICIT/PIL) -2,4 -2,6 -2,4 -2,5 -2,3 -1,2

Riflettendo sulla manovra aggiuntiva richiesta dall’Unione, recentemente l’Autorità dei conti pubblici italiani – l’Ufficio parlamentare di bilancio guidato da Giuseppe Pisauro – ha avuto modo di smorzare i timori di effetti recessivi da una stretta fiscale. Basandosi sulle risposte che il Tesoro ha dato a Bruxelles e su quanto poi precisato dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in Parlamento, l’Upb stima che dalla correzione di 3,4 miliardi ai conti (da reperire in larga parte attraverso il ricorso a nuove imposte) derivi un marginale effetto negativosulla crescita reale del Pil, che si limiterebbe però a 0,036. Di contro, però, ci sarebbe un impatto sui prezzi e di lì un limitato rialzo del deflatore del Pil, l’indice che misura l’inflazione: considerando l’andamento della crescita reale, il Pil nominale del 2017 ne risulterebbe condizionato con un “limitato impatto” di 0,077 punti percentuali.

Il quadro generale. Le previsioni invernali, che fin dal titolo rimandano alla “navigazione in acque agitate” per il blocco dei Paesi Ue, fissano una stima di crescita per l’Eurozona dell’1,6% quest’anno e dell’1,8% il prossimo, con una leggera revisione al rialzo (0,1 percenuali) in entrambi i casi a seguito “di una performance superiore alle aspettative nella seconda metà” dell’anno scorso e a una partenza di 2017 piuttosto robusta. Se si guarda all’Ue intera, la stima è di una crescita dell’1,8% per entrambi gli anni. La Ue sottolinea comunque che le previsioni sono soggette ad “alta incertezza”. Nell’elenco rientrano “dei rischi eccezionali” di previsione dovuti “alle intenzioni ancora poco chiare della nuova amministrazione statunitense in alcuni settori strategici fondamentali, come pure alle numerose elezioni che si terranno in europa quest’anno e ai prossimi negoziati con il regno unito” per l’uscita dalla Ue. Moscovici, rispondendo a una domanda sull’Italia, ha aggiunto poi il caso francese con le dichiarazioni di volontà di uscire dall’euro da parte di Marine Le Pen.

La dinamica italiana viene ridimensionata se si mette in relazione con quello che è previsto per gli altri Paesi, rispettivamente nel 2017 e 2018: Germania +1,6% e +1,8%, Spagna +2,3% e +2,1%, Francia +1,4% e +1,7%. Nel 2016 solo la Grecia cresceva meno dell’italia (0,3% contro lo 0,9% italiano), ma Atene ha ingranato la quarta: +2,7 e +3,1% previsti nel prossimo biennio.

PIL REALE INFLAZIONE DISOCCUPAZIONE SALDO DI BILANCIO (Surplus/Deficit)
2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018 2016 2017 2018
Belgio 1.2 1.4 1.6 1.8 2.0 1.8 8.0 7.8 7.6 -2.9 -2.2 -2.3
Germania 1.9 1.6 1.8 0.4 1.9 1.5 4.1 4.1 4.1 0.6 0.4 0.4
Estonia 1.1 2.2 2.6 0.8 2.8 2.8 6.9 7.9 8.7 0.1 -0.5 -0.2
Irlanda 4.3 3.4 3.3 -0.2 0.9 1.0 8.0 7.0 6.7 -0.9 -0.6 -0.6
Grecia 0.3 2.7 3.1 0.0 1.3 1.0 23.4 22.0 20.3 -1.1 -1.1 0.7
Spagna 3.2 2.3 2.1 -0.3 1.9 1.7 19.6 17.7 16.0 -4.7 -3.5 -2.9
Francia 1.2 1.4 1.7 0.3 1.5 1.3 10.0 9.9 9.6 -3.3 -2.9 -3.1
ITALIA 0.9 0.9 1.1 -0.1 1.4 1.3 11.7 11.6 11.4 -2.3 -2.4 -2.6
Cipro 2.8 2.5 2.3 -1.2 1.2 1.1 13.3 12.0 11.0 0.0 -0.2 0.4
Lettonia 1.6 2.8 3.0 0.1 1.9 2.0 9.7 9.5 9.0 0.0 -1.0 -1.0
Lituania 2.2 2.9 2.8 0.7 2.1 1.9 8.0 7.5 7.1 -0.5 -0.7 -0.7
Lussemburgo 3.8 4.0 3.9 0.0 2.0 2.1 6.3 6.2 6.2 1.6 0.2 0.3
Malta 4.0 3.7 3.7 0.9 1.6 1.8 4.8 4.9 4.9 -0.7 -0.6 -0.6
Olanda 2.1 2.0 1.8 0.1 1.4 1.4 6.0 5.2 4.7 -0.1 0.2 0.3
Austria 1.5 1.6 1.6 1.0 1.8 1.6 6.0 6.1 6.2 -1.4 -1.2 -0.9
Portogallo 1.3 1.6 1.5 0.6 1.3 1.4 11.2 10.1 9.4 -2.3 -2.0 -2.2
Slovenia 2.5 3.0 3.0 -0.2 1.1 2.3 7.9 7.0 6.2 -2.0 -1.7 -1.4
Slovacchia 3.3 2.9 3.6 -0.5 0.9 1.4 9.7 9.0 7.9 -2.2 -1.4 -0.6
Finlandia 1.5 1.2 1.5 0.4 1.5 1.2 8.8 8.6 8.3 -2.2 -2.3 -1.8
EUROZONA 1.7 1.6 1.8 0.2 1.7 1.4 10.0 9.6 9.1 -1.7 -1.4 -1.4
Bulgaria 3.3 2.9 2.8 -1.3 0.8 1.2 7.7 7.1 6.8 -0.4 -0.5 -0.3
Cechia 2.4 2.6 2.7 0.6 2.0 1.8 4.0 3.9 3.8 0.3 0.1 0.2
Danimarca 1.0 1.5 1.8 0.0 1.4 1.6 6.2 5.9 5.7 -1.6 -1.6 -0.9
Croazia 2.8 3.1 2.5 -0.6 1.7 1.6 12.8 10.8 9.3 -1.8 -2.1 -1.8
Ungheria 1.9 3.5 3.2 0.4 2.2 3.1 5.2 4.8 4.5 -1.8 -2.4 -2.5
Polonia 2.8 3.2 3.1 -0.2 2.0 2.1 6.3 5.6 4.7 -2.3 -2.9 -3.0
Romania 4.9 4.4 3.7 -1.1 1.6 2.9 6.0 5.7 5.6 -2.8 -3.6 -3.9
Svezia 3.3 2.4 2.1 1.1 1.7 1.8 6.9 6.5 6.4 0.5 -0.2 0.2
UK 2.0 1.5 1.2 0.7 2.5 2.6 4.9 5.2 5.6 -3.4 -2.8 -2.5
UE 1.9 1.8 1.8 0.3 1.8 1.7 8.5 8.1 7.8 -1.9 -1.7 -1.6
USA 1.6 2.3 2.2 1.3 2.4 2.5 4.9 4.6 4.5 -4.8 -5.1 -5.7
Giappone 0.9 1.0 0.5 -0.1 0.4 0.6 3.1 3.1 3.0 -3.7 -4.0 -3.8
Cina 6.7 6.4 6.2 : : : : : : : : :
Mondo 3.0 3.4 3.6 : : : : : : : : :

© Riproduzione riservata13 febbraio 2017

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