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L’obesità un flagello globale, ne soffre 1 miliardo di persone

Mar 1, 2023

AGI – Secondo le stime attuali (dato del 2020) riferite ai 161 paesi presenti in “The Economic Impact of Overweight & Obesity in 2020 and 2060” (World Obesity Federation & RTI International, 2022) quasi 1 miliardo di persone vive con l’obesità (cioè una persona su sette), e saranno 1,9 miliardi nel 2035 (quasi una su quattro), di cui 1,5 miliardi adulti e quasi 400 milioni bambini (cioè 1 bambino su 5).

Sempre nel 2035 saranno 4 miliardi le persone in tutto il mondo con sovrappeso o obesità, l’obesità infantile aumenterà di oltre il 100 per cento, mentre fra gli adulti ci sarà un aumento di oltre il 60 per cento, con una prevalenza che dal 2020 al 2035 passerà per gli uomini dal 14 al 23 per cento (+73 per cento) e tra le donne dal 18 al 27 per cento (+50 per cento).

L’impatto economico del sovrappeso e dell’obesità è stato stimato al 2,4 per centro del PIL nel 2020, e salirà al 2,9 per cento del PIL nel 2035 per un valore di 4,32 trilioni di dollari. In Italia sono 6 milioni le persone con obesità, circa il 12 per cento della popolazione adulta, secondo dati del 4 Italian Barometer Obesity Report, presentato lo scorso 29 novembre. Nel nostro paese le persone in eccesso di peso sono più di 25 milioni, ovvero più del 46 per cento degli adulti (oltre 23 milioni di persone), e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti di 3-17 anni (2 milioni e 200mila persone).

A livello territoriale emergono significative differenze, con punte del 31,9 per cento al Sud e del 26,1 per cento nelle Isole relativamente ai bambini e adolescenti in eccesso di peso. L’obesità è in Italia una sfida irrisolta di salute pubblica che troppo spesso viene sottovalutata e ignorata da adulti e genitori; l’11,1 per cento degli adulti con obesità e il 54,6 per cento degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo peso e il 40,3 per cento di genitori di bambini in sovrappeso o obesi ritiene i propri figli sotto-normo peso.

L’obesità è una malattia multifattoriale in cui l’apporto alimentare e l’attività fisica svolgono un ruolo rilevante nella determinazione e nella terapia della stessa malattia, a maggior ragione se si associa anche il diabete. Per questo è importante insegnare e promuovere nella popolazione stili di vita sani, ma ad oggi il 33,7 per cento della popolazione italiana adulta (quasi 20 milioni di persone) non pratica nè sport nè attività fisica, con importanti differenze di genere (il 36,9 per cento delle donne contro il 30,3 per cento degli uomini).

Anche qui vige una scarsa consapevolezza: tra i bambini poco attivi, il 59,1 per cento delle madri ritiene che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica. Lo stesso accade per quanto riguarda l’alimentazione dove solo il 18 per cento della popolazione adulta dichiara di consumare 4 o più porzioni di frutta e/o verdura al giorno, e tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 69,9 per cento pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva. 

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