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Incentivi auto, fondi terminati: settore a rischio

Apr 10, 2021

Mercato auto 2021: tegola in arrivo. È infatti terminato il fondo statale di incentivi all’acquisto di auto con basse emissioni di CO2. Se non verrà presto rifinanziato, scrive preoccupato il Centro Studi Promotor, le vendite torneranno a calare in modo drastico a giugno.

Come era già stato segnalato nei giorni scorsi, è stato prosciugato lo stanziamento previsto dalla Legge di Bilancio 2021 per le auto con emissioni di CO2 comprese tra 61 e 135 g/km. Gli effetti di tali bonus si erano fatti subito sentire, evitando il crollo delle immatricolazioni. Erano però chiamati a sostenere il mercato nel primo semestre 2021, ma si sono rivelati insufficienti.

Ad accendere la spia rossa e dare l’allarme è stato il Centro Studi Promotor: “Da giugno prevediamo una drastica caduta delle vendite con effetti fortemente negativi sul quadro economico del 2021. È necessario che il Governo affronti subito l’emergenza auto rifinanziando gli incentivi”, ha dichiarato il presidente Gian Primo Quagliano. Ad essere stati finora maggiormente richiesti sono gli sconti relativi ai mezzi Euro 6, cioè vetture alimentate a benzina e diesel ma di nuova generazione.

In base alle stime di valutazione, i mesi di aprile e maggio 2021 dovrebbero rimanere sui livelli di gennaio, febbraio e marzo. Una previsione abbastanza soddisfacente, seppur non positiva, considerando che i numeri sono comunque inferiori alle statistiche pre Covid-19. Ma da giugno i rischi di collasso sono reali, in mancanza di interventi immediati di ripristino degli incentivi. In questo scenario attuale è arduo raggiungere quell’ambiziosa ipotesi di crescita del Pil del 4%, dopo il crollo dell’8,9% di 12 mesi fa.

Il 2020, come è facile pensare, è stato orribile non solo per il Pil, ma per l’intero comparto automobilistico, con alcune eccezioni riguardanti la mobilità elettrica. Si parla però di settori con numeri marginali, almeno per ora. Le immatricolazioni infatti sono state 1.381.496, ben mezzo milione in meno rispetto al 2019. La flessione registrata è stata del 27,93%. Sempre il Centro Studi Promotor aveva parlato a fine 2020 di un “ritorno agli indici di mercato degli anni Settanta del secolo scorso, con un gettito Iva diminuito di 9,97 miliardi”.

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