• 29 Aprile 2024 10:33

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Xylella fastidiosa sottospecie fastidiosa: una nuova variante in Puglia

Feb 22, 2024

E così, alla fine, è arrivata. Preceduta da oltre un decennio di devastazione degli ulivi compiuta dalla sottospecie pauca, è stata adesso isolata in Puglia anche la sottospecie fastidiosa della Xylella fastidiosa – ovvero la varietà del batterio in grado di causare la temibile malattia di Pierce nella vite, che tanti danni ha provocato e provoca in California e che in quel paese è nota dal 1892 e mai debellata.

Non si tratta certamente del primo caso in Europa: nel 2016, la sottospecie fastidiosa fu isolata a Maiorca e il 25 marzo del 2023 è stata ufficialmente comunicata la sua presenza in Portogallo, su una vite nella contea di Fundão.

In realtà, questa volta la situazione è molto diversa dall’inizio dell’epidemia sugli ulivi: i sei mandorli infetti sono stati identificati grazie al fatto che oggi, contrariamente ad allora, esiste un programma di monitoraggio continuo, che, partendo dagli insetti vettori, ha consentito di scoprire il primo focolaio a uno stadio molto più precoce di quello che avvenne per gli olivi, quando il disseccamento andò avanti per anni prima che fosse possibile comprenderne la causa.

Certo, ci si chiede come mai sia passato oltre un mese dalla conclusione delle analisi da parte dei ricercatori e dalla comunicazione ufficiale del risultato prima che si procedesse alla delimitazione della zona infetta appena avvenuta e in attesa dell’abbattimento dei mandorli colpiti. Più ancora, però, colpisce il ritorno sulla scena di certi comportamenti tipici di quella minoranza di scalmanati i quali, in opposizione a ogni logica e aggrappandosi a ogni sorta di teorie cospirative pur di ostacolare il già lento agire delle istituzioni, sono immediatamente tornati all’opera.

L’assessore all’agricoltura della regione Puglia, Donato Pentassuglia, ha infatti denunciato come alcuni collaboratori impegnati nel monitoraggio e nella delimitazione del nuovo focolaio abbiano trovato le gomme dei propri mezzi di trasporto tagliati da chi, evidentemente, crede di impersonarsi con queste azioni in chissà quale eroico agente di resistenza contro chissà quale oppressiva dittatura di chissà quali oscuri agenti del capitalismo mondiale.

A questi eroi mai domi verrebbe da chiedere se non sono sazi di danni all’ambiente e alle persone causati in nome di una fantasia ideologica che si ravviva a ogni epidemia, umana e non, e che li vede con nonchalance passare dalle grida contro la scienza fitosanitaria nel caso dell’epidemia di pauca, a quelle contro la vaccinologia e l’epidemiologia nel caso di Sars-CoV-2, per poi evidentemente tornare alla Xylella nel caso del nuovo focolaio della sottospecie fastidiosa.

Non sarà una sorpresa trovare sempre gli stessi personaggi all’opera entro breve, anzi ormai sappiamo che per ogni epidemia i memi malati di certe minoranze sono uno dei co-fattori più importanti per la propagazione dei geni di un patogeno; qui, tuttavia, vorrei sottolineare qualche aspetto che riguarda il parassita ritrovato sui sei mandorli di Triggiano, invitando in merito a qualche cautela nell’interpretare il dato.

Sebbene la malattia di Pierce sia alla lunga devastante per diverse coltivazioni e abbia prodotto danni ingenti soprattutto per la vite, la corrispondente sottospecie di Xylella è anche la più studiata e la meglio nota, con un’incessante produzione di letteratura aggiornata cui vale la pena di riferirsi.

Riguardo in particolare la sua virulenza sulla vite, e dunque la sua capacità di far danno più o meno ingente, un lavoro da poco pubblicato ha dimostrato come essa sia dipendente dallo specifico ceppo di batterio e dalla cultivar di vite infettata. Nel lavoro citato, cinque isolati di Xylella fastidiosa subsp. fastidiosa sono stati valutati per la loro virulenza su vigne di Cabernet Sauvignon. A testimonianza della variabilità della patogenicità del parassita, si è osservata una variazione significativa nella virulenza tra gli isolati, con solo due isolati dalla virulenza elevata e moderata. Questi due, a loro volta, sono stati testati su 21 diverse cultivar e linee di vite. Le linee hanno mostrato differenze significative nello sviluppo dei sintomi e nelle popolazioni batteriche quando inoculate con uno dei due isolati, con danni che andavano da estremi a molto lievi. Inoltre, le linee di vite selezionate per la loro resistenza a suo tempo in California hanno mostrato di tollerare bene entrambi gli isolati di Xylella, confermando così che i meccanismi molecolari di tolleranza/resistenza della vite alla malattia di Pierce sono ad ampio spettro.

Ora, noi non sappiamo ancora nulla dei nuovi isolati pugliesi, perché nulla è stato pubblicato e perché evidentemente la caratterizzazione è ancora in corso; ma mentre è bene attuare il più velocemente possibile le misure di demarcazione dei nuovi focolai e procedere molto velocemente all’eradicazione delle piante infette (che si tratti di mandorlo o di altre specie), prima di sapere quale sia la reale entità del pericolo che ci troviamo a fronteggiare bisogna aspettare la parola degli scienziati e i numeri e le misure che solo la sperimentazione può fornire.

La situazione va monitorata e seguita con attenzione. Soprattutto, le misure preventive vanno attuate; ma come vanno evitate le solite sarabande negazioniste e come non bisogna prestare più attenzione a santoni e al pensiero magico, così bisogna attendere dati un po’ meno preliminari per capire quanto preoccuparsi.

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