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Palme in Duomo, l’ad di Starbucks: “Stupiti dalle polemiche, volevamo fare un regalo a Milano”

Feb 28, 2017

La prima giornata milanese di Howard Schultz, amministratore delegato di Starbucks, è cominciata presto: prima un’occhiata alle palme davanti al Duomo, poi di corsa da Rocco Princi per una lezione sulla pagnotta perfetta infine un discorso a braccio di quasi un’ora davanti a centinaia di studenti dell’università Bocconi. Ad ascoltarlo, mentre parla di leadership, ci sono anche l’ex premier Mario Monti e l’ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Enrico Cucchiani.

Palme in Duomo, l'ad di Starbucks: "Stupiti dalle polemiche, volevamo fare un regalo a Milano"

Howard Schultz

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Oggi, invece, al sindaco Giuseppe Sala presenterà il progetto per l’apertura della prima caffetteria Starbucks in Italia. Il taglio del nastro è in agenda alla fine dell’anno prossimo: la Roastery (torrefazione, ndr), uno spazio da 2.400 metri quadrati, occuperà l’intero palazzo delle Poste di Piazza Cordusio. E “sarà il nostro fiore all’occhiello. Un progetto unico”, spiega il manager che la scorsa estate ha annunciato una partnership con Princi, la panetteria milanese che sfornerà i prodotti per tutte le Roastery del gruppo: da Seattle a Shanghai, da New York a Milano.

“C’è voluto tempo per trovarlo, ma la prima volta che sono passato davanti all’edificio di piazza Cordusio – racconta Schultz – ho capito che sarebbe stato il posto perfetto per dare onore all’artigianalità del caffè e dare omaggio alla cultura italiana”. L’apertura della prima caffetteria italiana chiude il cerchio di un’avventura iniziata nel 1971 a Seattle, ma il primo approccio con la città non è stato dei migliori. Il giardino tropicale con palme e banani davanti al Duomo ha diviso i milanesi. E c’è stato il vandalo che ha bruciato una delle piante, la Lega Nord che ha colto l’occasione per attaccare il Comune che “così i clandestini si sentiranno a casa”, mentre il sindaco su Instagram ha ammesso di non essere “così entusiasta dell’idea, ma c’è stato un bando e la sovrintendenza si è espressa in modo positivo”.

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“Il dibattito sulle palme ci ha stupiti”, dice Schultz. Spiegando che le sponsorizzazioni sono una strategia già adottata in diverse situazioni: “Quando entriamo in una città nuova, soprattutto in una interessante e dinamica come Milano, vogliamo dare subito qualcosa alla comunità. Lo facciamo prima di aprire la caffetteria, è una sorta di captatio benevolentiae e anche per questo la reazione ci ha stupiti così tanto”. Il manager però ci tiene a sottolineare come Starbucks non abbia “disegnato il giardino: noi siamo semplicemente gli sponsor ed è abbastanza strano per noi essere in questa posizione. Cerchiamo sempre di essere molto umili e rispettosi, spero che la gente capisca che volevamo solo fare qualcosa di utile per la città”. Anche perché sul piatto c’è un investimento da decine di milioni di euro e la promessa di centinaia di assunzioni: “Milano è risorta dopo l’Expo. L’apertura della Roastery sarà una catalizzatore che mostrerà al mondo che posto incredibile sia Milano per investire. Per noi, invece, sarà l’inizio di una nuova avventura”.

Un messaggio che il manager ha ripetuto anche davanti agli studenti della Bocconi dove ha parlato di leadership. “Per noi questi sono appuntamenti fondamentali nella formazione degli studenti – dice il rettore, Gianmario Verona -. Sono argomenti difficili da trasmettere attraverso i libri e le lezioni. Schultz è un grande esempio per i nostri studenti, anche perché tratta con grande attenzione il tema della corporate social responsability”. “Le grandi aziende – ha spiegato Schultz – hanno grandi responsabilità. Non solo verso i loro azionisti, ma anche nei confronti dei loro dipendenti

e delle comunità nelle quali vivono. Noi cerchiamo sempre di fare la nostra parte lavorando sul giusto bilanciamento tra utili e impatto sociale”.

Per Milano il manager promette salari più alti della media e assunzioni stabili oltre all’apertura di nuovi punti vendita nel corso del 2018. La Roastery di piazza Cordusio sarà gestita direttamente dal gruppo americano, le altre caffetterie, invece, saranno avviate da Percassi.

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