• 25 Aprile 2024 23:41

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Mense, scuole e ospedali obbligati a servire pasti “veg”: la legge approda in Parlamento (firmata Cirinnà)

Lug 21, 2016
dieta-vegana-piramide

Politici e istituzioni veggie friendly, dal Pd a Forza Italia, passando per i 5Stelle. La neosindaca di Torino Chiara Appendino, la senatrice Monica Cirinnà e l’ex ministra Michela Vittoria Brambilla, si allineano alle scelte etiche e salutiste di milioni di italiani.

E’ veg l’8% degli italiani

Anche se non siamo i più green d’Europa come la Gran Bretagna o la Germania, che detiene il primato di vegani (l’8,6% della popolazione) e quello del maggior numero di locali ad hoc del Vecchio Continente, secondo l’Eurispes l’8% degli italiani, in maggioranza donne (sotto i 24 anni e sopra i 65), nel 2016 ha cambiato regime alimentare: il 7,1% ha eliminato dalla dieta la carne e il pesce, lo 0,9% ha fatto una scelta più radicale, totalmente vegetale.

Torino: Appendino, spero giovani non lascino più la città

Torino, prima Vegan City

Così Chiara Appendino, in terra di Fassona piemontese, di bollito misto e brasato al Barolo, ma anche di Veg Festival (dal 2001), fra i punti del suo programma di governo, approvato nella prima seduta del consiglio comunale, elenca la promozione della dieta vegetariana e vegana come “atto fondamentale per salvaguardare l’ambiente, la salute e gli animali”. E frena sugli ipermercati per incentivare il km0. Anche questo un passo per trasformare Torino in una Vegan City con orti urbani e giardini edibili.

Monica Cirinnà

Cirinnà, menù vegetariani per scuole, ospedali, aziende, carceri

Monica Cirinnà, appassionata sostenitrici delle unioni civili, nella sua ultima proposta di legge sostiene l’alimentazione vegetariana e vegana: “Rappresenta un importante passo per bandire dalla nostra vita la violenza verso miliardi di animali e verso l’ecosistema”. Per questo, garantire alternative alimentari e consentire a chi le sceglie di non avere difficoltà nelle mense aziendali e militari, nei ristoranti, nelle scuole, nelle carceri, negli ospedali è un atto di civiltà. Il disegno Cirinnà prevede anche di inserire l’educazione alimentare nei programmi scolastici e, negli istituti alberghieri, l’insegnamento di elementi di nutrizione, gastronomia e ristorazione veg. Inoltre, una quota, non inferiore al 10% dei fondi dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti, dovrà essere destinata a progetti nell’ambito della nutrizione vegetariana e vegana”. In caso di violazione delle disposizioni contenute nella legge, previste sanzioni amministrative da 3.000 a 18.000 euro, compreso il provvedimento di sospensione della licenza di esercizio per trenta giorni lavorativi.

Michela Brambilla

Brambilla: lo Stato a tutela di scelte alimentari alternative

La proposta di legge della Senatrice Pd rinnova i contenuti del disegno di legge presentato alla Camera il 16 marzo 2013 (assegnato alla XII commissione Affari sociali) da Michela Vittoria Brambilla e si allinea dunque alle “Norme per garantire l’opzione per la dieta vegetariana e la dieta vegana nelle mense e nei luoghi di ristoro pubblici e privati” presentate dall’ex ministra. Quattro gli articoli a tutela di quell’esercito di persone “che porta avanti una manifesta esigenza di cambiamento culturale che, tra gli altri aspetti, si riflette sull’alimentazione” con motivazioni di ordine etico, salutiste e ragioni socio-ambientali. Il primo articolo della proposta di legge recita: “Lo Stato garantisce e promuove la differenziazione delle diete alimentari in rapporto alla scelta etica e scientifica della alimentazione vegetariana e di quella vegana”. Obbligatori menù vegani e vegetariani con caratteristiche nutrizionali complete in tutte le mense pubbliche, private e convenzionate, e pure nei ristoranti.

VeggieTown-Paris-Infographie-1024x682

Parigi inaugura Veggietown

Tra le ragioni del sì e quelle del no, tra i pro e i contro e qualche carnivoro di ritorno, il dibattito è senza fine. Si spazia dalla fame nel mondo (“Le terre coltivabili e le foreste basterebbero a fornire cibo e vegetali a 25 miliardi di persone”, sostiene la Brambilla) alle questioni ambientali e salutiste: le diete vegane e vegetariane prevengono il cancro e le malattie cardiovascolari. Lo smog provocato dagli allevamenti contribuisce all’inquinamento atmosferico e delle falde acquifere. Intanto a Parigi, patria della Nouvelle Cuisine, tra il IX e il X arrondissement apre il Veggietown: bar, bistrot e fast food cruelty-free.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close