Chi opera nel settore dei computer sa che Intel, tramite diverse iniziative, sostiene (con denaro) il mercato e i produttori OEM che usano i suoi processori. Non pensate male, nulla di scorretto, è normale cooperazione.
Tra queste iniziative rientra il programma “Intel Inside“, che da quasi tre decenni rappresenta una fonte di sostentamento per OEM e partner del canale di Intel. In pratica l’azienda compensa e incentiva i partner a commercializzare i prodotti basati sui propri chip, ma non solo: partecipa monetariamente anche alle iniziative pubblicitarie. Insomma, una bella mano per molti attori dell’industria, soprattutto i più piccoli con meno mezzi a disposizione.
Secondo indiscrezioni, Intel avrebbe deciso di tagliare nettamente il budget del programma Intel Inside, con punte tra il 40 e il 60% a seconda del settore. “Fonti che non vogliono essere identificate”, scrive la fonte CNR “ci hanno detto che i tagli si andranno a riflettere sull’intero settore, e questo significherà potenziali aumenti di prezzo dei PC da parte degli OEM a tagli nel marketing da parte di system builder e solution provider”.
Potete ben capire che quando abbiamo letto “potenziali aumenti di prezzo dei PC”, notebook in primis, siamo passati dal giudicare l’indiscrezione come di mero interesse per gli addetti ai lavori a qualcosa di più. Non vogliamo fare allarmismo, ma è giusto darvene conto e seguire la vicenda.
Stando a un dirigente di uno dei principali partner di Intel, la casa di Santa Clara avrebbe deciso di spostare il budget del marketing ad altri gruppi (divisioni, ndr) che non riguardano più il PC e il canale.
Sembra che i fondi convergeranno quindi verso il mercato dei datacenter, quello sia con il maggiore potenziale di crescita e in grado di assicurare margini superiori. Da non escludere che una parte dei fondi venga accantonata per migliorare i conti. Interrogata sui presunti cambiamenti, Intel ha confermato azioni sul programma “Intel Inside”, ma non ne ha specificato la natura.
“Mentre stiamo mutando il modo di co-commercializzare con i nostri clienti OEM, il marchio Intel Inside continua a rappresentare un importante simbolo di prestazioni e qualità”, ha affermato un portavoce di Intel. “Le modifiche che stiamo apportando hanno lo scopo di aiutare i clienti a lavorare in modo più efficiente ed efficace con Intel, aiutandoci nel contempo a vendere con maggiore precisione in accordo alle priorità di business di Intel”.
Le solite frasi da PR che dicono tutto e niente, ma non trattandosi di una smentita categorica, fanno intuire che l’indiscrezione ha basi più che solide. “Ciò porterà probabilmente a un aumento dei prezzi da parte degli OEM“, ha affermato il CEO di un provider di soluzioni che non ha voluto essere identificato. “È spiacevole che stia accadendo in un momento in cui i costi dei componenti sono ai massimi“.
L’amministratore delegato si aspetta che il taglio dei finanziamenti scateni un “effetto a catena” sull’intero ecosistema Intel. “Intel è un pezzo di tutto ciò che facciamo”, ha detto. “Quando c’è un taglio in questo tipo con un fornitore che ha una quota del 90% nel mercato dei PC e dei server, si hanno importanti conseguenze per gli OEM, i partner e i clienti. […] Intel sta affrontando importanti sfide sul fronte dei costi. È deludente, ma non sorprendente”.
Secondo una fonte di CNR, questo cambiamento potrebbe indurre alcuni realtà ad aprirsi alla concorrenza, ossia AMD. CNR riporta infatti che un partner esclusivo di Intel per molti anni ha recentemente deciso di aprirsi alle CPU AMD, in parte anche per i mutamenti nel supporto marketing e ingegneristico di Intel.
Un dirigente marketing di un importante fornitore tecnologico ha definito l’iniziativa come “un segno dei tempi“, spiegando che Intel ha probabilmente guardato alle centinaia di milioni di dollari investiti nel programma e scoperto che molti non fanno un buon uso delle risorse.
“Un tempo i fondi erano il risultato diretto di quanto avevi venduto e potevano essere usati per quello che volevi. Quei giorni sono finiti. […] Intel Inside è stato il programma di marketing multilivello di maggior successo nella storia del business della tecnologia”.
È comunque presto per capire gli effetti concreti di questa azione di Intel sul mercato. C’è chi ritiene che non avrà grande impatto, in quanto colpirà principalmente i big del settore in grado di ammortizzare i minori fondi, mentre c’è chi prevede un calo del marketing, prodotti più costosi e tagli da parte degli OEM in altre aree. Insomma, ricadute da Armageddon.
In ogni caso è interessante notare come Intel sembra fare un passo indietro nel sostegno al settore PC proprio quando ha di nuovo concorrenti pronti a farle le scarpe: AMD con una gamma finalmente competitiva e Qualcomm, pronta a sbarcare sui portatili Windows 10. Probabilmente a Santa Clara avranno fatto i loro conti…
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