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Le onde gravitazionali parlano italiano, ecco perché

Ott 22, 2017

Le onde gravitazionali continuano a tenere banco, dopo che gli interferometri LIGO e VIRGO hanno rilevato gli effetti di uno scontro di stelle di neutroni.

A ogni annuncio la stampa italiana tende (legittimamente) a mettere l’accento sulla partecipazione di scienziati e strumenti nostrani agli eventi, ed è su questo che verte il libro protagonista di questa edizione della rubrica.

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Come vi avevo anticipato saremo sommersi da libri sulle onde gravitazionali, alcuni sono simili agli altri nei contenuti, qualcuno sarà solo una speculazione per far soldi, insomma nel mucchio bisogna saper “pescare”. Qualche tempo fa ho consigliato la lettura del “Il respiro dell’universo“, che è indicato per chi ha solide nozioni di base, e Buchi neri e salti temporali che è invece un testo che segue più da vicini la costruzione di LIGO e i tempi per comprendere che cosa sono le onde gravitazionali.

Oggi vi indico invece “Primi a vederle“, un libro originale e interessante che personalmente mi ha suscitato molte emozioni perché mi ha fatto rivivere l’aspettativa e la tensione del primo annuncio, se vogliamo in forma ancora più particolare. L’autore e giornalista Alessandro Macciò narra infatti la storia dal punto di vista italiano, ossia dalla parte dei ricercatori dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Padova -Trento nel momento della scoperta. Non all’annuncio pubblico dell’11 febbraio 2016, ma il 14 settembre 2015, quando Gabriele Vedovato (fisico del gruppo Virgo Padova -Trento) e il collega Marco Drago ricevono per la prima volta nella storia il segnale di una GW (Gravitational Wave) in contemporanea con i ricercatori sparsi per l’Italia e per il mondo.

Da qui un’escalation di messaggi, mail, confronti con i colleghi in Italia e all’estero, l’emozione, l’incredulità, la prudenza e poi l’esuberanza. A chi ha seguito la vicenda sembra di entrare in una macchina del tempo e rivivere da dentro avvenimenti che si conoscevano solo da fuori. Chi non l’ha seguito viene catapultato un po’ come Alice in un Paese delle meraviglie della Scienza, proprio nel momento in cui sta succedendo la cosa più emozionante che sia mai capitata.

L’altro aspetto importante è che si capisce finalmente a cosa si riferisce quella “partecipazione italiana” a cui molti accennano nei servizi per la TV e a cui prestigiosi esponenti italiani del mondo della ricerca hanno fatto riferimento in occasione dell’assegnazione del Nobel per la Fisica di quest’anno. Si capisce non solo l’Italia che cos’ha fatto quel giorno, ma il percorso che ha portato il nostro paese a partecipare attivamente al progetto, a partire dagli anni ’60 (già, non siamo novellini!).

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Immagine dell’Hubble Space Telescope che ritrae la sorgente dell’onda gravitazionale GW170817 rilevata il 17 agosto 2017. Crediti: NASA e ESA

Interessantissima poi tutta la parte storica (e del libro) che copre il periodo fra gli anni ’60 e oggi, in cui l’autore mostra passo dopo passo la ricerca, la costruzione dei primi rivelatori (di qualcuno ci sono anche le immagini) che hanno coinvolto in prima persona decine di ricercatori di INFN. Quello che si capisce alla fine è che il confine mentale che molti hanno tracciato identificando LIGO come progetto statunitense e Virgo come progetto italiano è tutt’altro che veritiero, e che in realtà (come quasi sempre) questi due esperimenti sono frutto di una comunità scientifica globale che collabora attivamente e senza confini.

Un libro di un centinaio di pagine più una cronologia e un glossario sintetici, che è piacevole da leggere anche ai non addetti ai lavori, anzi che a questi ultimi fa scoprire un mondo sconosciuto nel momento di massimo splendore. Ci saranno indubbiamente altri annunci, spero tanti altri e sempre più entusiasmanti, perché adesso che “la macchina” funziona a pieno regime le scoperte si moltiplicheranno. Ma la prima volta resta sempre nel cuore, e vale la pena conoscere da dove parte un successo per apprezzarlo fino in fondo.

Per vedere tutti gli altri libri recensiti in questa rubrica fate clic qui.


Tom’s Consiglia

Se le onde gravitazionali vi affascinano sappiate che ci sono molti libri che ne parlano, ma dovete scegliere bene in base alle vostre conoscenze. Se non sapete nulla di Fisica meglio partire da Relatività: esposizione divulgativa di Einstein. Se qualcosa masticate potete dilettarvi con Buchi neri e salti temporali. Se la Fisica è la vostra materia preferita ce la farete a leggere Il Respiro dell’Universo.

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