• 13 Maggio 2024 23:25

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L’abbraccio di Cagliari al padre di Ilaria Salis

Mar 20, 2024

AGI – Circa 300 persone si sono radunate stasera a Cagliari, in piazza Garibaldi, per una manifestazione di solidarietà a Ilaria Salis, l’insegnante e militante antifascista, detenuta da oltre un anno in un carcere di massima sicurezza a Budapest, in Ungheria, in attesa di giudizio. All’evento partecipa il padre Roberto, che nel capoluogo sardo ha frequentato il liceo classico Siotto. Promotore è stato il Comitato ‘Da Cagliari per Ilaria Salis’, composto da un gruppo di cittadine e cittadini di Cagliari e della Sardegna, in collaborazione con una quarantina tra associazioni e movimenti sindacali, incluse la Cgil, col segretario generale sardo Fausto Durante, e la Confederazione sindacale Sarda, con Giacomo Meloni. Presente anche il segretario del Pd sardo, Piero Comandini, oltre a ex compagni di liceo di Roberto Salis.

 

Video di Roberta Secci / AGI 

 

“Siamo convinti che anche qui in Sardegna sia necessario far sentire la voce della solidarietà e del sostegno alla lotta di Ilaria e della sua famiglia per il rispetto dei suoi diritti”, aveva spiegato, alla vigilia del presidio, Pietro Pani, referente del Comitato organizzatore che intende tenere alta l’attenzione sul caso. “Siamo tutti e tutte Ilaria Salis“, hanno detto i manifestanti. Il 28 marzo prossimo a Budapest è stata fissata la prossima udienza del processo, in cui l’insegnante e’ accusata di aver partecipato agli scontri del 10 febbraio 2023 nella capitale ungherese con i neonazisti europei alla vigilia del “Tag der Ehre”, la Giornata del Ricordo. Le viene contestato di aver aggredito, assieme altri manifestanti, due partecipanti neonazisti, che avevano riportato ferite lievi. Ilaria Salis si è dichiarata innocente. La difesa presenterà istanza per gli arresti domiciliari in Ungheria. Finora una richiesta analoga e’ stata presentata tre volte, ma per i domiciliari in Italia.  

 

“Ilaria sarà contenta, le mostrerò le foto di questa bella manifestazione per lei”

 

Roberto Salis, padre dell’insegnante e militare antifascista detenuta a Budapest e da oltre un anno in attesa di giudizio ha ringraziato i tanti accorsi stasera a Cagliari per sostenere lui e la figlia e chiederne la liberazione. Accanto a lui, un suo ex professore e gli ex compagni della sezione E del liceo Siotto. “Qualcuno della maggioranza di centrodestra in Italia sostiene che dev’essere mia figlia a dimostrare la sua innocenza eh no non è cosi’ che funziona. È l’accusa che deve dimostrare che qualcuno è colpevole”.

 

“L’Ungheria è una nazione in cui vige un sistema sociale che è definibile come nazionalismo etnico”, ha detto Salis dopo aver ripercorso il momento dell’arresto e le settimane durissime di carcere raccontate da Ilaria in una lettera di 18 pagine consegnata al suo avvocato. Nelle sue parole anche una condanna della manifestazione neonazista che sua figlia era andata a contestare nel febbraio 2023 a Budapest. “Orban ha preso il potere in modo democratico, certo”, ha chiosato Roberto Salis. “Qui si continua a dire che dove c’è un’elezione allora va bene tutto: questi sono democratici perché hanno fatto le elezioni, come è successo anche in Russia recentemente. Ma se qualcuno prende il potere con un’elezione democratica poi pero’ non può fare il tiranno, perché se fa il tiranno non c’è più una nazione democratica. Anche Hitler ha preso il potere con un’elezione democratica ha fatto poi abbiamo avuto il nazismo”.

 

 

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