• 5 Maggio 2024 23:21

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Inzaghi, “lo scudetto contro il Milan è un sogno, non una ossessione”

Apr 21, 2024

AGI – Appiano Gentile e Milanello sono separate da qualche decina di chilometri, eppure le due vigilie si somigliano come il giorno e la notte. Cosi’ se a Milanello le ombre lunghe di un futuro incerto fanno paura, in casa interista splende un sole rovente, in un clima da domenica di festa in cui il centro sportivo interista e’ stato preso d’assalto dai tifosi, che non vedono l’ora che arrivi lunedi’ sera con la speranza di vincere il sesto derby consecutivo e, soprattutto, il tanto atteso 20esimo scudetto, quello della seconda stella: “Il derby e’ sempre il derby – ha detto Inzaghi nella conferenza della vigilia -. Ci sono ottime sensazioni. Abbiamo lavorato tanto e bene perche’ domani potrebbe essere una giornata speciale. Abbiamo fatto un percorso bellissimo, potrebbe essere una giornata bellissima per tutti noi, ma non la viviamo come un’ossessione. Stiamo lavorando tanto perche’ avvenga, ma quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Abbiamo dominato il campionato, con tantissime insidie. La salita sta per finire e vogliamo vedere il panorama. Ma stasera dormiamo tranquilli. Percepisco la felicita’ dei tifosi, sia qui che in citta’. E’ bello vedere la felicita’ del tifoso interista, siamo li’ e ci manca l’ultimo passo”. Inzaghi preferisce mettere da parte l’orgoglio per la striscia di cinque derby vinti consecutivamente da inizio 2023 (“Gli ultimi sono andati bene, ma domani non conteranno nulla. Contera’ come andremo in campo, sappiamo di trovare la seconda in classifica, in casa loro, faranno di tutto per renderci la vita difficilissima”).

 

Meglio per il tecnico godersi le parole arrivate dalla Cina da parte del presidente Zhang, ospite del Gran Premio di Formula 1, che oltre a confermare il suo impegno nel club, ha avuto un pensiero speciale proprio per l’allenatore (“Credo che, negli ultimi 7 anni, ogni giorno ci sono state voci – ha detto Zhang a Sky -. Ma il fatto che siamo vicini al settimo trofeo, la seconda stella per il club, e’ qualcosa che aggiunge tanto al lascito dell’Inter. Posso dire che continueremo a lottare e a vincere. Nessuna di queste voci e’ vera. Finche’ saro’ il presidente, continueremo a puntare al massimo. Inzaghi? Per me e’ un dono. Poter lavorare con un allenatore come Simone, da presidente, da’ calma e fiducia. Nessun dubbio: continueremo insieme”).

 

E lui, di rimando, ha mostrato tutto il suo attaccamento alla maglia nerazzurra: “Ho ascoltato il presidente, le parole mi hanno fatto molto piacere ma non sono una sorpresa – ha detto Inzaghi -. C’e’ un grande rapporto, posso solo ringraziarlo per come si e’ sempre comportato, soprattutto nei momenti meno splendidi”. “Sono contento che sia uno dei presidenti piu’ vincenti della storia dell’Inter”, ha aggiunto Inzaghi, “per quel che riguarda la mia permanenza abbiamo un unico pensiero. Ci sara’ tempo e modo, sapendo che io qui sto molto bene. Ho una dirigenza e delle persone molto competenti alle spalle. Se per me l’Inter e’ un dono? Assolutamente si’. E’ stato un percorso importante, si e’ lavorato bene andando tutti in una sola direzione. Al di la’ di questi tre anni, mancano sei partite da fare al meglio sapendo che siamo vicini a un grandissimo traguardo che abbiamo voluto con tutte le nostre forze e che speriamo arrivi prima possibile”. Visto che, nel derby o contro il Torino, l’esito del campionato e’ scontato, tanto vale iniziare a tirare le somme. Nessun voto definitivo all’annata (“Aspettiamo un attimo. Finora e’ ottimo ma aspettiamo, perche’ tra un mese saremo piu’ lucidi”), ma il ricordo torna indietro di qualche mese, in particolare a inizio stagione quando, smaltita la delusione di Istanbul, la squadra ha messo le basi per una stagione clamorosa: “Le speranze c’erano dal ritiro, da come abbiamo lavorato in Giappone a 38-40 gradi. Difficilissimo, ma i giocatori lavoravano come dovevano nonostante il clima non fosse dei migliori. Il percorso e’ stato lungo, abbiamo avuto tante partite difficili. Lo scontro diretto con la Juve pero’ e’ stato molto importante. Un titolo a questo percorso? Su questo siete piu’ bravi voi, ma sono contento di come insieme abbiamo vissuto questi quasi tre anni. E’ stato bello, una grandissima unione”. Domani sera, pero’, piu’ che un titolo, contera’ un’immagine. Quella che sognano tutti i tifosi dell’Inter: vedere i propri giocatori festeggiare dopo aver conquistato lo scudetto in casa del Milan. 

AGI – Appiano Gentile e Milanello sono separate da qualche decina di chilometri, eppure le due vigilie si somigliano come il giorno e la notte. Cosi’ se a Milanello le ombre lunghe di un futuro incerto fanno paura, in casa interista splende un sole rovente, in un clima da domenica di festa in cui il centro sportivo interista e’ stato preso d’assalto dai tifosi, che non vedono l’ora che arrivi lunedi’ sera con la speranza di vincere il sesto derby consecutivo e, soprattutto, il tanto atteso 20esimo scudetto, quello della seconda stella: “Il derby e’ sempre il derby – ha detto Inzaghi nella conferenza della vigilia -. Ci sono ottime sensazioni. Abbiamo lavorato tanto e bene perche’ domani potrebbe essere una giornata speciale. Abbiamo fatto un percorso bellissimo, potrebbe essere una giornata bellissima per tutti noi, ma non la viviamo come un’ossessione. Stiamo lavorando tanto perche’ avvenga, ma quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Abbiamo dominato il campionato, con tantissime insidie. La salita sta per finire e vogliamo vedere il panorama. Ma stasera dormiamo tranquilli. Percepisco la felicita’ dei tifosi, sia qui che in citta’. E’ bello vedere la felicita’ del tifoso interista, siamo li’ e ci manca l’ultimo passo”. Inzaghi preferisce mettere da parte l’orgoglio per la striscia di cinque derby vinti consecutivamente da inizio 2023 (“Gli ultimi sono andati bene, ma domani non conteranno nulla. Contera’ come andremo in campo, sappiamo di trovare la seconda in classifica, in casa loro, faranno di tutto per renderci la vita difficilissima”).
 
Meglio per il tecnico godersi le parole arrivate dalla Cina da parte del presidente Zhang, ospite del Gran Premio di Formula 1, che oltre a confermare il suo impegno nel club, ha avuto un pensiero speciale proprio per l’allenatore (“Credo che, negli ultimi 7 anni, ogni giorno ci sono state voci – ha detto Zhang a Sky -. Ma il fatto che siamo vicini al settimo trofeo, la seconda stella per il club, e’ qualcosa che aggiunge tanto al lascito dell’Inter. Posso dire che continueremo a lottare e a vincere. Nessuna di queste voci e’ vera. Finche’ saro’ il presidente, continueremo a puntare al massimo. Inzaghi? Per me e’ un dono. Poter lavorare con un allenatore come Simone, da presidente, da’ calma e fiducia. Nessun dubbio: continueremo insieme”).
 
E lui, di rimando, ha mostrato tutto il suo attaccamento alla maglia nerazzurra: “Ho ascoltato il presidente, le parole mi hanno fatto molto piacere ma non sono una sorpresa – ha detto Inzaghi -. C’e’ un grande rapporto, posso solo ringraziarlo per come si e’ sempre comportato, soprattutto nei momenti meno splendidi”. “Sono contento che sia uno dei presidenti piu’ vincenti della storia dell’Inter”, ha aggiunto Inzaghi, “per quel che riguarda la mia permanenza abbiamo un unico pensiero. Ci sara’ tempo e modo, sapendo che io qui sto molto bene. Ho una dirigenza e delle persone molto competenti alle spalle. Se per me l’Inter e’ un dono? Assolutamente si’. E’ stato un percorso importante, si e’ lavorato bene andando tutti in una sola direzione. Al di la’ di questi tre anni, mancano sei partite da fare al meglio sapendo che siamo vicini a un grandissimo traguardo che abbiamo voluto con tutte le nostre forze e che speriamo arrivi prima possibile”. Visto che, nel derby o contro il Torino, l’esito del campionato e’ scontato, tanto vale iniziare a tirare le somme. Nessun voto definitivo all’annata (“Aspettiamo un attimo. Finora e’ ottimo ma aspettiamo, perche’ tra un mese saremo piu’ lucidi”), ma il ricordo torna indietro di qualche mese, in particolare a inizio stagione quando, smaltita la delusione di Istanbul, la squadra ha messo le basi per una stagione clamorosa: “Le speranze c’erano dal ritiro, da come abbiamo lavorato in Giappone a 38-40 gradi. Difficilissimo, ma i giocatori lavoravano come dovevano nonostante il clima non fosse dei migliori. Il percorso e’ stato lungo, abbiamo avuto tante partite difficili. Lo scontro diretto con la Juve pero’ e’ stato molto importante. Un titolo a questo percorso? Su questo siete piu’ bravi voi, ma sono contento di come insieme abbiamo vissuto questi quasi tre anni. E’ stato bello, una grandissima unione”. Domani sera, pero’, piu’ che un titolo, contera’ un’immagine. Quella che sognano tutti i tifosi dell’Inter: vedere i propri giocatori festeggiare dopo aver conquistato lo scudetto in casa del Milan. 

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