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Il voto italiano alla prova dei mercati. Preoccupazioni per i dazi di Trump

Mar 4, 2018

MILANO – L’avvio di settimana sui mercati finanziari, e in particolare su Piazza Affari, si lega a doppio filo con l’esito del voto. Se è vero che non si è fino ad ora percepita grande preoccupazione per l’appuntamento elettorale italiano, senza dubbio si potrà registrare volatilità o della tensione qualora le urne incoronassero i partiti di maggior rottura rispetto allo status quo, con politiche ostili all’Europa e scarsa disciplina fiscale all’orizzonte.

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Se, a livello internazionale, è fonte di distensione la scelta della base Spd di approvare il governo con la Merkel in Germania, a rendere nervosi i mercati c’è piuttosto la svolta protezionistica degli Stati Uniti, dove monta anche il timore che la stretta dei tassi possa accelerare rispetto alle previsioni. In questo senso indicazioni importanti arriveranno tra mercoledì e venerdì con la pubblicazione del Beige Book della Federal Reserve e del dato sulla disoccupazione a febbraio. Giovedì sarà invece il turno della Bce, che riunirà il comitato direttivo per le decisioni di politica monetaria e vedrà il presidente Mario Draghi protagonista della tradizionale conferenza stampa. Settimana di decisioni di politica monetaria anche per la Bank of Japan, mentre si attendono indicazioni sull’economia cinese dal Congresso nazionale.

Proprio da Pechino sono arrivati avvertimenti a Trump: la Cina prenderà le “misure necessarie” se i dazi commerciali decisi da Washington danneggeranno gli interessi economici cinesi. “La Cina non vuole una guerra commerciale, ma se gli Stati Uniti varano azioni che ledono gli interessi cinesi, la Cina non starà a guardare e prendere le misure necessarie”, ha detto Zhang Yesui, portavoce del Congresso nazionale del popolo. Lo stesso Zhang ha anticipato che è in rampa di lancio una nuova legge per “promuovere e proteggere gli investimenti stranieri nel Paese”, con l’obiettivo di potenziare l’apertura della sua economia.

Sul fronte domestico, martedì il cda di Tim dovrebbe chiarire il progetto di spin-off della rete e rendere noto il piano di sviluppo per il triennio 2018-2020. Di rilievo anche il congresso della Fabi, che tra lunedì e martedì vedrà sfilare tutti i maggiori protagonisti del sistema bancario italiano: dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli all’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina, dal numero uno di Unicredit Jean Pierre Mustier a quello di Banca Mps Marco Morelli. A Ginevra, in occasione del Salone dell’auto, parlerà invece l’ad di Fca Sergio Marchionne.

Ecco i principali eventi in programma

LUNEDI’ 5 MARZO

– Fabi: si apre il XXI congresso nazionale. Partecipano, tra gli altri, il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani; il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli; l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina; l’ad di Ubi, Victor Massiah; l’ad di Bpm, Giuseppe Castagna; l’ad di Bper, Alessandro Vandelli.

– Amazon: a Piacenza incontro tra azienda e sindacati.

MARTEDI’ 6 MARZO

– Tim: cda su bilancio 2017 e piano 2018-2020.

– Istat: nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.

– Fabi: XXI congresso nazionale. Partecipano, tra gli altri, l’ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier; l’ad di Mps, Marco Morelli; l’ad di Credit Agricole Cariparma, Giampiero Maioli.

– Auto: salone di Ginevra, conferenza stampa di Sergio Marchionne.

– Saipem: risultati del IV trimestre e aggiornamento della strategia.

MERCOLEDI’ 7 MARZO

– Federmeccanica: indagine congiunturale.

– Auto: salone di Ginevra, partecipa l’ad di Fca Sergio Marchionne.

– Tim: conference call.

– Inwit: conference call.

– Ue: dato finale Pil IV trimestre.

– Usa: pubblicazione Beige book della Fed, bilancia commerciale a gennaio e scorte di petrolio.

GIOVEDI’ 8 MARZO

– Erg: presentazione dei risultati 2017 e business plan 2018-2022.

– Bce: riunione direttivo e conferenza stampa del presidente Mario Draghi.

– Cina: bilancia commerciale a febbraio.

– Usa: sussidi settimanali di disoccupazione.

VENERDI’ 9 MARZO

– Contratti: firma definitiva dell’accordo tra sindacati e Confindustria sul nuovo modello di relazioni industriali.

– Istat: prezzi alla produzione a gennaio.

– Germania: bilancia commerciale e produzione industriale a gennaio.

– Usa: tasso di disoccupazione a febbraio.

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