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Reina: «Lo scudetto? Non me lo levo dalla testa»

Dic 26, 2016

lunedì 26 dicembre 2016 12:43

ROMA – Affidare il bilancio del 2016 a un portiere è sinonimo di garanzia. E se il portiere è Pepe Reina, allora il certificato è di origine supercontrollata. Il numero uno del Napoli, intervistato da “Premium Sport”, parla di tutto. Dall’obiettivo scudetto sfumato agli insegnamenti che il campo ha consegnato alla squadra. Utili per questo 2017 che verrà.

IL 2016 – «E’stato un anno positivo, abbiamo raggiunto degli obiettivi che ci eravamo prefissati all’inizio. In campionato siamo arrivati secondi meritatamente, abbiamo giocato bene, seguendo una filosofia vincente. Ci è mancato un pizzico di tutto per arrivare primi, la Juve ha fatto un 2016 fantastico ed è stato giusto che abbia vinto il campionato. Siamo soddisfatti e questo 2016 deve essere una rampa di lancio per il futuro, per crescere. Personalmente in quest’anno sono tornato in Nazionale e questa cosa mi ha fatto piacere»

CAMPIONI D’INVERNO – «Fu una bella domenica. Durante il riscaldamento prima della partita con il Frosinone, il Sassuolo batté l’Inter all’ultimo minuto. Ci fu una esplosione di gioia per i nostri tifosi e poi fu bellissimo andare in testa alla classifica. Noi credevamo di essere una squadra che poteva lottare fino alla fine per lo Scudetto, poi la Juve ha fatto molto bene, ha vinto molte partite consecutive e ha meritato la vittoria finale. Noi abbiamo fatto il record di punti del Napoli in serie A ma ci è mancato qualcosa per vincere».

KO JUVE – «E’ difficile spiegare l’amarezza. Loro a 15 minuti dalla fine hanno anche cambiato modulo per tenere il pareggio e poi è capitato quel gol, sfortunato per noi. In quella partita di febbraio, siamo passati da essere a più 2 in classifica con la differenza reti per noi, a meno uno con la differenza reti a favore loro. Per loro è stata un’iniezione di fiducia e per noi è stato difficile superare quel colpo. Ma mancava comunque tantissimo alla fine e abbiamo continuato a credere allo Scudetto. Siamo usciti dallo Juventus Stadium sconfitti ma con la consapevolezza di aver giocato meglio della Juve. I bianconeri però poi ne hanno vinte tantissime di fila ed è sempre complicato lottare contro avversari così».

VETTA ADDIO – «Il pareggio seguente contro il Milan? Fu un peccato, perché ci tenevamo a riprenderci il primo posto. Meritavamo di vincere, alla fine il pari ci lasciò molto amareggiati ma è stata una gara che può capitare».

UDINE ROSSO HIGUAIN – «E’ stata la partita più determinante del finale della scorsa stagione. Ci ha levato un po’ di speranza, è vero che mancavano molte partite ma forse è stata una sconfitta decisiva».

FROSINONE E RECORD PIPITA – «In quella gara abbiamo raggiunto l’obiettivo iniziale che era quello di tornare in Champions. Il Pipita poi ha fatto un record stellare: eravamo tutti assolutamente soddisfatti. Tornare in Champions è stato molto emozionante. Quei momenti rendono felice qualsiasi giocatore. Diventi calciatore per goderti serate come quelle: resterà un’emozione indimenticabile».

SENZA GONZALO – «Siamo partiti con la consapevolezza di avere una rosa più completa e sappiamo che quest’ anno potrà essere grandioso. Siamo a metà del cammino, le cose stanno andando bene ma la squadra può ancora migliorare: siamo una rosa che ha un grande futuro».

CHAMPIONS – «Era importante passare il turno perché era un girone molto competitivo, contro tre squadre che avevano vinto i loro rispettivi campionati. Siamo tra i 16 club più forti d’Europa e questo ci fa molto piacere. Adesso dobbiamo pensare al campionato, ogni gara sarà decisiva e dobbiamo essere pronti per stare tra le prime in Serie A e andare il più lontano possibile».

MILIK – «Stava facendo bene, è giovane ed è arrivato con la pressione addosso di essere il sostituto di Higuain che poteva pesargli molto. Non è stato così, è un ragazzo che si è subito inserito nello spogliatoio, si è adattato molto bene alla vita di Napoli e sono certo che darà tantissime gioie ai tifosi».

GOL HIGUAIN – «Non ho pensato a niente dopo quella rete, solo che potevamo giocarcela con tutti. In due anni siamo stati meglio di loro, abbiamo giocato meglio ma alla fine abbiamo perso. Ci manca qualcosa che loro hanno, forse la mentalità, perché non può essere una casualità. A me fa piacere andare in ogni stadio e giocare il nostro calcio: questa è la cosa fondamentale».

IL 2017 DEI TIFOSI – «Si devono aspettare un anno di crescita, siamo una grande squadra che vuole diventare grandissima anche a livello europeo. Dobbiamo migliorare molto ed essere forti con continuità . Siamo in crescita, siamo una squadra giovane, ci sono molti giocatori di 19-20 anni e Dobbiamo imparare in fretta a essere competitivi ma sappiamo qual ‘è la nostra mentalità. Il mister ce l’ha insegnata in modo chiaro: ovunque andiamo dobbiamo giocare il nostro calcio».

MERTENS – «E’ un ragazzo che stimo moltissimo e gli voglio bene come un fratello. Come calciatore è un numero 1. E’ in crescita, gli aspetta un futuro brillante a Napoli, la gente lo ama per la sua personalità e lui tiene moltissimo alla società e ai tifosi».

REAL MADRID – «Sarà una bellissima sfida, sarà un’opportunità per dimostrare la nostra crescita. La cosa fondamentale sarà andare al Bernabeu per fare il nostro calcio senza paura. Così facendo saremo più vicini al passaggio del turno. Ho tanti amici che vorranno essere a Madrid e cercherò di accontentare tutti. Che San paolo mi aspetto al ritorno? Me lo aspetto strapieno e carico e speriamo che ci dia una forza mostruosa. Speriamo di offrire a tutti una bella serata e di vincere». «Quarto di finale con la Juve e un rigore parato a Higuain? Prima dovremo qualificarci e anche la Juve dovrà farlo. Sono ipotesi bellissime da immaginare ma pensiamo al presente, al campionato e al Real Madrid».

PARATA E PAPERA – «Non lo so, penso che il lavoro dei portieri sia fastidioso. Quando si perde per un nostro errore ti senti responsabile della sconfitta. Quando pari invece fai solo il tutto lavoro. La parata più bella non l’ho ancora fatta, ma so che darà una grossa mano alla squadra».

LA CITTA’ – «Sento molto l’amore dei tifosi e la stima è reciproca. Ho tanti amici a Napoli e la mia famiglia si trova benissimo. Cerco di uscire in maniera normale perché più normalità dai alla vita più ne trovi. Mi circondo di gente che mi vuole bene che mi ha fatto capire cosa significa Napoli

e come viverla e io me la godo».

SCUDETTO – «Sarebbe il traguardo più importante della mia vita. E’ un pensiero che non mi levo dalla testa, sarebbe un punto importantissimo nella mia carriera dopo 17 anni ad alto livello. Ci dicono sempre che non possiamo sapere quello che succederebbe in città, ecco io lo voglio vedere. Chi vincerà lo Scudetto rimarrà per sempre nel cuore di tutti i napoletani e io voglio essere uno di loro».

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