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Guida per anziani: quando è il momento di smettere e come adattare la guida all’età

Nov 30, 2024

La guida dell’auto è un simbolo di indipendenza e autonomia, anche per le persone anziane. Con l’avanzare dell’età, è fondamentale monitorare le proprie capacità per garantire la sicurezza personale e quella degli altri utenti della strada. Riconoscere i segnali che indicano una possibile riduzione delle abilità di guida può prevenire incidenti e salvaguardare un ambiente stradale sicuro.

Molti anziani non si rendono conto dei propri limiti o tendono a sottovalutarli. Spesso, la sicurezza al volante viene associata solo all’esperienza accumulata, trascurando il deterioramento delle capacità psicofisiche. È importante lavorare sulla consapevolezza del rischio, sensibilizzando i conducenti anziani sui segnali che indicano una potenziale difficoltà.

Guida per anziani e declino delle capacità fisiche e cognitive

L’età porta con sé cambiamenti che possono influire sulla guida. La vista può deteriorarsi e rendere difficile distinguere segnali stradali, pedoni o ostacoli, soprattutto di notte o in condizioni di luce scarsa. Anche l’udito può diminuire e compromettere la capacità di percepire segnali acustici come clacson o sirene. I riflessi tendono a rallentare con conseguente aumento dei tempi di reazione in situazioni di emergenza. In parallelo, problemi di memoria o difficoltà a mantenere la concentrazione possono rendere più complesso gestire la complessità della guida, soprattutto in ambienti urbani o trafficati.

Segnali da non sottovalutare

Gli anziani alla guida sono chiamati a prestare attenzione ad alcuni segnali ricorrenti che indicano possibili difficoltà. Si tratta del coinvolgimento in incidenti o quasi incidenti, difficoltà nel mantenere la corsia di marcia o nello stimare correttamente la distanza dai veicoli. Anche il mancato rispetto delle precedenze o lo smarrimento in percorsi abituali sono indicatori di un possibile deterioramento delle capacità.

In Italia, il rinnovo della patente per gli over 70 prevede controlli ogni tre anni, mentre per gli over 80 la frequenza aumenta a due anni. Questi controlli sono un’occasione per valutare in modo oggettivo la capacità di guida. I conducenti stessi e i loro familiari dovrebbero comunque essere proattivi nel monitorare eventuali cambiamenti fisici o cognitivi che possano influire sulla sicurezza al volante.

Gli anziani dovrebbero considerare, con anticipo, alternative alla guida. Stabilire una rete di supporto, conoscere i servizi di trasporto disponibili e pianificare le proprie esigenze di mobilità può ridurre lo stress legato alla perdita della patente.

Alternative alla guida autonoma per gli anziani

Rinunciare alla guida non significa perdere la libertà di movimento. Molte città italiane offrono servizi di trasporto pubblico efficienti, spesso a tariffe agevolate per gli anziani. Esistono servizi dedicati, come trasporti organizzati per visite mediche o attività quotidiane. Familiari e amici possono essere un supporto importante, con soluzioni pratiche per gli spostamenti. Un’alternativa sempre più diffusa sono i servizi di ride sharing che permettono agli anziani di muoversi con comodità senza doversi preoccupare della guida.

Alcune città stanno implementando incentivi economici per anziani che rinunciano alla guida in favore di trasporti pubblici o servizi condivisi. Questi programmi mirano a ridurre il traffico e garantire la sicurezza stradale, offrendo agevolazioni per taxi, car sharing o abbonamenti gratuiti ai mezzi pubblici.

Come rendere più comoda la guida per gli anziani

Ci sono soluzioni per migliorare la sicurezza e il comfort degli anziani alla guida. Ad esempio, sedili regolabili, sterzi assistiti e comandi ergonomici possono rendere la guida meno faticosa. Anche la scelta di un’auto con una buona visibilità e un sistema di infotainment semplice può fare la differenza.

Le auto moderne sono dotate di numerosi sistemi di assistenza alla guida che possono supportare i conducenti anziani. Dai sensori di parcheggio ai sistemi di frenata automatica di emergenza, fino al mantenimento della corsia, queste tecnologie aiutano a compensare eventuali limiti fisici o cognitivi, migliorando la sicurezza complessiva. La tecnologia offre applicazioni e dispositivi che permettono di monitorare lo stile di guida. Per gli anziani, questi strumenti possono rappresentare un modo discreto per ricevere feedback sui comportamenti al volante, segnalando eventuali problematiche senza la necessità di interventi esterni.

La responsabilità collettiva nella sicurezza stradale

La sicurezza stradale è una responsabilità condivisa. Per gli anziani, valutare le proprie capacità è un gesto di responsabilità verso se stessi e gli altri. Smettere di guidare può essere una decisione difficile, spesso associata a un senso di perdita di indipendenza. Da qui l’importanza di affrontare questo passaggio con sensibilità, offrendo supporto emotivo e pratico. Coinvolgere la persona anziana nella scelta delle alternative di trasporto può favorire un maggiore senso di controllo e accettazione della situazione.

Per molti anziani, il ritiro della patente può infatti rivelarsi un evento traumatico, associato a una perdita di indipendenza. Offrire supporto psicologico e pratico può aiutare ad affrontare questa transizione in modo meno stressante. Alcuni governi regionali e locali stanno introducendo programmi dedicati agli anziani, come sconti sul trasporto pubblico o consulenze gratuite per valutare le capacità di guida. Queste iniziative mirano a ridurre l’isolamento sociale e garantire la mobilità in sicurezza.

I familiari giocano un ruolo chiave nel monitorare la guida degli anziani. Significa instaurare un dialogo aperto e rispettoso, evitando di imporre decisioni. Coinvolgere la persona anziana nella discussione e proporre alternative pratiche può facilitare l’accettazione di eventuali limitazioni. La promozione di un dialogo tra generazioni può essere uno strumento per migliorare la sicurezza stradale degli anziani. Incontri tra giovani e anziani, organizzati in scuole o centri comunitari, possono facilitare uno scambio di esperienze e sensibilizzare entrambe le parti ai rischi della strada.

Le comunità locali possono contribuire alla sicurezza degli anziani al volante attraverso iniziative come corsi gratuiti, campagne informative e reti di volontariato per il trasporto. Queste attività promuovono la sicurezza e rafforzano il senso di appartenenza e solidarietà.

La formazione per gli anziani al volante

Le statistiche mostrano che, sebbene gli anziani abbiano una minore propensione a violare il Codice della Strada, il loro coinvolgimento in incidenti gravi è proporzionalmente più alto. La ragione va molte volte ricercata nei tempi di reazione rallentati o errori nella valutazione delle situazioni di traffico.

Oltre ai controlli medici e ai rinnovi della patente, i corsi di aggiornamento sulla sicurezza stradale sono uno strumento per mantenere le competenze di guida. In molte città italiane, associazioni e autoscuole organizzano programmi dedicati agli anziani per rinfrescare le conoscenze del Codice della Strada e migliorare la consapevolezza dei rischi.

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