• 20 Maggio 2024 3:22

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Guerra Russia-Ucraina, gravi conseguenze su settore auto

Feb 28, 2022

L’attacco militare russo in Ucraina potrebbe causare diverse conseguenze dirette e indirette su svariati settori, andando a danneggiare l’economia locale, ma anche quella internazionale. Anche il settore auto potrebbe essere coinvolto nella crisi, nonostante il ruolo dell’Ucraina in questo comparto sia marginale.

Parliamo di un Paese che non possiede una vera e propria industria locale dedicata al settore auto, ma a rimetterci potrebbe essere l’industria mondiale dei veicoli. Sono informazioni che provengono dall’istituto tedesco di studi Center of Automotive Management (CAM), concentrato sulla ricerca nel settore mobilità e auto (in collaborazione con l’Università di scienze applicate (FHDW) di Bergisch Gladbach).

Che cosa succede in Russia

Visto il conflitto a fuoco iniziato in questi giorni, secondo quanto spiegato dal direttore di CAM Stefano Bratzel: “Per molto tempo la Russia non sarà un importante mercato di vendita e luogo di produzione per l’industria automobilistica. Non possiamo ovviamente ancora prevedere gli effetti concreti della guerra in maniera precisa, e nemmeno delle sanzioni pendenti. È comunque probabile che le immobilizzazioni delle Case automobilistiche e dei fornitori in Russia perdano molto valore. L’industria auto non farà investimenti importanti in Russia per parecchi anni”.

Lo studio CAM sul mercato auto russo

Nel 2012 il mercato russo era cresciuto parecchio, quasi arrivando allo stesso livello del mercato tedesco. Il totale delle auto vendute dieci anni fa, infatti, era arrivato a quota 2,8 milioni (è quanto emerge dallo studio del CAM). Per questo motivo la Russia è stata considerata un futuro mercato auto globale molto significativo. C’è da dire però che il Paese è poi rimasto fermo dal 2015 (1,4-1,8 milioni di immatricolazioni).

Lo scorso anno le vendite di auto e veicoli commerciali in Russia sono state in tutto circa 1,67 milioni, poco più del 2020 (1,6 milioni). Possiamo dire quindi che la Russia è all’ottavo posto nella classifica dei maggiori mercati automobilistici del mondo. Per quanto riguarda i brand di maggiore successo in Russia, secondo CAM al primo posto nel 2021 ci sono stati Hyundai (con anche Kia) e Avtovaz (Lada – Gruppo Renault), a seguire poi l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi. Il Gruppo Volkswagen ha una quota di mercato del 12%, seguono poi Mercedes e BMW.

Le sanzioni economiche

Il Paese dovrà pagare sanzioni molto pesanti, che andranno a colpire in maniera più dura i brand auto di maggiore successo in Russia, tra cui appunto – come abbiamo appena detto – il Gruppo Hyundai, Renault-Nissan-Mitsubishi e Volkswagen. L’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi potrebbe essere, secondo le previsioni di CAM, la più colpita, visto che le quote di vendita del Gruppo sono molto alte.

Il mercato auto locale russo

Nel grande Paese ci sono in tutto 34 stabilimenti di produzione per auto e altri veicoli a motore, che lavorano soprattutto per il mercato interno. Gioco un ruolo irrilevante quindi l’esportazione per il comparto: sono meno di 50.000 le vetture uscite dalla Russia nel 2019 (3,3 miliardi di dollari in tutto). 20 miliardi di dollari invece il valore delle importazioni, decisamente più corpose (quasi 7 volte tanto). Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault, ha ipotizzato un possibile stop delle fabbriche in Russia; nel caso in cui questo succedesse realmente, chiaramente darà vita a interruzioni nella catena di approvvigionamento, a causa delle sanzioni.

Secondo il CAM, potranno verificarsi delle conseguenze (oltre che per i prezzi del carburante), per l’industria automobilistica anche fino in Germania e in Europa. Il presidente Bratzel dichiara: “A causa delle complesse reti a valore aggiunto nell’industria automobilistica i fornitori delle fasi di produzione a monte potrebbero risentirne, generando una turbativa che potrebbe portare a colli di bottiglia nella fornitura di parti agli stabilimenti europei. Con la conseguenza che nei prossimi anni, anche a causa della crescita dei prezzi dell’energia e del petrolio, i costi di produzione e di utilizzo dell’auto aumenteranno”.

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