Una giustizia efficiente e tempestiva, chiara nelle sue decisioni e coerente nei suoi orientamenti, efficace nell’esecuzione, in grado di rendere poco convenienti i comportamenti che, violando le regole, tradiscono la fiducia e di promuovere invece la cooperazione e l’adesione volontaria al precetto normativo. A dirlo il presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, in un passaggio della sua relazione sull’attivit della giustizia amministrativa in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della giustizia amministrativa, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
Italiani sfiduciati ma soluzione non pu essere iper regolazione
Negli ultimi anni in Italia si sono registrate importanti riforme del mercato del lavoro, del credito, della scuola, della pubblica amministrazione, ha sottolineato Pajno in apertura del suo intervento, e visto l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso sopratutto queste ultime sono divenute il luogo nel quale destinata a concentrarsi tutta la domanda di cambiamento istituzionale: la loro concreta attuazione diventa decisiva. Allo stesso tempo, il processo riformatore stato accompagnato da una crescente incertezza degli italiani per il loro futuro, che tuttavia non pu essere governata con la moltiplicazione delle regole, anzi l’iper regolazione, fenomeno tipico di sistemi nei quali prevale la sfiducia. Al giudice amministrativo, ha sottolineato il presidente del Consiglio di Stato, quindi affidato un nuovo ruolo: quello di contribuire alla riduzione dell’incertezza ed alla ri-costruzione della fiducia nella capacit dell’ordinamento di dare risposte effettive.
Servizio giustizia amministrativa, confermato trend positivo
Tra le risposte effettive fornite dalla giustizia amministrativa la relazione inaugurale cita in particolare le performance del “servizio” in termini di tempi processuali e produttivit dei giudici, che nel 2016 hanno offerto pi di un elemento di soddisfazione. In un anno in cui le carenze di organico hanno sfiorato punte del 40%, ha spiegato Pajno, il trend positivo dell’ultimo quinquennio stato sostanzialmente confermato, nonostante il carico ulteriore costituito dai pareri sulle riforme della Pubblica amministrazione, dei contratti pubblici e delle linee guida dell’Autorit nazionale anticorruzione.
Migliorati tempi processuali e smaltimento pendenze
Nelle materie di maggior spessore economico, in particolare quelle riguardanti i contratti pubblici o gli atti delle Autorit indipendenti, i giudizi amministrativi sono definiti rapidamente (circa un anno/un anno e mezzo), con tempi in linea o addirittura al di sotto di quelli medi europei. In materia di appalti pubblici, per esempio, i ricorsi sono decisi dal Consiglio di Stato in 198 giorni e dai Tribunali amministrativi in 154. Positivi anche i numeri riguardanti i carichi pendenti della giustizia amministrativa: l’arretrato si ridotto nel 2016 di oltre il 10% grazie a un aumento della produttivit che, a far data dall’entrata in vigore dal codice del processo amministrativo del 2010, stato di oltre il 6%. Migliorati anche i tempi che intercorrono tra il deposito del ricorso e la prima decisione collegiale, passati dai 700 giorni del 2010 ai 200 giorni del 2016.
Il debutto del Pat dal 1 gennaio 2017
Tra le novit positive dell’ultimo periodo Pajno ha poi ricordato l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2017 del processo amministrativo telematico (Pat). Si tratta di un risultato storico che ci pone all’avanguardia: da quest’anno, tutto viagger in digitale, dal primo atto del processo, la notifica del ricorso, all’ultimo atto, la firma e la pubblicazione della decisione, si legge nella relazione del presidente. Il primo periodo richieder una fase di un monitoraggio, e se necessari adeguati interventi correttivi, ma – ha detto Pajno – sono certo che col tempo i vantaggi in termini di semplificazione, economicit, razionalizzazione delle procedure faranno dimenticare le prime difficolt. Un’altra novit di rilievo, evidenziata da Pajno anche l’istituzione dell’ufficio del processo presso i Tar e il Consiglio di Stato, con funzioni di supporto all’attivit giurisdizionale. Vi saranno inseriti anche giovani laureati che svolgono il tirocinio presso gli uffici della giustizia amministrativa.
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