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Crisi in Siria, Perteghella (Ispi): serve sì del governo solo se l’operazione non è sotto ombrello Nato

Apr 13, 2018

Fino a ora l’Italia rimasta fuori dal teatro siriano. Nell’eventualit di raid Usa contro obiettivi siriani e russi, come risposta al sospetto attacco chimico a Douma del quale accusato il regime di Assad, che margini avrebbe il paese per esercitare un controllo sulle sue basi? questa la domanda che ricorre in questi giorni in cui soffiano pericolosi venti di guerra, anche se nelle ultime ore l’escalation verbale scesa di intensit, con le ultime parole del presidente Trump che frenano l’ipotesi di un intervento.

Le ipotesi: intervento deciso dalla Nato o solo dagli Usa

La risposta : dipende. Se l’operazione condotta sotto l’ombrello della Nato, l’Italia non pu porre dei limiti. In quanto membro, pu dire la sua partecipando al processo decisionale dell’Alleanza atlantica. Processo decisionale che, in questa ipotesi, riguarderebbe anche le installazioni Nato in Italia. Diverso il caso di un’operazione militare condotta dagli Usa al di fuori dell’ombrello Nato. In questo caso gli americani devono chiedere il via libera del governo italiano. Allo stato attuale – spiega Annalisa Perteghella, ricercatrice dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale – questo lo scenario pi probabile, nel caso in cui si decidesse di intervenire. Se gli Usa vogliono far partire da Sigonella i caccia che vanno a bombardare la Siria devono chiedere il via libera del Governo italiano. L’esecutivo, a sua volta, pu decidere di portare la questione in parlamento, oppure no. Se invece le operazioni hanno carattere di supporto logistico, come ad esempio il rifornimento degli aerei in volo, non necessario il via libera di palazzo Chigi.

Dallo Yom Kippur a Sigonella: quando l’ok non concesso

Ci sono casi in cui l’autorizzazione non stata concessa. Il primo, durante la guerra dello Yom Kippur, combattuta dal 6 al 25 ottobre 1973 tra Israele e una coalizione araba composta principalmente da Egitto e Siria. Gli Usa chiedevano di utilizzare le basi in territorio italiano per rifornire Israele. L’Italia, governo Rumor, disse di no. Un altro caso, pi famoso, quello della crisi di Sigonella, con il braccio di ferro tra il presidente del Consiglio di allora Bettino Craxi e il presidente americano Ronald Reagan. L’Italia arrest i dirottatori dell’Achille Lauro, atterrati a bordo di un aereo egiziano nella base siciliana ma lasci andare Abu Abbas, considerato dagli americani la mente del sequestro. Soldati americani circondarono l’aereo egiziano e furono circondati a loro volta dai carabinieri italiani.

L’accordo tra Italia e Usa del 1954

A regolare l’utilizzo delle basi sul territorio italiano concesse in uso agli americani un accordo quadro tra Italia e Usa dell’ottobre 1954. In base a questa intesa, gli Usa hanno l’obbligo di utilizzare le basi nello spirito e nel quadro della collavorazione atlantica, di utilizzarle per assolvere gli impegni Nato e in ogni caso a non servirsi delle dette basi a scopi bellici se non a seguito di djsposizioni Nato o accordi con il governo italiano. Insomma: le basi sono sotto la sovranit italiana. I militari italiani devono tenere conto di un aspetto: le basi sono e rimangono sottoposte alla sovranit dell’Italia.

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