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Boeing sfida SpaceX: su Marte ci arriveremo prima noi

Ott 6, 2016

La prima persona a mettere piede su Marte ci arriverà a bordo di un razzo Boeing“, parola di Dennis Muilenburg, CEO di Boeing. Passato il tormentone mediatico su Elon Musk seguito alla sua presentazione all’International Astronautical Congress di Guadalajara, Boeing scende in campo per ricordare che SpaceX non è l’unica azienda impegnata nei progetti per portare l’uomo su Marte.

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Dennis Muilenburg, CEO di Boeing

Nel corso della conferenza “Whats Next” a Chicago Muilenburg è scattato alla carica sottolineando che Boeing è nel settore spaziale da decenni, è stata uno dei contraenti principali della NASA fin dagli albori dell’agenzia spaziale, e ha costruito il primo stadio del razzo Saturn V – quello che ha portato gli astronauti sulla Luna. Da allora ha contribuito al programma Space Shuttle, ha realizzato molti componenti per la Stazione Spaziale Internazionale e adesso è impegnata nel progetto e sviluppo dello Space Launch System (SLS), il vettore che potrebbe portare gli esseri umani su Marte nella capsula Orion.

Il messaggio è cristallino: SpaceX non è l’unica in gioco e non è l’unica a innovare nel settore.

Muilenburg non ha attaccato direttamente il concorrente, ma sembra non avere fiducia nella timeline illustrata da Elon Musk. Lasciando perdere per un attimo le gigantesche astronavi da 100 o 200 coloni ciascuna e la creazione di una colonia autosufficiente sul Pianeta Rosso, l’obiettivo primario di Musk è di arrivare per primo su Marte, nel 2024.

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La NASA prospetta invece un primo viaggio umano all’incirca nel 2035. Se l’agenzia spaziale si appoggerà a Boeing, e se quest’ultima reputa di bagnare il naso (anzi il razzo) a SpaceX, significa che molto probabilmente Muilenburg ha messo in conto consistenti ritardi del concorrente sulla tabella di marcia.

Del resto è da ammettere che SpaceX più di una volta in passato è stata molto ottimistica nel fissare le scadenze. Per esempio nel 2011 Musk promise che la sua azienda avrebbe portato delle persone nello Spazio entro tre anni. Ne sono passati cinque e sappiamo che quei primi voli umani non ci saranno fino al 2018. Musk inoltre promise di fare il primo lancio del Falcon Heavy nel 2013, ha poi rimandato al 2014 e adesso stiamo aspettando il decollo a novembre 2016.

Questo non significa che Musk sia inaffidabile, anzi, per alcune cose è un pioniere nel settore come vi avevamo spiegato in precedenza. Oltre tutto lo stesso Musk non ha peccato di presunzione a questo giro, dato che illustrando i suoi piani ha sottolineato di non prendere il 2024 come una tempistica tassativa: non è sicuro di farcela, ha promesso che farà del suo meglio.

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Quindi chi arriverà per primo su Marte? La cosa interessante è che non abbiamo una risposta, perché c’è una concorrenza serrata, e probabilmente sarà proprio la competizione ad accelerare i tempi lunghi prospettati dalla NASA.

Una competizione che si gioca a distanza con regole diverse. Alla luce del curriculum di Boeing che Muilenburg non ha mancato di far pesare, l’azienda sta incassando cospicui finanziamenti dalla NASA per sviluppare il lanciatore SLS. Sulla carta SpaceX sta auto-finanziando i suoi veicoli per Marte; in realtà riceve finanziamenti federali attraverso altri contratti NASA non correlati. Un modo indiretto della NASA per “tenere il piede in due scarpe”.

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Muilenburg sembra dare per scontato che su Marte Boeing ci arriverà con la NASA. Musk non se lo può permettere, e nel suo intervento a Guadalajara non ha mancato di “corteggiare” l’agenzia spaziale ringraziandola per la collaborazione finora dimostrata, e di sottolineare che il suo progetto è realizzabile solo grazie a una collaborazione pubblico-privato, dal punto di vista finanziario ma non solo.

Insomma entrambe hanno bisogno della NASA per arrivare su Marte, la NASA ha bisogno di una delle due per il primo volo, poi probabilmente si appoggerà ai servizi di entrambe. Quale delle due sarà la prescelta per il primo sbarco sul Pianeta Rosso? Forse quella che sarà pronta prima. E la prospettiva infastidisce più Boeing (cliente NASA storico) che una SpaceX nata solo nel 2002 ma costantemente al centro dell’attenzione mediatica.

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