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Addio a Morini, il ‘pirata Morgan’ che duellò con Riva

Ago 31, 2021

AGI – Era soprannominato ‘Morgan’ per la sua abilità piratesca di sradicare palloni senza commettere falli. Si è spento a 77 anni Francesco Morini, mitico stopper della Juventus degli anni Settanta.

Nato a San Giuliano Terme (Pi) il 12 agosto 1944, Morini esordì in Serie A il 2 febbraio 1964 con la maglia della Sampdoria, militando nelle file del club genovese sino al termine del decennio. Con i blucerchiati si mise in luce calcando pressoché stabilmente i campi della massima serie italiana, eccetto per il vittorioso campionato di Serie B 1966-1967. Nell’estate 1969 passò alla Juventus, chiamato a raccogliere l’eredità di Giancarlo Bercellino. Vestì la divisa bianconera per undici stagioni, emergendo tra i maggiori protagonisti della plurivittoriosa squadra degli anni 1970 che fece suoi cinque scudetti, la Coppa Italia 1978-1979 e, soprattutto, la Coppa Uefa 1976-1977, il primo importante trofeo internazionale del club piemontese.

Rimase stabilmente titolare nella retroguardia della Vecchia Signora fino alla stagione 1979-1980 quando, ormai trentacinquenne, cedette il posto al promettente Sergio Brio. Lasciata la Juventus dopo 255 partite di campionato, chiuse la carriera in Canada, vivendo una breve esperienza nel 1980 con i Toronto Blizzard nella North American Soccer League. In diciassette stagioni da professionista collezionò 386 presenze in Serie A e 30 in Serie B, senza mai segnare, anche se, ricordava, “a dire il vero, una volta un gol l’ho fatto, in un torneo italo-inglese, disputato in un’estate di tantissimi anni fa”.

Della sua carriera rimangono nella memoria i duelli sostenuti con i maggiori attaccanti italiani del tempo, su tutti Roberto Boninsegna, questo ultimo dapprima rivale e poi compagno di squadra, e Gigi Riva, il quale confesserà: “È il difensore più cattivo nel quale mi sono imbattuto. Per cattivo intendo che è grintoso, che è spietato agonisticamente, non che è sleale”.

Vestì la maglia dell’Italia per 11 volte, debuttando il 25 febbraio 1973 a Istanbul contro la Turchia, in una gara valevole per le qualificazioni al Mondiale del 1974, al quale partecipò in Germania Ovest, scendendo in campo da titolare in tutti e tre gli incontri della fugace avventura italiana. Indossò per l’ultima volta la casacca azzurra l’8 giugno 1975, in occasione di un’amichevole a Mosca contro l’Unione Sovietica. Nella Juve fu anche dirigente nell’era Boniperti, ricoprendo i ruoli di direttore sportivo e team manager. Francesco Morini, ricorda lo stesso club torinese, “è stato qualcosa di più dello stopper bianconero per molti anni, come una volta venivano definiti i centrali difensivi. Lui è stato l’elemento di sicurezza, il giocatore straordinariamente affidabile sempre presente e particolarmente efficace ogni qualvolta la partita assumeva toni agonistici elevati. Non a caso, per tutti Francesco era Morgan, il nome di un pirata, per come riusciva a sottrarre il pallone ai centravanti avversari”.

“Ed erano proprio i duelli con i grandi bomber dell’epoca – Boninsegna e Riva su tutti – ad esaltarlo. Nei duelli corpo a corpo Morini diventava l’ombra dell’attaccante di turno, non lo faceva respirare, lo marcava a uomo dal primo all’ultimo minuto”. Alla Juventus, prosegue il ricordo, “ha vissuto un decennio che definire splendido è riduttivo. Francesco arriva dalla Sampdoria quando ha 25 anni. È il 1969, sta nascendo una nuova Juve ricca di gioventù e lui, che in Serie A ha già fatto il suo esordio nella stagione 1963-64, regala un contributo d’esperienza e di energia.

Vince molto, Morini: 5 campionati, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa. Il totale è di 372 partite, senza mai segnare un gol – cosa sulla quale ironizzava spesso quando ricordava i suoi trascorsi – perché il suo compito istituzionale era impedirli, non farli”.

 

AGI – Era soprannominato ‘Morgan’ per la sua abilità piratesca di sradicare palloni senza commettere falli. Si è spento a 77 anni Francesco Morini, mitico stopper della Juventus degli anni Settanta.
Nato a San Giuliano Terme (Pi) il 12 agosto 1944, Morini esordì in Serie A il 2 febbraio 1964 con la maglia della Sampdoria, militando nelle file del club genovese sino al termine del decennio. Con i blucerchiati si mise in luce calcando pressoché stabilmente i campi della massima serie italiana, eccetto per il vittorioso campionato di Serie B 1966-1967. Nell’estate 1969 passò alla Juventus, chiamato a raccogliere l’eredità di Giancarlo Bercellino. Vestì la divisa bianconera per undici stagioni, emergendo tra i maggiori protagonisti della plurivittoriosa squadra degli anni 1970 che fece suoi cinque scudetti, la Coppa Italia 1978-1979 e, soprattutto, la Coppa Uefa 1976-1977, il primo importante trofeo internazionale del club piemontese.
Rimase stabilmente titolare nella retroguardia della Vecchia Signora fino alla stagione 1979-1980 quando, ormai trentacinquenne, cedette il posto al promettente Sergio Brio. Lasciata la Juventus dopo 255 partite di campionato, chiuse la carriera in Canada, vivendo una breve esperienza nel 1980 con i Toronto Blizzard nella North American Soccer League. In diciassette stagioni da professionista collezionò 386 presenze in Serie A e 30 in Serie B, senza mai segnare, anche se, ricordava, “a dire il vero, una volta un gol l’ho fatto, in un torneo italo-inglese, disputato in un’estate di tantissimi anni fa”.
Della sua carriera rimangono nella memoria i duelli sostenuti con i maggiori attaccanti italiani del tempo, su tutti Roberto Boninsegna, questo ultimo dapprima rivale e poi compagno di squadra, e Gigi Riva, il quale confesserà: “È il difensore più cattivo nel quale mi sono imbattuto. Per cattivo intendo che è grintoso, che è spietato agonisticamente, non che è sleale”.
Vestì la maglia dell’Italia per 11 volte, debuttando il 25 febbraio 1973 a Istanbul contro la Turchia, in una gara valevole per le qualificazioni al Mondiale del 1974, al quale partecipò in Germania Ovest, scendendo in campo da titolare in tutti e tre gli incontri della fugace avventura italiana. Indossò per l’ultima volta la casacca azzurra l’8 giugno 1975, in occasione di un’amichevole a Mosca contro l’Unione Sovietica. Nella Juve fu anche dirigente nell’era Boniperti, ricoprendo i ruoli di direttore sportivo e team manager. Francesco Morini, ricorda lo stesso club torinese, “è stato qualcosa di più dello stopper bianconero per molti anni, come una volta venivano definiti i centrali difensivi. Lui è stato l’elemento di sicurezza, il giocatore straordinariamente affidabile sempre presente e particolarmente efficace ogni qualvolta la partita assumeva toni agonistici elevati. Non a caso, per tutti Francesco era Morgan, il nome di un pirata, per come riusciva a sottrarre il pallone ai centravanti avversari”.
“Ed erano proprio i duelli con i grandi bomber dell’epoca – Boninsegna e Riva su tutti – ad esaltarlo. Nei duelli corpo a corpo Morini diventava l’ombra dell’attaccante di turno, non lo faceva respirare, lo marcava a uomo dal primo all’ultimo minuto”. Alla Juventus, prosegue il ricordo, “ha vissuto un decennio che definire splendido è riduttivo. Francesco arriva dalla Sampdoria quando ha 25 anni. È il 1969, sta nascendo una nuova Juve ricca di gioventù e lui, che in Serie A ha già fatto il suo esordio nella stagione 1963-64, regala un contributo d’esperienza e di energia.
Vince molto, Morini: 5 campionati, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa. Il totale è di 372 partite, senza mai segnare un gol – cosa sulla quale ironizzava spesso quando ricordava i suoi trascorsi – perché il suo compito istituzionale era impedirli, non farli”.  

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