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L’idea è emersa in un vertice della maggioranza Pd e vedrebbe concordi i renziani, mentre proseguono le trattative di governo tra M5s e Pd. E oggi è in programma la riunione dei tavoli di lavoro dem per stilare il programma da portare al confronto con i pentastellati
di Andrea Gagliardi
25 agosto 2019
2′ di lettura
Se il M5s facesse il nome di Roberto Fico sarebbe «un ottimo punto di partenza». Così fonti del Nazareno commentano l’ipotesi che sembra crescere nelle ultime ore e che vedrebbe il presidente della Camera possibile premier di un governo M5s-Pd. L’idea è emersa in un vertice della maggioranza Pd e vedrebbe concordi i renziani, mentre proseguono le trattative di governo tra M5s e Pd. E oggi è in programma la riunione dei tavoli di lavoro dem per stilare il programma da portare al confronto con i pentastellati.
Il Movimento Cinque stelle ha puntato con decisione sul reincarico a Giuseppe Conte, rilanciato da Beppe Grillo sul blog con tanto di pubblico elogio delle sue qualità di statista. Da parte sua il segretario del Pd Nicola Zingaretti tiene per ora la barra dritta su ciò che ha detto a Di Maio nella cena di venerdì: non è questione di persone, ma serve discontinuità. E soprattutto serve una pubblica dichiarazione da parte del leader pentastellato che il «forno» con la Lega è definitivamente chiuso. Il no al Conte bis dunque resta.
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I big del Pd hanno riconosciuto però che spetta al M5S indicare il premier. Ed è venuto fuori così il nome del presidente della Camera Roberto Fico. Ma è un rilancio potenzialmente divisivo per i pentastellati, perché Fico, leader della corrente «di sinistra» del M55 (favorevole a un accordo con il Pd) è una figura che mette in difficoltà il leader pentastellato Di Maio. Del resto sono fonti vicine alla Presidenza della Camera a escludere che Fico corra in questa partita, dal momento che «intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo».