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L’oro di Bankitalia di nuovo sotto attacco: al Senato mozione di Lega e M5S

Mar 30, 2019

ROMA – Sembra ormai senza fine il braccio di ferro tra la maggioranza che sostiene il governo gialloverde e la Banca d’Italia. Nonostante il punto fermo che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha voluto fissare promulgando, ma “con riserva”, la legge istitutiva della commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. E nostante la quadratura del cerchio raggiunta sulle nomine per il Direttorio di via Nazionale.

Lega e M5S tornano all’attacco sul fronte delle riserve auree di Bankitalia con una mozione a prima firma di Alberto Bagnai (Lega) e Laura Bottici (M5S), che chiede di “definire l’assetto della proprietà delle riserve auree detenute dalla Banca d’Italia nel rispetto della normativa europea” e di “acquisire le notizie” su quelle detenute all’estero e sulle “modalità per l’eventuale loro rimpatrio”. La mozione sarà votata in aula, al Senato, mercoledì. Depositata anche una mozione analoga di Fdi e una di segno opposto del Pd.

La mozione di Fratelli d’Italia chiede che il governo con una norma “ribadisca, in maniera esplicita, che le riserve auree sono di proprietà dello Stato italiano”, mentre il Pd nel suo testo chiede che venga ribadita l’autonomia della gestione di via Nazionale, escludendo tra l’altro “l’adozione di qualsiasi intervento volto a ridurre la disponibilità di risorse auree detenute dalla Banca d’Italia per iniziative volte a ridurre il debito pubblico, il deficit o per sostenere altri interventi, i cui costi di sistema sarebbero ben superiori ai benefici attesi”.

Alle mire di Lega e M5S sulle riserve auree, che peraltro sembravano affievolirsi nelle ultime settimane, ha risposto indirettamente lo stesso governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nella relazione annuale ai partecipanti dell’istituto centrale: “I partecipanti al capitale della Banca d’Italia – si legge nel documento – non hanno alcun diritto sulle riserve auree e valutarie della Banca d’Italia, la cui detenzione e gestione costituisce uno dei compiti fondamentali assegnati alle vabche centrali dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”.

Con la mozione in aula mercoledì, dunque, la maggioranza rispolvera la tentazione di usare i lingotti di via Nazionale per coprire parte della spesa pubblica, evitare una manovra correttiva o per scongiurare l’aumento dell’Iva previsto per il 2020 dalle clausole di salvaguardia.

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