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Salvini spinge Tav, autonomia e sblocca-cantieri: decreto ora

Mar 1, 2019

Matteo Salvini morde il freno. Lo stallo sulla Tav pesa, cos come le resistenze dei pentastellati sull’Autonomia. Ma soprattutto a preoccupare il vicepremier della Lega la recessione che avanza e il rischio trovarsi a breve a doversi difendere dalle accuse (anche degli alleati del centrodestra) di essere azionista del Governo dei No. Cos ieri prima anticipa di aver inviato al premier la bozza di un decreto legge per sbloccare i cantieri, poi convoca un vertice al Viminale con i governatori di Veneto e Lombardia e la ministra Stefani annunciando che nei prossimi giorni si confronter con lo stesso Conte e Di Maio sulla sintesi finale delle intese regionali. Un’accelerazione in piena regola, in cui rientra anche la Tav. Si parla di un incontro a ore con il premier e vicepremier M5S. Salvini vuole che il governo dia il via libera a Telt, il consorzio italo-francese, di avviare i bandi per il tunnel nel Cda dell’11 marzo: Ho dato la mia parola e il governo non cade ma il M5S continui a lavorare.

L’avvertimento si concretizza nel corso della giornata. Dalla Sardegna, dove tornato ieri per un bagno di folla, fa sapere di aver consegnato al premier Conte la proposta di un decreto-legge messo a punto dagli uffici della Lega per sbloccare i cantieri. Un provvedimento urgente su cui – sottolinea – mi aspetto che Conte entro oggi (ieri ndr) mi dia una risposta positiva perch se non ripartono i cantieri il Paese rimane fermo. A Palazzo Chigi la dichiarazione del leader della Lega non viene presa affatto bene. La risposta gelida. I suggerimenti del ministro dell’Interno sulle modifiche al codice degli appalti,insieme agli altri oltre duemila suggerimenti di modifica gi ricevuti – sottolineano fonti autorevoli della Presidenza del Consiglio –, andranno a integrare lo schema di decreto legge per far ripartire i cantieri al quale il premier Giuseppe Conte insieme al ministro Toninelli, sta lavorando personalmente da settimane. Pi o meno quello che ripete anche il ministro delle Infrastrutture che derubrica a semplice contributo la proposta di Salvini.

Ma il leader della Lega ha bisogno di risposte rapide. Dalle costruzioni all’autonomia il leit motive non cambia. La sparata dei parlamentari M5S,marted, contro la ministra per gli Affari regionali, la leghista Erika Stefani, accusata di agire in solitaria sul dossier autonomie stata presa molto male dalla Lega. Cos Salvini, appena rientrato dalla Sardegna, ha riunito ieri al Viminale i governatori di Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Attilio Fontana, assieme alla Stefani per un vertice tutto leghista. Il segnale infatti anzitutto politico. Lo conferma anche il comunicato diffuso al termine del vertice nel quale si anticipa che entro questa settimana al ministro dell’Interno arriver un documento di sintesi finale sullo stato dell’arte delle possibili intese, compresa quella dell’Emilia Romagna che verr discusso con il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio.

Un’accelerazione in piena regola. Che arriva non a caso dopo il voto in Sardegna. Il messaggio del leader della Lega chiaro. E il destinatario non solo il M5s, ma lo stesso Giuseppe Conte che nei giorni scorsi, durante il question time al Senato, aveva detto esplicitamente che per il processo autonomista occorreranno mesi. Salvini e con lui Zaia e Fontana hanno evitato di reagire sul momento per non provocare fibrillazioni nel governo alla vigilia del test elettorale sardo. Ma la tregua ora finita e il leader della Lega torna all’attacco. La doppia presa di posizione sul decreto sblocca-cantieri e l’autonomia contemporaneamente all’aut aut su Tav lascia intendere che il tempo dell’attesa sta per esaurirsi. O pi semplicemente che la campagna per le europee entrata nel vivo e Salvini ha bisogno di marcare la distanza dall’alleato per non essere coinvolto dal suo declino.

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