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Exomars, l’Italia cerca la vita su Marte: oggi la discesa del lander Schiaparelli Segui la diretta – Il Messaggero

Ott 19, 2016
Sei minuti che oggi agli almeno 1.500 fra ingegneri, fisici, tecnici, esobiologi di Exomars sembreranno lunghi sei anni: sfrecciando a 21mila kmh e incandescente come una colata di acciaio, il lander Schiaparelli impiegherà 360 secondi a bucare gli ultimi strati della rarefatta atmosfera di Marte per posarsi con la grazia di un’etoile sulle sabbie rugginose e impalbabili di Meridiani Planum.

Si fermerà il cuore, oggi pomeriggio, durante questo infinito black out, a chi – vent’anni fa – ha iniziato a sognare prima ancora che progettare la missione Exomars dell’Agenzia spaziale europea: ideatori visionari del futuro che si misero in testa di passare definitivamente dalla fantascienza alla scienza puntando a trovare – una volta per tutte – tracce di vita sul Pianeta Rosso. Sia per rispondere alle domande insopprimibili che ci portiamo dentro, sia per passare alla tappa successiva delle nostre avventure: la colonizzazione di Marte da parte dell’uomo.

LA DIRETTA

L’appuntamento – e fa sempre impressione parlare di ore e minuti per qualcosa che avverrà a 175 milioni di km dalla Terra con i messaggi che impiegano dieci minuti per andare in un senso o nell’altro – è per le 18.33 odierne (mercoledì) per l’ammartaggio (vabbeh, non lo scriveremo più) del lander made in Italy, mentre alle 20.30 è atteso il segnale della sonda orbitante Tgo che continuerà a sorvolare il pianeta alla stessa altezzacon cui tutti i giorni passa sopra le nostre teste la stazione spaziale internazionale: 400 km.

Poi il lander che porta il nome dello scienziato italiano scopritore dei canali marziani e la Tgo inizieranno subito a raccogliere dati sul suolo e sull’atmosfera di Marte. Resteranno soli per quattro anni, poi li raggiungerà il rover che compone la seconda parte della missione Exomars e che è dotato di un portentoso trapano capace di scavare fino a oltre due metri di profondità, fino a dove non si era mai arrivati e là dove tanti scienziati credono sia più che probabile la presenza di acqua e di forme di vita, magari le stesse che spiegherebbero la presenza di metano nell’atmosfera. Acqua, forme di vita e metano, ovvero la manna per chi vorrà colonizzare il pianeta fabbricando lassù anche il carburante per tornare a casa, sulla Terra.

IL RUOLO DELL’ITALIA

L’Italia, con un pool di aziende coordinate dall’Agenzia spaziale italiana, è la nazione guida di di questa missione che costa, per questa prima parte, un miliardo e cento milioni di euro.

L’ATTESA AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI A ROMA

CON L’ANTEPRIMA DELLA FICTION DI RON HOWARD

L’Europa il 19 ottobre attenderà l’arrivo dei segnali da Marte dal Palazzo delle Esposizioni di Roma dove dalle 17 si svolgerà l’evento ufficiale internazionale “Italy goes to Mars” organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con Esa, Inaf, Leonardo-Finmeccanica, Thales Alenia Space Italia e National Geographic Channel. Nel corso dell’evento sarà infatti proiettata in anteprima la prima puntata della serie “marziana” (qui il trailer) realizzata da Ron Howard e prodotta dal canale edito dalla Fox. A fare gli onori di casa Roberto Battiston (Asi) e il direttore dell’Esa‐Esrin Josef Aschbacher, Mauro Moretti (Leonardo) e Donato Amoroso (ThalesAlenia Space Italia). Interverrà anche il ministro di Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini. Tutto in diretta streaming su www.asi.it Previsto un evento parallelo anche presso la sede Asi di Tor Vergata dove saranno presenti laureandi del Politecnico di Torino premiati di recente dalla Nasa.

LA SCHEDA DEL LANDER

Schiaparelli trasporta anche un pacchetto scientifico che registrerà la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, ed otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che potrebbero fornire un’indizio di come le tempeste di sabbia vengono scatenate.

E di conseguenza di come potrebbe essere affrontate da pionieri terrestri e dalle loro attrezzature.

In questa avventura, che vede coinvolte circa 1.500 persone a livello Europeo nel programma ExoMars con oltre 600 in Leonardo e 134 aziende di Paesi partner dell”Esa coinvolte e coordinate da Thales Alenia Space, è l’Italia hi-tech ad approdare sul Pianeta Rosso. Attraverso la partecipata Thales Alenia Space, il colosso aerospaziale italiano Leonardo ha la leadership di entrambe le missioni ExoMars del 2016 e del 2020. Realizzati da Leonardo molti dei prodotti ad alto contenuto tecnologico usati nel programma: i sensori stellari di assetto, i pannelli fotovoltaici, il piano focale e l”elettronica di processamento della telecamera stereo di Cassis, le unità elettroniche di alimentazione e la sofisticatissima trivella che partirà nel 2020 per scavare con la sua punta di diamante il suolo marziano per la prima volta nella storia fino a una profondità di 2 metri alla ricerca di tracce di vita. Attraverso la controllata Telespazio, Leonardo è anche responsabile di alcuni sistemi chiave del segmento di terra di ExoMars. In questa missione 2016 sono quattro i pannelli solari realizzati da Leonardo con apertura alare di 17, 5 metri e garantiscono alimentazione a una distanza dal Sole che all”arrivo della sonda in atmosfera marziana è di 1.38 unità astronomiche, pari a 207 milioni di chilometri.

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