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Maltempo, prezzi alle stelle per gli ortaggi. Aumenti dal 59 al 116%

Feb 2, 2019

Aumenti dei prezzi medi all’origine dal 60% a oltre il 100% per gli ortaggi a gennaio. L’escalation registrata dall’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) con la rilevazione sull’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli. Il rincaro addebitato alle temperature rigide e alle nevicate che hanno interessato principalmente le aree del Centro-Sud nelle ultime settimane.

Ad essere interessati dai rincari sono sia gli ortaggi coltivati in pieno campo, sia i prodotti in serra, che nel caso di strutture non riscaldate risultano comunque sensibili- spiega una nota- al calo delle temperature. Mediamente nel mese di gennaio si sono registrati incrementi del 90% su base annua per cavolfiori, dell’82% per l’indivia, del 63% per le lattughe, del 59% per i carciofi e del 116% per i finocchi. L’incremento dei prezzi stato rilevato anche per i prodotti di serra, in particolare cetrioli, zucchine e melanzane, dove l’abbassamento delle temperature- spiegano gli analisti- ha portato al ridotto accrescimento dei frutti ortivi, con conseguente riduzione dei quantitativi commercializzati.

Crolla export ortofrutta (-12%), minimo del decennio

Nel complesso le esportazioni di ortofrutta Made in Italy sono crollate del 12% nel 2018 su valori minimi dell’ultimo decennio sotto i 4 miliardi di chili. quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in vista del Fruit Logistica di Berlino la principale fiera internazionale di settore in Europa. Ma il 2018 ha segnato il record dei consumi interni di frutta e verdura degli ultimi venti anni, con quasi 9 miliardi di chili nel carrello, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente, legato alla svolta salutistica. Tra la frutta pi esportata nel mondo il dato peggiore quello delle mele che crollano in quantit del 41% nel 2018 rispetto all’anno precedente ma va male anche ai kiwi che perde il 16% mentre l’uva limita i danni a un -3%. Pessimo il risultato delle pesche – continua Coldiretti – che incassano un decremento del 30% netto. Tra gli agrumi, profondo rosso pure per le clementine, con le quantit esportate in diminuzione del 33%, mentre i limoni tengono con un -3%. In difficolt – prosegue la Coldiretti – anche gli ortaggi, dove il maggiore crollo si registra per le patate, con le vendite diminuite del 35% in quantit nel 2018. Male anche le cipolle che perdono il 17% all’estero. Calo del 3% pure per i ravanelli.

Una situazione profondamente diversa di quella che si verifica a livello nazionale dove il 2018 ha fatto segnare il record dei consumi di frutta e verdura degli ultimi venti anni, con quasi 9 miliardi di chili nel carrello, in aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Mai cos tanta frutta e verdura sono state consumate in Italia dall’inizio del secolo per effetto soprattutto di una decisa svolta salutistica che ha contagiato i giovani che – sottolinea la Coldiretti – fanno sempre pi attenzione al benessere a tavola con smoothies, frullati e centrifugati consumati al bar o anche a casa grazie alle nuove tecnologie. Un cambiamento che l’Italia purtroppo non riuscita ad agganciare all’estero dove – continua la Coldiretti – sconta un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico.

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