La coreana Samsung annuncia l’intenzione di aggiustare i volumi di produzione del suo nuovo prodotto di punta, il Galaxy Note 7, dopo i casi di incendi e di esplosioni provocati da batterie difettose. Pi nello specifico, Samsung comunica di aver modificato la produzione degli smartphone Galaxy Note 7 dopo che alcuni grandi distributori hanno smesso di aderire al ricambio degli oltre 2,5 milioni di esemplari ritirati dal mercato. Gli apparecchi sostitutivi, hanno lamentato l’americana At&T e la tedesca T-Mobile, presentavano gli stessi difetti, ovvero una batteria che, se ricaricata, a volte si surriscaldava fino a esplodere. Stiamo modificando i volumi di produzione, fa sapere una nota dell’azienda, intendiamo migliorare il controllo di qualit e consentire investigazioni approfondite sui recenti casi di esplosioni di batterie.
Il comunicato stato spedito dopo che un’agenzia di stampa sudcoreana aveva riferito di un’interruzione temporanea della produzione dovuta a una discussione con le autorit per la tutela dei consumatori di Seul, Washington e Pechino.
Gli intoppi che hanno caratterizzato il richiamo avviato lo scorso 2 settembre, che potrebbe costare fino a 2 miliardi di dollari, hanno ulteriormente aggravato il danno di immagine subito da Samsung, dopo mesi nei quali i social network sono stati tempestati di foto di Galaxy Note 7 semicarbonizzati, reduci dallo scoppio della batteria. quindi destinata a crescere la pressione degli azionisti (in particolare l’hedge fund americano Elliott Management) nei confronti della famiglia Lee, al centro di una complicata transizione generazionale, perch cambi modello di business. La dinastia fondatrice inoltre oggetto di forti critiche per i complessi incroci azionari che le consentono di controllare la compagnia pur detenendo formalmente solo il 5% del capitale.
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