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Pensioni, Boeri: “Il problema è l’equità, non la sostenibilità”

Set 11, 2016

ROMA – “Il problema vero che abbiamo oggi in Italia è quello dell’equità e non quello della sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico”. Non usa mezzi termini il presidente dell’Inps, Tito Boeri, intervistato a Presadiretta, nella puntata che andrà in onda lunedì sera su Rai3 e punta il dito contro i politici e i loro vitalizi d’oro, non giustificati dagli esigui contributi versati nel corso della loro carriera.

Vitalizi ingiustificati. “Ci sono delle persone che oggi hanno dei trattamenti pensionistici, o hanno dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificati alla luce dei contributi che hanno versato in passato. Abbiamo concesso per tanti anni questo trattamento privilegiato a queste persone. Per chi ha degli importi molto elevati di prestazioni, – si chiede quindi Boeri – non è il caso di chiedere loro un contributo che potrebbe in qualche modo rendere, alleggerire i conti previdenziali? Ci permetterebbe di fare qualche operazione di redistribuzione, per esempio andare ad aiutare quelle persone che sono in quella fascia di età prima della pensione che sono in condizione di povertà, oppure potremmo concedere maggiore flessibilità in uscita verso il sistema pensionistico. Ecco sono tutte operazioni che si possono fare in questo ambito. Legare contributi e prestazioni, questo è il vero problema di fondo”.

Debito pubblico e truffe i veri problemi. “L’Inps eroga delle prestazioni per conto dello Stato. Quindi fin quando lo Stato italiano non dovesse fallire, poniamo pure che l’Inps fallisse, e non fallirà vi assicuro, però ci sarà sempre lo Stato italiano”, spiega Boeri. “Se c’è qualcosa di cui le persone si devono preoccupare non sono i conti dell’Inps ma sono i conti dello Stato italiano, il debito pubblico”. A incidere negativamente sui conti dell’Istituto sono anche le truffe messe in campo, attraverso il sistema dei falsi lavoratori. Boeri ricorda che nel 2015 sono state scoperte 30mila posizioni di questo tipo. “Viene fuori una cifra di 150 milioni di prestazioni che noi avremmo erogato indebitamente, quindi sprecando delle risorse pubbliche”. Con il nuovo sistema di vigilanza le truffe vengono “scoperte in tempo reale” evitando di erogare risorse ai truffatori di professione, un sistema di controllo che prima dell’arrivo di Boeri “non veniva fatto in modo sistematico”.


L’Ape costerà 50 euro al mese. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, sempre nella puntata di Presadiretta, fa degli esempi pratici sugli effetti dell’anticipo pensionistico (Ape): “Per un lavoratore che avrebbe diritto a mille euro di pensione un anno d’anticipo gli costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni, mentre tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese. Il prestito sarà erogato da una banca che poi lo girerà all’Inps”, spiega Nannicini. “Coinvolgere il sistema bancario è stata l’unica strada percorribile” perché le altre strade sarebbero costate allo Stato 7 e 10 miliardi.

Con l’Ape non si rischia niente. Con l’anticipo pensionistico, prosegue Nannicini, “non si rischia niente, non ci sono garanzie che richiede l’Ape. Non si rischia l’auto, non si rischia l’immobile, gli eredi non rischiano di vedere qualcosa che ricade sulla pensione di riversibilità perché tutto sarà coperto da un’assicurazione”. E sottolinea: “Gli interessi e l’assicurazione saranno pagati da chi richiede l’Ape, non ci sono rischi reali, ma ci sono costi finanziari. Poi ci sarà una platea importante di agevolati che riceveranno un bonus fiscale e questo coprirà non solo gli interessi e l’assicurazione, ma anche il capitale anticipato se sei particolarmente meritevole di tutela, in condizioni di bisogno e hai un reddito basso”.

Anticipo anche per autonomi e partite Iva. Nannicini chiarisce che l’Ape non è solo per i dipendenti ma per tutti i lavoratori: “L’anticipo pensionistico è per tutti, indipendentemente dalla gestione previdenziale. Quindi vale per gli autonomi, per le partite Iva della gestione separata, vale per artigiani, commercianti” spiega.

Bonus alle pensioni sotto il mille euro. Il sottosegretario conferma che nella nuova manovra finanziaria ci saranno altri provvedimenti: “Ci sarà un intervento anche sui redditi da pensione. In particolare sui redditi da pensioni basse. Parliamo dei redditi da pensione sotto i mille euro. Ci sarà un aiuto agganciandosi prevedibilmente all’istituto della 14esima, ci sarà un bonus che è legato ai contributi versati, si arriva fino a 400 euro”.

Nannicini: “Le pensioni alte non si toccano: si rischia di fare danni”. Nannicini però chiude definitivamente la porta alla proposta di Boeri sul prelievo dalle pensioni molto più alte rispetto ai contributi versati. “Questo tipo di ricalcoli non sono semplicissimi – risponde Nannicini – richiedono molte ipotesi e molti dati. E devi stare molto attento perché non si riesce a fare con il bisturi del chirurgo questa distinzione un pò intellettualistica. Rischi di fare danni. Rischi davvero di tagliare pensioni alte ma meritate, oppure di toccare pensioni che sono generose rispetto ai contributi versati ma sono basse”, spiega il sottosegretario. “Il rischio di mettere le mani nelle tasche sbagliate è troppo grosso. Abbiamo deciso di fermarci”.

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