• 8 Dicembre 2025 22:01

Corriere NET

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Navone pronto alla sfida contro Sinner, “spero di rovinare il suo ritorno”

Mag 8, 2025

AGI – Osannato come il Pontefice del tennis in uno dei meme più virali di questi giorni – la fumata arancione che esce dal comignolo del conclave – Jannik Sinner, sabato, nella sua prima partita dopo i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol, si troverà di fronte (e sarà il loro primo confronto) un avversario che viene dalla terra di Papa Francesco, l’Argentina: Mariano Navone, 24 anni, da Nueve de Julio (Buenos Aires).

 

 

Navone elimina Cinà: addio derby italiano

Oggi ha distrutto il sogno di chi sperava in un derby al primo turno tra il numero 1 del mondo e il piccolo azzurro che punta a raggiungere la vetta, il diciassettenne Federico Cina’. Fede, come lo chiamano tutti al Foro, ha giocato un ottimo tennis ma poco ha potuto (6/3-6/3 il risultato) contro lo specialista della terra battuta dotato di un tennis solidissimo, con un rovescio bimane che resta sempre dentro il campo.

La “Navoneta” e il suo percorso

Oggi Mariano – anzi, la Navoneta, come lo chiamano i suoi tifosi in Argentina, con un gioco di parole che richiama la “Scaloneta”, il nome dato alla nazionale di calcio guidata da Lionel Scaloni – è il numero 99 del ranking, posizione ingannevole rispetto al valore del suo gioco. Non per niente a metà dello scorso anno era il numero 29.

Un debutto da record al Roland Garros

Il 2024 è stato anche l’anno del suo record: Navone è l’unico tennista dell’era Open ad essere stato testa di serie (la numero 31) al suo debutto nel tabellone principale di uno Slam, il Roland Garros.

Una crescita lenta e costante

Il primo avversario post incubo Clostebol di Sinner ha una storia tennistica particolare: ha preso la racchetta in mano a tre anni, imitando i genitori e la sorella, ma ha deciso di dedicarsi completamente al tennis solo quando ne aveva 18, eleggendo a suoi idoli Novak Djokovic e il connazionale David Nalbandian.

L’importanza dei Challenger

Lo hanno formato i Challenger, regalandogli un altro record: ne ha vinti cinque nel 2023. Racconta spesso che gli hanno cambiato la vita. Vero, considerando che quando ha giocato la sua prima finale in questo circuito, nel 2022 a Corrientes, era il numero 520 del mondo.

“I Challenger mi hanno permesso di sviluppare il mio gioco e di crescere mentalmente – ha detto – le partite sono molto intense, la competizione è forte. Vincere è difficilissimo. Il livello dei Challenger mi ha dato tutto”.

Consacrazione nel 2024

Il 2024 è stato l’anno della sua consacrazione. Dopo aver raggiunto la finale all’ATP 500 di Rio de Janeiro, partendo dalle qualificazioni e sconfiggendo giocatori del calibro di Cameron Norrie, il momento positivo è continuato con una semifinale a Marrakech e una finale a Bucarest.

Il culmine è arrivato con la vittoria al Challenger 175 di Cagliari, dove ha battuto Lorenzo Musetti in due set, consolidando la sua posizione tra i primi 30 del mondo. Adesso è per un soffio dentro i primi cento.

Una sfida intrigante contro Sinner

Ma se, nell’incontro stampa post match, ha detto che avrebbe preferito non incontrare subito Sinner, ha anche sottolineato che con i top ten è abituato a giocare: a Monaco quest’anno ha battuto Auger-Aliassime, all’ATP 250 di Buenos Aires ha vinto con Rune e a Madrid ha perso (ma solo al terzo set) con Ben Shelton.

Navone: “Giocare contro Sinner è speciale”

“È molto speciale essere qui e giocare con Sinner al suo ritorno. È impressionante, ha vinto molte partite. È molto bello per voi che sia tornato il numero uno del mondo a Roma, speriamo di poter rovinare un po’ il suo ritorno. Ma sarà qualcosa di molto speciale, ovviamente”.

Mariano Navone, l’argentino che battendo Federico Cinà si è conquistato il ruolo di primo avversario di Sinner al suo ritorno alle competizioni dopo lo stop di tre mesi dovuto all’affaire Clostebol, ha esternato le sue sensazioni:

“Dopo la sospensione di tre mesi gli mancherà un po’ il ritmo, non sarà facile ma sarà sostenuto da tutto il pubblico di Roma”, analizza. Se in termini di punti e classifica Navone avrebbe preferito giocare con un avversario non al top del ranking, la sfida contro il numero 1 del mondo lo intriga: “Giocare contro il numero uno del mondo e misurarsi con lui è una buona esperienza e non significa che il numero uno debba vincere per forza. Questo è il tennis: siamo in due, uno può vincere. Se perdo, non succede nulla, e se vinco sarà bellissimo. Preferisco prenderla come una sfida, vedere il mio livello e vedere come sta lui. E se non sta bene o se sto giocando molto bene, cercare di fare tutto per vincere”.

Navone non è, insomma, spaventato dal confronto: “Probabilmente non ho mai giocato contro un numero 1 del mondo, ma anche quest’anno ho giocato partite importantissime”, ha chiarito, spiegando di aver giocato contro Shelton a Indian Wells “in casa sua” e contro Rune a Buenos Aires: “Insomma, ho giocato partite di quel livello, molto alto. Ma sì, ovviamente, giocare qui a Roma, sul Centrale, in casa del numero 1 del mondo, sarà una delle più importanti. Speriamo che non sia la più importante, perché significherebbe che la mia carriera continua”.

E Alcaraz tifa per una finale con Jannik

“E’ fantastico che Sinner sia tornato. Sono molto felice di averlo di nuovo tra noi, sono passati tre mesi. Ovviamente per lui è stata dura e sono sicuro che sia stata molto lunga. Ma penso che non ci fosse posto migliore per tornare se non qui a casa sua”. Carlos Alcaraz che domani esordirà agli Internazionali d’Italia contro il serbo Lajovic (è la sua seconda volta a Roma, la prima nel 2023 aveva clamorosamente perso al primo turno contro l’ungherese Marozsan) nella conferenza stampa di inizio torneo si è augurato di incontrare il rivale in finale.

“Sono davvero felice di vedere lui e la sua squadra in giro. Credo che mi divertirò a vederlo giocare di nuovo, a vedere le sue partite. Per la gente penso che sia fantastico”. Sulle sue condizioni fisiche dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare Madrid, il torneo di casa Alcaraz è stato rassicurante: “Sono al 100 per cento, gli allenamenti sono andati bene, non vedo l’ora che di giocare domani”. Lo spagnolo ha buone sensazioni anche rispetto al Roland Garros: “Non ho potuto giocare a Madrid che è un torneo speciale per me ma ho potuto disputare ottimi tornei, Monte-Carlo, Barcellona, ottime partite. Cerco solo di riprendermi dall’infortunio, che non mi preoccupa affatto”.

 

AGI – Osannato come il Pontefice del tennis in uno dei meme più virali di questi giorni – la fumata arancione che esce dal comignolo del conclave – Jannik Sinner, sabato, nella sua prima partita dopo i tre mesi di sospensione per il caso Clostebol, si troverà di fronte (e sarà il loro primo confronto) un avversario che viene dalla terra di Papa Francesco, l’Argentina: Mariano Navone, 24 anni, da Nueve de Julio (Buenos Aires).
 

 
Navone elimina Cinà: addio derby italiano
Oggi ha distrutto il sogno di chi sperava in un derby al primo turno tra il numero 1 del mondo e il piccolo azzurro che punta a raggiungere la vetta, il diciassettenne Federico Cina’. Fede, come lo chiamano tutti al Foro, ha giocato un ottimo tennis ma poco ha potuto (6/3-6/3 il risultato) contro lo specialista della terra battuta dotato di un tennis solidissimo, con un rovescio bimane che resta sempre dentro il campo.
La “Navoneta” e il suo percorso
Oggi Mariano – anzi, la Navoneta, come lo chiamano i suoi tifosi in Argentina, con un gioco di parole che richiama la “Scaloneta”, il nome dato alla nazionale di calcio guidata da Lionel Scaloni – è il numero 99 del ranking, posizione ingannevole rispetto al valore del suo gioco. Non per niente a metà dello scorso anno era il numero 29.
Un debutto da record al Roland Garros
Il 2024 è stato anche l’anno del suo record: Navone è l’unico tennista dell’era Open ad essere stato testa di serie (la numero 31) al suo debutto nel tabellone principale di uno Slam, il Roland Garros.
Una crescita lenta e costante
Il primo avversario post incubo Clostebol di Sinner ha una storia tennistica particolare: ha preso la racchetta in mano a tre anni, imitando i genitori e la sorella, ma ha deciso di dedicarsi completamente al tennis solo quando ne aveva 18, eleggendo a suoi idoli Novak Djokovic e il connazionale David Nalbandian.
L’importanza dei Challenger
Lo hanno formato i Challenger, regalandogli un altro record: ne ha vinti cinque nel 2023. Racconta spesso che gli hanno cambiato la vita. Vero, considerando che quando ha giocato la sua prima finale in questo circuito, nel 2022 a Corrientes, era il numero 520 del mondo.
“I Challenger mi hanno permesso di sviluppare il mio gioco e di crescere mentalmente – ha detto – le partite sono molto intense, la competizione è forte. Vincere è difficilissimo. Il livello dei Challenger mi ha dato tutto”.
Consacrazione nel 2024
Il 2024 è stato l’anno della sua consacrazione. Dopo aver raggiunto la finale all’ATP 500 di Rio de Janeiro, partendo dalle qualificazioni e sconfiggendo giocatori del calibro di Cameron Norrie, il momento positivo è continuato con una semifinale a Marrakech e una finale a Bucarest.
Il culmine è arrivato con la vittoria al Challenger 175 di Cagliari, dove ha battuto Lorenzo Musetti in due set, consolidando la sua posizione tra i primi 30 del mondo. Adesso è per un soffio dentro i primi cento.
Una sfida intrigante contro Sinner
Ma se, nell’incontro stampa post match, ha detto che avrebbe preferito non incontrare subito Sinner, ha anche sottolineato che con i top ten è abituato a giocare: a Monaco quest’anno ha battuto Auger-Aliassime, all’ATP 250 di Buenos Aires ha vinto con Rune e a Madrid ha perso (ma solo al terzo set) con Ben Shelton.
Navone: “Giocare contro Sinner è speciale”
“È molto speciale essere qui e giocare con Sinner al suo ritorno. È impressionante, ha vinto molte partite. È molto bello per voi che sia tornato il numero uno del mondo a Roma, speriamo di poter rovinare un po’ il suo ritorno. Ma sarà qualcosa di molto speciale, ovviamente”.
Mariano Navone, l’argentino che battendo Federico Cinà si è conquistato il ruolo di primo avversario di Sinner al suo ritorno alle competizioni dopo lo stop di tre mesi dovuto all’affaire Clostebol, ha esternato le sue sensazioni:
“Dopo la sospensione di tre mesi gli mancherà un po’ il ritmo, non sarà facile ma sarà sostenuto da tutto il pubblico di Roma”, analizza. Se in termini di punti e classifica Navone avrebbe preferito giocare con un avversario non al top del ranking, la sfida contro il numero 1 del mondo lo intriga: “Giocare contro il numero uno del mondo e misurarsi con lui è una buona esperienza e non significa che il numero uno debba vincere per forza. Questo è il tennis: siamo in due, uno può vincere. Se perdo, non succede nulla, e se vinco sarà bellissimo. Preferisco prenderla come una sfida, vedere il mio livello e vedere come sta lui. E se non sta bene o se sto giocando molto bene, cercare di fare tutto per vincere”.
Navone non è, insomma, spaventato dal confronto: “Probabilmente non ho mai giocato contro un numero 1 del mondo, ma anche quest’anno ho giocato partite importantissime”, ha chiarito, spiegando di aver giocato contro Shelton a Indian Wells “in casa sua” e contro Rune a Buenos Aires: “Insomma, ho giocato partite di quel livello, molto alto. Ma sì, ovviamente, giocare qui a Roma, sul Centrale, in casa del numero 1 del mondo, sarà una delle più importanti. Speriamo che non sia la più importante, perché significherebbe che la mia carriera continua”.
E Alcaraz tifa per una finale con Jannik
“E’ fantastico che Sinner sia tornato. Sono molto felice di averlo di nuovo tra noi, sono passati tre mesi. Ovviamente per lui è stata dura e sono sicuro che sia stata molto lunga. Ma penso che non ci fosse posto migliore per tornare se non qui a casa sua”. Carlos Alcaraz che domani esordirà agli Internazionali d’Italia contro il serbo Lajovic (è la sua seconda volta a Roma, la prima nel 2023 aveva clamorosamente perso al primo turno contro l’ungherese Marozsan) nella conferenza stampa di inizio torneo si è augurato di incontrare il rivale in finale.
“Sono davvero felice di vedere lui e la sua squadra in giro. Credo che mi divertirò a vederlo giocare di nuovo, a vedere le sue partite. Per la gente penso che sia fantastico”. Sulle sue condizioni fisiche dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare Madrid, il torneo di casa Alcaraz è stato rassicurante: “Sono al 100 per cento, gli allenamenti sono andati bene, non vedo l’ora che di giocare domani”. Lo spagnolo ha buone sensazioni anche rispetto al Roland Garros: “Non ho potuto giocare a Madrid che è un torneo speciale per me ma ho potuto disputare ottimi tornei, Monte-Carlo, Barcellona, ottime partite. Cerco solo di riprendermi dall’infortunio, che non mi preoccupa affatto”.
 

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