• 26 Ottobre 2024 13:25

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Quali sono i motori con la cinghia a bagno d’olio

Ott 26, 2024

Una delle ricerche più gettonate sul web riguarda la cinghia a bagno d’olio o, per meglio dire, la cinghia della distribuzione in gomma a bagno d’olio che viene usata specialmente nei motori a benzina di piccola taglia. Di solito si parla di cilindrate comprese tra 1.0 e 1.6 litri, perché è in grado di offrire qualche vantaggio tecnico, anche se nel lungo periodo potrebbero sorgere delle complicazioni. Dunque, vediamo quali sono attualmente i propulsori che vantano questo tipo di distribuzione.

I motori con cinghia a bagno d’olio: chi ce li ha

La scelta di adottare la cinghia a bagno d’olio è nata nel corso dell’ultima decade. Chi l’ha sperimentata e si è buttato a capofitto in questa soluzione tecnica innovativa sono due Gruppi in particolare: Ford da una parte e l’ex PSA dall’altra, con i marchi Peugeot e Citroën in testa, seguiti a ruota da tutte le nuove realtà assorbite con Stellantis. Dunque, oggi sia il 1.0 Ecoboost di Ford, un piccolo motore benzina a 3 cilindri, che il 1.2 PureTech (sempre benzina a 3 cilindri) fanno parte della categoria dei motori con cinghia a bagno d’olio per quanto riguarda la distribuzione.

Soltanto per fare alcuni esempi, il 1.0 Ecoboost si può trovare sotto al cofano della Ford Fiesta di ultima generazione o della Focus, mentre il 1.2 PureTech su auto di grande diffusione come la Peugeot 208, la Citroën C3 o C3 Aircross, la DS 3 e addirittura la Opel Corsa. L’elenco potrebbe contare su altre vetture ancora, ma per adesso lo limitiamo a questi nomi. La cinghia a bagno d’olio è stata utilizzata sempre da Ford anche sul 1.8 litri diesel common rail, ma per l’azionamento della pompa gasolio e non per la distribuzione, e un discorso analogo è valido per il 1.6 e il 2.0 TDI common rail del Gruppo Volkswagen che ha sfruttato questa soluzione per l’azionamento della pompa olio.

I vantaggi della cinghia a bagno d’olio

Oggi, è facile pensare che la distribuzione affidata alla cinghia a bagno d’olio possa presentare delle complicazioni e dei problemi, anche se – prima di tutto – è stata concepita dagli ingegneri per offrire diversi vantaggi agli automobilisti, che possono essere riassunti in: durata maggiore, resistenza, sostenibilità, risparmio carburante e minore rumorosità. Il primo punto è quello chiave, le cinghie a bagno d’olio dovrebbero avere una durata maggiore rispetto alle cinghie di distribuzione in gomma tradizionali. Possono essere sostituite a un chilometraggio superiore a quello solito delle cinghie in gomma tradizionali “a secco” per le quali i costruttori consigliano la sostituzione tra 90.000 e 110.000 km e massimo entro i 5/6 anni per il degradamento della gomma. La cinghia a bagno d’olio dovrebbe quasi raddoppiare il chilometraggio ed allungare il periodo temporale.

La cinghia viene prodotta per essere capace di sopportare sollecitazioni ed esposizioni continuative a vari tipi di olio e additivi che potrebbero essere utilizzati nei motori, operare in una gamma di condizioni variegata come temperature elevate fino a 150 °C (e superiori) e ambienti di tutto il globo. Nella progettazione di una cinghia in gomma a bagno d’olio viene realizzata anche un’analisi delle possibili variazioni chimiche presenti nell’olio motore durante il suo ciclo di vita, valutando anche il loro impatto sui materiali e sulle proprietà fisiche delle cinghie.

Consigli per farla durare di più

Per allungare la vita alla cinghia in distribuzione in gomma a bagno d’olio è necessario, per non dire fondamentale, rispettare i tagliandi e utilizzare l’olio con le specifiche previste dal costruttore. Talvolta, però, spesso l’automobilista è proteso a risparmiare qualcosa sul lubrificante. Questa scelta non è affatto saggia poiché comporta l’utilizzo di un olio più scadente con additivi che potrebbero essere più aggressivi sulla gomma della cinghia e, in taluni frangenti, con specifiche non conformi che realizzano anche un consumo anomalo dello stesso. A quel punto la conta dei danni potrebbe essere superiore a ogni previsione, con problematiche di tutto conto sulla propria vettura. In poche parole, la parola d’ordine è rispettare sempre gli intervalli di manutenzione previsti dalla casa madre.

I problemi più diffusi

Dopo un certo numero di anni sulle spalle per alcuni motori con cinghia a bagno d’olio per la distribuzione, si sono presentate delle magagne. In primis, l’usura precoce della cinghia tende a realizzare delle spaccature della superfice esterna, processo che potrebbe dipendere dall’intasamento dei condotti sulla pompa dell’olio nei casi in cui non si provvede alla sostituzione periodica del lubrificante. Questo scenario potrebbe influire sulla pompa dell’olio a causa dei residui gommosi, compromettendone il funzionamento idoneo.

Come accorgersi che qualcosa non va:

Rumori anomali del motore: soprattutto a freddo o durante l’accelerazione;
Perdita di potenza del motore: la cinghia danneggiata può compromettere la sincronizzazione tra valvole e pistoni, causando una perdita di potenza del motore;
Aumento del consumo di carburante;
Spia dell’olio motore accesa: detriti e frammenti di gomma possono accumularsi nel circuito di lubrificazione. Questi possono ostruire il pescante della pompa dell’olio o il sensore di pressione dell’olio, causando una diminuzione della pressione dell’olio e attivando la spia sul cruscotto;
Difficoltà di avviamento del motore.

Tutti questi sono sintomi da non sottovalutare e in presenza di uno di essi il consiglio è sempre quello di recarsi in officina per una disamina più approfondita e, nell’eventualità, effettuare una riparazione.

Il 1.2 PureTech, in alcuni casi, ha comportato qualche preoccupazione di troppo negli automobilisti, a tal punto che il Gruppo Stellantis aveva rilasciato alcune dichiarazioni per guidare il consumatore al miglior utilizzo del proprio propulsore, affinché continuasse ad avere le caratteristiche ottimali nel tempo. “I nostri riparatori autorizzati sono perfettamente formati per fare la diagnosi corretta e proporre le migliori soluzioni in questa situazione ben specifica”, ha assicurato Stellantis in Francia, spiegando che “in alcune condizioni di guida, alcuni clienti possono notare un deterioramento della cinghia di distribuzione dovuto a un invecchiamento prematuro dell’olio “. Stellantis ha aggiunto che “Il rispetto dell’intervallo di manutenzione dell’olio e l’uso dell’olio adeguato sono essenziali per preservare lo stato della cinghia di distribuzione “, afferma il gruppo industriale. Nel corso dell’anno 2020 e nel 2022, sono state organizzate campagne di richiamo che hanno permesso di registrare alcuni difetti presenti all’interno del 1.2 PureTech.

Il Gruppo franco-italiano alla luce dei problemi ha stilato una garanzia sui motori provvisti di cinghia a bagno d’olio: 5 anni o 100.000 km sulla cinghia di distribuzione (a seconda di quale condizione si verifichi per prima). La riparazione è gratuita.

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