AGI – Il Gruppo Intesa Sanpaolo è formalmente indagato nell’indagine a carico del 52enne Vincenzo Coviello, originario di Bitonto (Ba) ed ex dipendente della filiale di Bisceglie (Bat). L’uomo è indagato dalla procura di Bari per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato: tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile 2024, avrebbe compiuto 6.637 accessi non autorizzati a dati riservati relativi a 3.572 clienti di 679 dell’istituto di credito, inclusi esponenti di primo piano delle istituzioni italiane.
La Banca, per gli inquirenti, avrebbe violato la legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Intesa Sanpaolo, secondo i pm, non avrebbe tempestivamente segnalato agli inquirenti gli accessi abusivi. Secondo quanto trapelato i legali di alcuni clienti “spiati” da Coviello avrebbero chiesto alla procura di Bari informazioni, per valutare la costituzione parte civile o cause civile ai danni della banca.
La reazione dell’Istituto di credito
Un portavoce di Intesa Sanpaolo, a seguito della notizia che l’istituto sarebbe formalmente indagato nell’indagine a carico del 52enne Vincenzo Coviello, precisa che la banca “non ha ricevuto alcuna comunicazione dall’autorità giudiziaria” e sottolinea che il gruppo “ha potuto procedere con la notifica presso l’Autorità per la Privacy e la denuncia presso la Procura di Bari come parte lesa nei tempi resi possibili da un processo esteso e accurato, volto alla ricostruzione di quanto avvenuto”. “Una volta che la struttura di controlli interni ha evidenziato le anomalie, hanno subìto preso avvio la procedura disciplinare e l’analisi dei fatti che hanno richiesto una complessa ed estesa ricostruzione di quanto avvenuto”, prosegue il portavoce. Nel frattempo, la banca ha “sospeso cautelativamente il dipendente e ha proceduto ad avviare l’interlocuzione con l’Autorità per la Privacy, integrando successivamente l’iniziale notifica con gli sviluppi della vicenda”, spiega ancora il portavoce della Ca’ de Sass che aggiunge: “La complessa analisi dei fatti con il conseguente completamento del procedimento disciplinare – nel rispetto delle procedure a garanzia e tutela del lavoratore – ha condotto al licenziamento alla luce delle gravi e ripetute violazioni di norme regolamenti e procedure interne da questo commesse”. “Solo a conclusione di tutto ciò, la Banca ha infine potuto procedere a sporgere denuncia come parte lesa, sulla base dell’esposizione dei fatti come ricostruiti all’autorità giudiziaria. Il comportamento della banca sarà come sempre basato sulla massima collaborazione con le autorità”, conclude il portavoce