AGI – La festa di compleanno del padre potrebbe avere acuito il malessere del giovane che ha sterminato la famiglia a Paderno Dugnano. Lo spiega la pm dei Minori Sabrina Ditaranto: “Non c’è un movente tecnicamente inteso dal punto di vista giudiziario, dal punto di vista sociologico sono aperte tutte le strade e le indagini. Secondo la mia esperienza giudiziaria, la festa può avere acuito il suo pensiero, i festeggiamenti sono un momento critico per chi sta soffrendo. Lui non ha circostanziato il suo malessere, non ha colpevolizzato i familiari. Ha parlato di un senso di estraneità non rispetto alla famiglia, ma rispetto al mondo”.
“Il ragazzo ha capito di avere fatto qualcosa di irreversibile, ha espresso un malessere suo, non legato alla famiglia” ha ribadito la procuratrice che sulle condizioni del giovane omicida ha aggiunto “il ragazzo è lucido, sa che non si può tornare indietro” e rispetto all’aggressione poi sfociata in omicidio che “ci stava pensando da qualche giorno”.
“La famiglia sta facendo quadrato” attorno al ragazzo che ha ucciso genitori e fratello” ha detto la pm Ditaranto aggiungendo che “è una famiglia che si conferma molto sana“.
“In linea generale vediamo che c’è più solitudine, la solitudine sta diventando veramente un problema dei più giovani”. È l’analisi della pm Sabrina Ditaranto che si sta occupando dell’indagine sul giovane pluriomicida di Paderno Dugnano. “Certo, il mio è un osservatorio patologico ma vedo che ci sono più giovani soli. Il perché è la grande domanda di questo caso ma è sempre la cosa più difficile da raggiungere in un delitto cosi’ grave. Dobbiamo accontentarci di scavare. Posso dire che i giovani manifestano un malessere importante”.