• 26 Novembre 2024 6:36

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Dentro il Centro Spaziale del Fucino, dove inizia la sfida dell’Europa a Elon Musk

Mar 6, 2024

AGI – Con 170 antenne e 370 mila metri quadri di superficie, il Centro Spaziale del Fucino è già il maggiore “teleporto” al mondo per usi civili. Ora si prepara a raddoppiare le sue dimensioni e a diventare ancora più cruciale per la sicurezza e la sovranità digitale del vecchio continente. La Commissione Europea ha infatti identificato la struttura di Telespazio come sede del principale dei tre centri di controllo di Iris 2, la nuova costellazione di satelliti europea per connessioni internet. Gli altri due sorgeranno a Tolosa e in Lussemburgo.

 

Per l’ufficialità occorrerà attendere alcuni giorni ma il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha anticipato il significativo traguardo lo scorso lunedì 4 marzo, in occasione di una sua visita al Centro insieme al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente, e a Franco Ongaro, Chief Space Business Office di Leonardo, che controlla Telespazio in joint venture con i francesi di Thales

“La base sarà raddoppiata anche nei volumi, ci saranno investimenti per oltre 50 milioni di euro, con l’assunzione di circa 200 persone, a dimostrazione di quanto questo governo punti sull’economia dello spazio”, ha affermato Urso, sottolineando come la decisione di Bruxelles “ci consentirà di rafforzare la leadership di questo centro come il più importante e significativo teleporto al mondo”.

 

Una decisione che è il riconoscimento dell’eccellenza di un sito che dal 2010 ospita già il centro di controllo di Galileo, il sistema di navigazione e localizzazione satellitare europeo il cui sviluppo ha richiesto, nel 2021, la realizzazione di nuove sale controllo e nuove aree operative.

Sfida a Starlink? “Assolutamente sì”

Con Iris 2 (Infrastructure for resilience, interconnectivity and security by satellite), costellazione di satelliti multi-orbitali e multi-frequenza, l’Unione Europea farà ora un passo ulteriore, e fondamentale, verso l’obiettivo di un’autonomia sempre maggiore sul fronte della connettività sicura. Leonardo vuole fare concorrenza a Starlink, la costellazione satellitare di Elon Musk? “Assolutamente sì”, risponde Ongaro, che si attende tempistiche dei lavori “relativamente brevi”.

 

“La Commissione dovrebbe partire entro la fine di quest’anno con l’assegnazione dei primi contratti”, ha spiegato il manager, osservando come l’ampliamento consenta di proseguire con il posizionamento strategico del centro stesso e delle competenze italiane nel settore spaziale. 
“Come abbiamo più volte ribadito, i servizi satellitari sono il futuro e per noi è molto importante avere un posizionamento rilevante, soprattutto nei servizi”, ha aggiunto Ongaro. 

Un’infrastruttura critica per la sicurezza nazionale

Sovranità europea ma anche sicurezza nazionale. Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio, ricorda come il centro sia “un’infrastruttura critica del nostro Paese, che garantisce una serie di funzionalità e operatività che riguardano aspetti rilevanti della sicurezza della nostra nazione”. Attività di controllo in orbita di satelliti, gestione di missione spaziali per i maggiori operatori satellitari, servizi di telecomunicazioni, televisivi e multimediali per un totale di 250 addetti fra ingegneri, tecnici specializzati e personale operativo. 

 

Presso il sito abruzzese sono realizzati i servizi LEOP (Launch and Early Orbit Phase) che vanno dal momento della separazione del satellite dal razzo vettore fino al raggiungimento della posizione orbitale. Servizi che includono la gestione delle operazioni del satellite, del network delle stazioni di terra e della dinamica del volo per ogni tipo di missione satellitare civile e militare.

Si è già accennato alla presenza di uno dei due Centri di Controllo che gestiscono il sistema europeo di navigazione e localizzazione satellitare Galileo. Si tratta di un’infrastruttura di circa 6 mila metri quadri che garantisce l’elaborazione e la distribuzione del segnale di navigazione ai satelliti e il costante controllo della qualità del servizio offerto agli utenti finali.

 

È dal Fucino che viene gestita anche la rete per la disseminazione dei dati del sistema Galileo, che include circa cinquanta stazioni terrestri. Ed è all’interno del Fucino che ha sede il Centro di Controllo e Pianificazione di Missione della costellazione satellitare per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed. Ora si apre un altro capitolo di una grande storia europea. Che, come tante grandi storie europee, ha al centro l’Italia.

 

 

 

 

 

 

 

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