• 25 Novembre 2024 6:18

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MORNING BELL. Gli Usa evitano lo shutdown e i mercati festeggiano

Ott 2, 2023

AGI – I mercati aprono la settimana ben intonati, dopo che gli Stati Uniti hanno evitato in extremis lo shutdown, la chiusura di numerose attività federali, grazie all’approvazione di un disegno di legge di finanziamento temporaneo del bilancio che consentirà al governo di continuare ad operare fino al 17 novembre.

A Wall Street i future sono in rialzo, così come quelli in Europa, mentre i listini asiatici viaggiano a scartamento ridotto per la chiusura festiva delle Borse cinesi e a Tokyo l’indice Nikkei avanza intorno allo 0,5% poichè lo yen debole e i risultati migliori del previsto dell’economia incoraggiano la propensione al rischio degli investitori. La moneta nipponica ha toccato il minimo da un anno a 149,74, non lontana da quota 150, che gli investitori considerano una sorta di linea rossa che potrebbe spingere le autorità giapponesi a intervenire.

Uno yen debole, oltre a favorire l’export, aumenta gli utili aziendali ottenuti all’estero quando vengono rimpatriati. Inoltre l’indice trimestrale Tankan sulla fiducia delle imprese manifatturiere e non manifatturiere giapponesi, rilasciato dalla Boj, sale a 9 punti nel terzo trimestre dai 5 punti dei precedenti tre mesi e dagli attesi 6 punti. Gli scambi in Asia sono ridotti, per una festività a Hong Kong e per la chiusura dei listini cinesi che non aprono da venerdì per la festa della Golden Week, che durerà fino alla fine di questa settimana.

Intanto a Sydney il listino è poco mosso, in attesa della riunione della Reserve Bank of Australia di domani, la prima sotto il nuovo governatore Michele Bullock. Oltre alla banca centrale australiana la prossima settimana si riuniranno anche, mercoledì, gli istituti centrali di Nuova Zelanda e Polonia e venerdì la Bank of India. Tutti quanti dovrebbero mantenere i tassi invariati, ad eccezione della banca centrale polacca che dovrebbe effettuare un secondo taglio consecutivo dei tassi di un quarto di punto percentuale.

In Cina l’attività manifatturiera ha frenato a settembre ma è rimasta in espansione per il secondo mese consecutivo. L’indice, calcolato da S&P Global e da Caixin, si è attestato a 50,6 punti contro i 51 di agosto. Tuttavia la Banca mondiale ha tagliato le sue stime sulla crescita del Dragone il prossimo anno e ha avvertito che le economie asiatiche sono destinate ad espandersi a uno dei tassi piu’ bassi degli ultimi 50 anni, a causa delle misure protezionistiche statunitensi e dell’aumento dei livelli di indebitameno.

La Banca mondiale si aspetta che il Pil cinese quest’anno crescerà solo del 4,5% e del 4,4% l’anno prossimo, contro il +4,8% previsto per entrambi gli anni ad aprile e iul 5% stimato da Pechino per il 2023.

Il prezzo del petrolio rimbalza in Asia, dopo aver perso l’1% venerdì scorso. I future sul Brent restano sotto 93 dollari e quelli sul Wti sopra quota 91 dollari, dopo aver guadagnato circa il 30% nel trimestre e mentre cresce l’attesa per la riunione dell’Opec+ di mercoledì prossimo. Secondo gli esperti è improbabile che i produttori cambino la loro attuale politica di riduzione dell’offerta, poichè la domanda in aumento guida un rally del prezzo del greggio che è chiaramente di loro gradimento.

Al centro dell’attenzione della riunione ci sarà l’atteso aggiornamento sui piani di Arabia Saudita e Russia sui tagli volontari. Il 5 settembre i due paesi hanno deciso di estendere i tagli per un ammontare di 1,3 milioni di barili al giorno fino alla fine dell’anno e hanno affermato che avrebbero rivisto mensilmente le decisioni sui tagli. Con il rally del petrolio, alcuni analisti sono convinti che i tagli volontari sauditi vengano ridotti. Altri si aspettano che l’offerta minore venga estesa fino al 2024.

 

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