• 27 Novembre 2024 3:24

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Bertolucci: “A 20 anni nessuno mai come Alcaraz”

Giu 7, 2023

AGI – “Un tennista come Alcaraz non l’ho mai visto in vita mia, uno così completo a 20 anni – ma lo era anche a 18 e 19 – non l’ho mai visto. Forse alla sua età Nadal era più forte, ma né lui né Federer né Djokovic erano così completi dal punto di vista fisico e tecnico”. A dirlo all’AGI è uno dei nostri ex campioni più popolari e amati, Paolo Bertolucci, da anni commentatore tecnico di Sky.

“L’exploit con Tsitsipas di ieri, quando ha annichilito l’avversario e avrebbe potuto batterlo in maniera ancora più sonora (ha vinto 6-2 6-1 7-6, ma ha avuto due match point quando era in vantaggio 5-2 al terzo set, ndr) non mi stupisce più di tanto – aggiunge – da quando aveva 16 anni si parla di Alcaraz come di un fenomeno e adesso ha fatto ulteriori passi avanti nella crescita”.

Il fatto che lo spagnolo abbia travolto il numero 5 del mondo fa guardare sotto un’altra prospettiva la sconfitta negli ottavi di Lorenzo Musetti (6-3 6-2 6-2) che qualcuno in Italia ha criticato, arrivando a dire che è iniziata la sua parabola discendente. “A 21 anni è un tennista finito? Idiozie”, commenta Bertolucci. 

“Il fatto è che gli italiani vogliono Alcaraz – prosegue – mentre dovremmo essere felici di quello che abbiamo: con Sinner n.8 del mondo, Musetti che entro fine anno arriverà almeno a ridosso dei primi 10 e Berrettini che è stato n.6 e potenzialmente, se il fisico l’assiste, potrebbe tornare tra i primi del mondo. Forse ci siamo dimenticati a che livello è stato per anni il nostro tennis. Il punto è che al momento lo spagnolo è molto più forte e lo dice la classifica stessa – aggiunge – con Sinner che ha la metà dei punti di Alcaraz. Sapete che vuol dire questo? Che tra i due corrono 3.500 punti… vuol dire che uno deve vincere un Master 1000, un Atp 500 e uno slam mentre l’altro deve uscire sempre al primo turno”.

Venerdì Alcaraz se la vedrà in semifinale con Novak Djokovic, una partita che per una bizzarra scelta degli organizzatori avverrà in semifinale e che è annunciata come una delle più attese degli ultimi anni. Una sfida che potrebbe davvero sancire quel passaggio generazionale atteso da almeno cinque anni. “Il tabellone è sbilanciatissimo con tutti i migliori dalla stessa parte – commenta Bertolucci – ha costretto Alcaraz a giocare partite impegnative con Musetti negli ottavi, con Tsitsipas nei quarti e adesso in semifinale con Djokovic. Una partita, quest’ultima, molto attesa e su cui è difficile fare un pronostico”.

Il favorito? Secondo Bertolucci “visti i match precedenti Alcaraz dovrebbe avere qualcosa di più, ma mai sottovalutare Djokovic – avverte – non l’ho visto tanto bene nei primi turni, ma nei quarti mi è sembrato in buone condizioni e non mi meraviglierei se tirasse fuori una partita mostruosa”.

A 36 anni il serbo potrebbe trovare nuovi stimoli dalla sfida che tutti aspettano per parlare di ‘passaggio di testimone’. Se questo però l’ex campione di Coppa Davis azzurro la pensa diversamente: “Djokovic ha due soli obiettivi e sa che quest’anno potrebbe essere l’ultimo buono per realizzarli: superare Nadal nel numero di Slam vinti (entrambi sono a quota 22, ndr) e cercare di realizzare il Grande slam che gli è sfuggito di un soffio nel 2021 – spiega – per il resto non gli importa di nulla. Ha svolto tutta la preparazione per essere pronto a giocare i tornei dello Slam, per cui venerdì mi aspetto una grande partita”.

AGI – “Un tennista come Alcaraz non l’ho mai visto in vita mia, uno così completo a 20 anni – ma lo era anche a 18 e 19 – non l’ho mai visto. Forse alla sua età Nadal era più forte, ma né lui né Federer né Djokovic erano così completi dal punto di vista fisico e tecnico”. A dirlo all’AGI è uno dei nostri ex campioni più popolari e amati, Paolo Bertolucci, da anni commentatore tecnico di Sky.
“L’exploit con Tsitsipas di ieri, quando ha annichilito l’avversario e avrebbe potuto batterlo in maniera ancora più sonora (ha vinto 6-2 6-1 7-6, ma ha avuto due match point quando era in vantaggio 5-2 al terzo set, ndr) non mi stupisce più di tanto – aggiunge – da quando aveva 16 anni si parla di Alcaraz come di un fenomeno e adesso ha fatto ulteriori passi avanti nella crescita”.
Il fatto che lo spagnolo abbia travolto il numero 5 del mondo fa guardare sotto un’altra prospettiva la sconfitta negli ottavi di Lorenzo Musetti (6-3 6-2 6-2) che qualcuno in Italia ha criticato, arrivando a dire che è iniziata la sua parabola discendente. “A 21 anni è un tennista finito? Idiozie”, commenta Bertolucci. 
“Il fatto è che gli italiani vogliono Alcaraz – prosegue – mentre dovremmo essere felici di quello che abbiamo: con Sinner n.8 del mondo, Musetti che entro fine anno arriverà almeno a ridosso dei primi 10 e Berrettini che è stato n.6 e potenzialmente, se il fisico l’assiste, potrebbe tornare tra i primi del mondo. Forse ci siamo dimenticati a che livello è stato per anni il nostro tennis. Il punto è che al momento lo spagnolo è molto più forte e lo dice la classifica stessa – aggiunge – con Sinner che ha la metà dei punti di Alcaraz. Sapete che vuol dire questo? Che tra i due corrono 3.500 punti… vuol dire che uno deve vincere un Master 1000, un Atp 500 e uno slam mentre l’altro deve uscire sempre al primo turno”.
Venerdì Alcaraz se la vedrà in semifinale con Novak Djokovic, una partita che per una bizzarra scelta degli organizzatori avverrà in semifinale e che è annunciata come una delle più attese degli ultimi anni. Una sfida che potrebbe davvero sancire quel passaggio generazionale atteso da almeno cinque anni. “Il tabellone è sbilanciatissimo con tutti i migliori dalla stessa parte – commenta Bertolucci – ha costretto Alcaraz a giocare partite impegnative con Musetti negli ottavi, con Tsitsipas nei quarti e adesso in semifinale con Djokovic. Una partita, quest’ultima, molto attesa e su cui è difficile fare un pronostico”.
Il favorito? Secondo Bertolucci “visti i match precedenti Alcaraz dovrebbe avere qualcosa di più, ma mai sottovalutare Djokovic – avverte – non l’ho visto tanto bene nei primi turni, ma nei quarti mi è sembrato in buone condizioni e non mi meraviglierei se tirasse fuori una partita mostruosa”.
A 36 anni il serbo potrebbe trovare nuovi stimoli dalla sfida che tutti aspettano per parlare di ‘passaggio di testimone’. Se questo però l’ex campione di Coppa Davis azzurro la pensa diversamente: “Djokovic ha due soli obiettivi e sa che quest’anno potrebbe essere l’ultimo buono per realizzarli: superare Nadal nel numero di Slam vinti (entrambi sono a quota 22, ndr) e cercare di realizzare il Grande slam che gli è sfuggito di un soffio nel 2021 – spiega – per il resto non gli importa di nulla. Ha svolto tutta la preparazione per essere pronto a giocare i tornei dello Slam, per cui venerdì mi aspetto una grande partita”.

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