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Il peso delle auto usate sull’inquinamento

Giu 6, 2023

All’interno dell’Unione Europea, il parco auto italiano è uno dei più datati, lo confermano i dati. Secondo il rapporto annuale dell’SDA per il 2022, l’età media delle auto è di quasi 16 anni, quasi un terzo in più rispetto alla media dell’UE.

L’età di una vettura chiaramente ha un ruolo importante nella valutazione del suo impatto ambientale, sia sulla qualità dell’aria che sulla sicurezza stradale. I clienti che acquistano auto usate online spesso scelgono modelli più ecologici e meno dannosi per l’ambiente.

L’analisi di Carvago

Il marketplace di auto usate Carvago.com ha realizzato un’analisi delle prestazioni in termini di emissioni delle auto vendute ai propri clienti nel mercato italiano e delle auto vendute dai concessionari italiani nel 2022.

La fonte è stata quella dei dati ufficiali WLTP dei produttori. Jakub Šulta, founder e CEO di Carvago.com, ha dichiarato: “I clienti che acquistano auto usate online scelgono in genere modelli più giovani e più efficienti dal punto di vista dei consumi, con un maggior numero di dispositivi di sicurezza attiva e passiva. È anche più probabile che chiedano auto ibride o completamente elettriche, il che ha un impatto positivo sull’impronta di carbonio delle auto vendute online”.

In media le auto usate vendute online producono 152 chilogrammi di CO2 in meno all’anno rispetto a un’auto usata venduta offline.

La produzione media delle auto vendute tramite Carvago.com nel 2022 è inferiore di 7,6 grammi per chilometro, rispetto alla media del mercato italiano delle auto usate. Con un chilometraggio medio di 20.000 km all’anno, l’impronta di carbonio di un’auto usata online è quindi inferiore di 152 chilogrammi di CO2 rispetto a un’auto usata normale sul mercato italiano.

Le auto usate ecologiche vengono acquistate principalmente online. Per quale motivo? L’età media del parco auto in Italia aumenta sempre più e tra l’altro è uno dei dati principali che tengono conto dell’impatto ambientale del trasporto passeggeri.

La domanda di auto ecologiche con almeno un motore alternativo è in crescita nella Repubblica Ceca da anni. Nel mercato ceco delle auto usate, le auto ibride o elettriche hanno rappresentato circa il 5% delle vendite dall’inizio di quest’anno, mentre il rivenditore online Carvago.com riporta una quota superiore al 12%.

Perché le vendite di auto usate online hanno una quota più che doppia di auto con emissioni di molto inferiori rispetto ai normali rivenditori? Lo spiega Antonio Gentile, Country Manager di Carvago.com per l’Italia: “La risposta si trova nella dimensione dell’offerta: mentre nel mercato nazionale si possono trovare poche migliaia di ibride e veicoli elettrici, l’offerta online, che non è limitata da confini o lingua, apre le porte a una visibilità migliore e mette a disposizione più di centomila auto con motorizzazioni alternative”.

Il Ministro Pichetto Fratin conto le auto Euro 1 e 2

Secondo il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, bisogna limitare la circolazione nelle città, ma è necessario anche che vada avanti “in modo spedito la sostituzione dei veicoli, anche solo gli Euro 1 e 2”, infatti “avrebbe un significato enorme sul fronte ambientale, se pensiamo che un Euro 2 inquina 28 volte un Euro 6”.

Gilberto Pichetto Fratin sottolinea comunque che, chiaramente, “c’è un costo politico, economico e sociale da valutare. Sono convinto che le città, soprattutto le metropoli, siano la frontiera del contrasto ai cambiamenti climatici”, ha dichiarato.

Ma le città sono anche i luoghi in cui gli effetti dell’inquinamento sono diretti e gravi, infatti il 70% delle emissioni nocive proviene proprio dai centri urbani e dalle metropoli, quindi proprio da lì bisogna partire per affrontare il tema dell’eliminazione dei combustibili fossili.

Secondo le parole del Ministro Pichetto, circa 50 milioni di italiani oggi vivono nelle città, su una popolazione che non raggiunge nemmeno i 60 milioni. Per questo intervenire sulle città è cruciale, un tema che riguarda le istituzioni pubbliche, responsabili degli orientamenti generali e delle regole in materia urbanistica, edilizia e di mobilità. Ma è anche è una sfida che si pone individualmente per i cittadini che non sono soggetti passivi della battaglia climatica, ma devono diventare soggetti attivi. Le scelte che ciascuno di noi fa per riscaldare la propria casa, per muoversi in città, per utilizzare l’energia, hanno una incidenza nel bilancio delle emissioni”. Il Ministro conclude dicendo che viaggiamo su un doppio binario: “quello istituzionale e quello, altrettanto importante, socio-culturale, che riguarda i nostri comportamenti individuali e collettivi”.

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