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Giallo valigie: Kalesha condannata a 30 anni

Mag 4, 2023

AGI – Elona Kalesha è stata condannata a 30 anni di carcere dai giudici della corte d’assise di Firenze per la morte di Shpetim e Teuta Pasho. I coniugi vennero uccisi nel 2020, fatti a pezzi e occultati in quattro trolley ritrovati in un campo alla periferia estrema di Firenze. Kalesha, 38enne di nazionalità albanese, come la coppia uccisa, è stata l’unica imputata del delitto. A sostenere l’accusa il pm Ornella Galeotti che si mise immediatamente al lavoro dopo il ritrovamento dei resti della coppia, nel 2020.

Nel dicembre di quell’anno, pochi giorni dopo il rinvenimento delle valigie, i carabinieri del comando provinciale di Firenze diedero esecuzione al fermo della donna.

Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe avvenuto in un appartamento alla periferia nord di Firenze, in via Felice Fontana, ma venne perlustrato a fondo anche il garage di via del Pantano a Scandicci annesso all’appartamento dove Elona Kalesha e Taulant Pasho, il figlio della coppia uccisa, abitavano ai tempi della loro relazione, nel 2015. La procura scavò nella cerchia familiare della coppia e in pochi giorni, il cerchio si strinse intorno a Elona Kalesha.

I genitori erano venuti appositamente dall’Albania per salutare il figlio in occasione della sua uscita dal carcere, prevista il 2 novembre. Secondo le indagini della procura, Elona Kalesha, che aveva provveduto alla sistemazione dei suoceri nel loro periodo di soggiorno a Firenze (affittando loro degli appartamenti), ha partecipato all’omicidio e allo smembramento dei corpi, anche se con altre persone allo stato ignote.

Secondo quanto emerso dalle indagini pochi giorni prima della scomparsa dei Pasho, Kalesha si recò all’ospedale di Careggi per interrompere una gravidanza. Il fidanzato, all’epoca detenuto, ha sempre negato che quel figlio potesse essere suo.
Le valigie, sempre secondo le indagini, sarebbero state lanciate nel campo confinante con il carcere di Sollicciano da un mezzo che procedeva lentamente sulla superstrada che costeggia quel lato del penitenziario.

Il figlio delle vittime: “E’ colpevole”

“E’ colpevole e ora lo dice anche la condanna”, è il commento a caldo di Taulant Pasho, il figlio dei coniugi uccisi. L’imputata è stata la sua fidanzata. “Per me è difficile commentare, con questa persona ho vissuto dieci anni”, aggiunge.
Taulant ha assistito alla lettura del dispositivo assieme alle due sorelle, Dorina e Vitore, che sono poi scoppiate in lacrime. Loro zio, Dritan, indossava una maglia con un’immagine del fratello Shpetim con la moglie Teuta.

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