AGI – Le vittime accertate del disastro sulla Marmolada sono nove. Lo ha detto il presidente della Provincia Autonoma di Trento Fabrizio Fugatti in un punto stampa sul crollo. Sono stati recuperati i corpi di altri due escursionisti rimasti uccisi: le ricerche della Protezione Civile e del Soccorso Alpino hanno consentito di individuare i resti di persone che si ipotizza appartenessero alla stessa cordata.
I Ris di Parma sono al lavoro sulla comparazione dei reperti biologici e tecnici ritrovati sul luogo del crollo di un blocco glaciale e il dna delle persone scomparse. La Procura di Trento, guidata da Sandro Raimondi, ha conferito l’incarico agli esperti.
Le indagini ipotizzano il reato di ‘disastro colposo’ e l’inchiesta impone una ricostruzione rigorosa ma non la ricerca a tutti i costi di un colpevole, è l’impegno preso da Raimondi. “Non c’è un agnello sacrificale per l’opinione pubblica – sono le sue parole -. Non lasceremo nulla d’intentato, apriremo tutte le porte per comprendere e ricostruire i fatti anche con consulenze che affideremo a esperti scientifici, glaciologi e ingegneri idraulici”.
Il monitoraggio quasi impossibile
Uno dei grandi dilemmi sul crollo è capire se, monitorando i movimenti del ghiaccio, si sarebbe potuto capire che c’era un pericolo imminente. Mauro Gaddo, uno dei tecnici impegnati nel monitoraggio iniziato su possibili nuovi crolli, spiega che non è un’operazione così semplice. “Questa è la prima volta che lo facciamo in Trentino. Si fa con strumenti molto costosi che si montano di solito per le frane e i ghiacciai sono ambienti ostili dove il monitoraggio non è semplice da studiare. Comunque è impossibile avere un sistema fisso su tutti i ghiacciai”.
Denunciare chi viola gli accessi
Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, ha intanto firmato una nuova ordinanza attraverso la quale viene circoscritta l’area di chiusura del massiccio della Marmolada. Il divieto è limitato al versante nord con la forcella Marmolada (da Villetta Maria sentiero E618-E619, prossimità Rifugio Dolomia sentiero E618-Altavia n. 2-E606, piazzale Cima Undici sentiero E618-Altavia n. 2-E606, val Contrin 602-602A).
Nell’ordinanza si puntualizza che il divieto di percorrenza lungo i sentieri elencati interessa anche gli alpinisti che risalgono la parete sud-ovest della Marmolada. I trasgressori saranno denunciati. L’accesso all’area e’ consentito dunque solo agli operatori autorizzati che stanno conducendo le ricerche in quota (oltre che ai rifugisti di Punta Penia e Capanna Ghiacciaio). La zona è controllata dal personale di Corpo forestale del Trentino e Polizia locale della Val di Fassa.