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Borsa, apertura in rialzo. Vola il petrolio

Gen 3, 2017

MILANO – E’ il petrolio il protagonista della prima settimana di Borsa del 2017. Il greggio, complice l’annuncio del taglio alla produzione da parte del Kuwait come previsto dall’accordo Opec, ha visto le quotazioni del Wti salire sopra quota 54 dollari, mentre il Brent ha superato i 57 dollari. Secondo quanto ha riferito l’ad di Kuwait Oil Jamal Jaafer al quotidiano Al-Anba, il Paese ha ridotto la produzione di 130mila barili al giorno, a circa 2,75 milioni. L’accordo Opec, siglato lo scorso 30 novembre, è entrato in vigore il primo gennaio. L’ondata di rialzo ha spinto prima le Borse asiatiche, rincuorate dalle buone previsioni di crescita del’economia cinese, e poi quelle europee.

Milano guadagna lo 0,7%, Londra lo 0,29%, Francoforte lo 0,26% e Parigi lo 0,4%. In Asia l’indice Msci Asia Pacific ha chiuso il suo sesto giorno di rialzo consecutivo con una crescita dello 0,6%, Shangai dell’1% e Hong Kong dello 0,75%. Gli indici Pmi cinesi di dicembre confermano una stabilizzazione dell’industria sui massimi dal 2012 mentre resta robusta l’attività nei servizi. A distanza di un anno dalle preoccupazioni sull’economia di Pechino che misero sottosopra i mercati “l’outlook appare certamente più ottimistico” commenta a Bloomberg Jingyi Pan, strategist di Ig Asia.

Wall Street, invece, ha chiuso la prima giornata di contrattazioni in calo con il Dow Jones in flessione dello 0,29% e il Nasdaq dello 0,9%. Per la prima economia mondiale sarà una settimana importante per la pubblicazione domani dei verbali della riunione della Fed del 13 dicembre in cui sono stati rialzati i tassi di interesse. Se i dati sul lavoro previsti per venerdì confermeranno il buono stato di salute dell’occupazione, la banca centrale potrebbe accelerare sul rialzo del costo del denaro.

Per oggi, invece, sono attesi i dati Usa sul fatturato manifatturiero (Ism) e le spese per le costruzioni. La Francia ha pubblicato l’andamento dell’inflazione che è apparsa in salite dello 0,3% a dicembre e dello 0,6% su anno. In Germania, invece, è rimasto stabile il tasso di disoccupazione a novembre, secondo i dati provvisori forniti da Destatis.Il tasso di disoccupazione si attesta al 4,1 per cento rettificato a novembre, lo stesso che nel mese di ottobre. Il numero dei disoccupati è pari a 1,76 milioni, in calo di circa 12.000 unità da ottobre. Secondo i calcoli provvisori, i lavoratori dipendenti in Germania sono circa 43,8 milioni. Da dell’anno precedente, l’occupazione è aumentata di 305.000 unità pari allo 0,7 per cento. In Gran Bretagna è atteso il Pmi manifatturiero.

A Milano sotto i riflettori è ancora il comparto con bancario: il Monte dei Paschi è alle prese con la nazionalizzazione, mentre il Banco Bpm festeggia il suo debutto con un ulteriore rialzo (segui il titolo). Stabile lo spread Btp-Bund. Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi è a 154 punti base, mentre ieri in chiusura di Borsa era a 155.

L’euro risulta stabile rispetto al dollaro in apertura dei principali mercati valutari. La moneta unica europea è scambiata a 1,0464 dollari, mentre ieri la Bce l’ha rilevata a 1,0465 dollari.

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