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La pediatra dei bambini farfalla dice addio a Milano, Perugia le offre la cattedra. Le famiglie: “Così il centro muore”

Dic 14, 2016

Un addio che a Milano creerà molto dolore oltre che una perdita molto importante per i piccoli pazienti della De Marchi. Susanna Esposito, a capo dell’unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Policlinico di Milano, professore associato di pediatria all’università Statale, potrebbe lasciare la città per trasferirsi entro fine anno all’università di Perugia. Ateneo dal quale, a quanto apprende l’AdnKronos Salute dall’entourage della specialista, Esposito ha ricevuto una proposta di incarico a professore ordinario e direttore della Clinica pediatrica presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia. Ruolo che dovrebbe assumere a partire dal 28 dicembre. A Milano, invece, è professoressa associata, incarico di minor prestigio.

La notizia sta suscitando allarme fra i genitori dei bambini che la pediatra assiste, soprattutto quelli affetti dalla cosiddetta sindrome dei Bambini farfalla, malattia rara e incurabile. A dare voce ai timori delle famiglie è, in particolare, Cinzia Pilo, mamma di un bimbo di 6 anni affetto dalla nascita da epidermiolisi bollosa, nota – appunto – come sindrome dei Bambini farfalla. “La professoressa Esposito segue mio figlio da sempre – spiega la madre, presidente dell’associazione Debra Italia Onlus – Ha fondato e guida il Centro Eb di Milano che assiste oggi decine di famiglie da tutta Italia. E la nostra preoccupazione è che senza di lei questa struttura muoia, costringendo tante persone emigrare altrove, anche all’estero. Per molti i centri specialistici più vicini sono infatti a Roma o a Salisburgo, in Francia. L’esperienza insegna che iniziative di questo genere stanno in piedi soprattutto grazie alla determinazione di chi le ha volute, dunque il nostro appello è di far restare la professoressa Esposito”.

La pediatra attenderebbe da tempo la qualifica di professore ordinario in Statale, nonché il riconoscimento del suo reparto a Unità operativa complessa. Due sogni nel cassetto rimasti finora irrealizzati. L’offerta umbra, dunque, potrebbe rappresentare per lei l’occasione per voltare pagina. La prospettiva che la pediatra possa fare le valigie è stata però appresa dalle famiglie dei suoi pazienti “con iniziale stupore tramutatosi presto in enorme sconcerto”, scrive Pilo in una lettera aperta in cui riferisce che “la professoressa Esposito potrebbe essere costretta, suo

malgrado, a lasciare il Policlinico di Milano per un’altra destinazione. E non per motivi personali o per sua scelta”.

La pediatra è anche presidente di Waidid, Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici; ha fondato la onlus Amici del bambino malato che supporta varie attività ospedaliere ed è schierata in prima linea per diffondere il valore delle vaccinazioni di fronte all’avanzata dei movimenti ‘antivax’.

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