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Violenze e stalking sulle sue alunne, le pesantissime accuse nei confronti di un professore di una scuola reggiana

Mar 9, 2018

REGGIO EMILIA – Due anni di incubo, fra le mura della scuola e anche fuori, all’aria aperta, durante le attività extrascolastiche. Due anni di attenzioni morbose frutto dell’ossessione verso studentesse giovanissime – una aveva meno di 14 anni – sfociate in violenza sessuale e stalking: ne è certa la Procura di Reggio Emilia che nei giorni scorsi ha messo ai domiciliari un insegnante in una scuola del Reggiano. Nuovi dettagli emergono su ciò che le sue alunne avrebbero subìto.

Le indagini dei carabinieri di Castelnovo Monti partono dalla segnalazione di una famiglia; segnalazione che è accompagnata da insistenti voci su quell’insegnante e sugli atteggiamenti tutt’altro che consoni al suo ruolo. Emergono così gradualmente racconti terribili, di ragazzine palpeggiate durante le attività di equitazione al pomeriggio, di appostamenti a scuola per cercare di baciarle, persino di atteggiamenti sadomaso, di sms di natura erotica che l’uomo avrebbe inviato alle alunne chiedendo loro, poi, di cancellarli.

E poi quello che è il quadro a tinte più fosche: una studentessa – che non aveva nemmeno 14 anni all’epoca – ha raccontato di essere stata attirata con uno stratagemma all’interno di un capanno, durante un’attività extrascolastica: lì, legata mani e piedi, avrebbe subìto violenza. Violenza che aggredisce il corpo e scava nella mente, tanto da impedire alla ragazzina di muoversi con serenità all’interno della scuola, terrorizzata dall’idea di trovarsi l’insegnante anche all’interno della toilette: l’alunna non voleva più andarci da sola, andava solo accompagnata dalle amiche.

Sono

racconti cui la Procura della Repubblica di Reggio Emilia crede, tanto da aver emesso un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l’uomo, 65 anni. Dovrà difendersi dalle accuse, gravissime e pesantissime, di violenza sessuale aggravata e continuata, ma anche di stalking nei confronti di una vittima. Una delle sue amiche ha avuto il coraggio di confidarsi con i genitori, che si sono rivolti ai carabinieri, e da lì sono partite le indagini.

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