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Tokyo vola con le decisioni della BoJ. Borse positive in vista della Fed

Set 21, 2016

MILANO – Ore 10:00. La Banca centrale del Giappone ha sorpreso i mercati rivedendo lo scopo della sua azione: il governatore Haruhiko Kuroda ha deciso di confermare il tasso di riferimento al -0,1%, la politica espansiva per portare l’inflazione al 2%, ma cambiato il quadro entro il quale si muove. Da un obiettivo di stimolo – nel gergo si parla di “ampliamento della base monetaria” – la BoJ si è mossa verso un obiettivo di controllo della curva dei rendimenti. Di fatto, selezionerà i titoli da acquistare nel suo Quantitative easing per garantire il mantenimento degli attuali livelli di rendimento, con i decennali del Sol Levante intorno allo zero. In ragione di questa esigenza, l’indicazione dell’obiettivo di espansione della base monetaria (quindi gli acquisiti da effettuare sul mercato, inizialmente indicati a 80mila miliardi di yen l’anno) potrà variare nel breve periodo per calibrare meglio lo shopping.

Questa presa di posizione, in attesa di capire nella serata italiana cosa farà la Fed, ha fatto schizzare al rialzo il mercato di Tokyo e deprezzato lo yen, mentre i rendimenti dei titoli decennali del Sol Levante sono arrivati a rendere zero per la prima volta da marzo scorso. La Borsa di Tokyo ha chiuso stamane con un progresso dell’1,91% a 16.807,62 punti. I titoli del settore finanziario sono stati oggetto di forti acquisti subito dopo l’annuncio, in quanto la BoJ non ha deciso di portare i tassi in territorio ulteriormente negativo: una mossa che avrebbe limitato la redditività delle banche. Anche i mercati europei trattano in rialzo, sospinti dal recupero del petrolio. Milano si rafforza al +1,6%, Francoforte aggiunge l’1%, Parigi l’1,1% e Londra lo 0,5%. A Piazza Affari rimbalzano le banche con Mps, che ieri aveva aggiornato i nuovi minimi scendendo sotto 20 centesimi di valore: il titolo entra presto in asta di volatilità, questa volta al rialzo.

Lo strategist di Rbs da Singapore, Mansoor Mohi-uddin, chiarisce a Bloomberg il senso della mossa della BoJ: “La Banca centrale si è lasciata aperta le porte a ulteriori allentamenti in futuro”, ma per il momento non ha messo ulteriormente a repentaglio la redditività delle istituzioni finanziarie portando i tassi più in negativo. “Con la nuova cornice d’azione, potrà permettersi nuovi tagli dei tassi in futuro, ma mitigare l’effetto negativo sui profitti delle istituzioni finanziarie”. Quanto alla reazione dei listini, “va di pari passo con quanto visto in America nel corso degli ultimi mesi e conferma come le Borse siano guidate da flussi di capitale in entrata o in uscita a seconda della attese sulle future mosse di politica monetaria. Tutto ciò che vede il mantenimento di tassi bassi o politiche monetarie espansive è a favore di risalite di Borsa, tutto ciò che fa pensare ad irrigidimenti della politica monetaria, è contrario”, sintetizza in una nota Matteo Paganini di FXCM Italia.

Se la decisione di Tokyo ha sorpreso, non ci si aspettano colpi di scena all’esito di quella della Federal Reserve, che ha sul tavolo il secondo rialzo dei tassi dopo quello del dicembre scorso, che mancava dal lontano 2006. Soltanto due sui 102 economisti del panel di Bloomberg credono che Janet Yellen muoverà il costo del denaro: per tutti gli altri si tratta piuttosto di carpire eventuali indicazioni sul timing dei prossimi rialzi, che per oggi non ci saranno.

Il cambio euro-dollaro è in leggero calo, con la moneta del Vecchio continente che scambia a 1,11298 biglietti verdi. Sui mercati valutari, lo yen torna invece ad indebolirsi sul biglietto verde, superando quota 102,50. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è poco mosso a 126 punti base, con il decennale italiano che rende l’1,27% sul mercato secondario.

Come accennato, sul fronte delle materie prime spicca il rialzo delle quotazioni del petrolio in rialzo, con il Brent a 46,53 dollari al barile a +1,42%, mentre il Wti quota a 44,88 dollari al barile a +1,88%. Prezzo dell’oro in leggero aumento: il metallo prezioso viene scambiato a 1.320,67 dollari l’oncia, segnando un aumento dello 0,4%.

Lieve rialzo, ieri sera, per la Borsa di New York che ha chiuso le contrattazioni con il Dow Jones in progresso dello 0,05% a 18.129 punti. Meglio il Nasdaq che è salito dello 0,12% a 5241 punti. Oltre alla Fed, in un panorama scarico di dati macroeconomici nel Vecchio continente, l’agenda degli Usa segnala le richieste di nuovi mutui e le scorte di petrolio.

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