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Stellantis, l’allarme di Tavares sulle batterie

Mag 13, 2022

I prezzi delle materie prime, in ascesa per la gran parte dei comparti industriali, potrebbero non essere l’insidia peggiore per un mercato dell’auto segnato da due anni di crisi che hanno colpito le vendite tanto quanto la produzione.

Dopo l’allarme per la carenza di chip, arriva oggi quello per la possibile carenza di batterie negli anni del prossimo futuro: a lanciarlo è Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, nel corso della conferenza “Future of the Car 2022” organizzata dal Financial Times.

Il rischio della carenza di batterie

Il mercato delle auto elettriche è in forte espansione, tanto che in alcuni Paesi è arrivato a superare quello del diesel: stando ai ritmi con cui si progettano e costruiscono auto elettriche, secondo Carlos Tavares, il settore potrebbe dover affrontare presto una nuova carenza di materie prime.

“Alla velocità con cui ora tutti stanno costruendo”, ha affermato il CEO di Stellantis, “la capacità di produzione delle batterie è probabilmente al limite per essere in grado di supportare i mercati in rapida evoluzione in cui operiamo”.

La produzione di accumulatori, insomma, potrebbe non riuscire a rispondere alle richieste del comparto, e questo potrebbe succedere già tra il 2025 e il 2026. Le Case automobilistiche si stanno sempre più concentrando su modelli elettrici, mentre la produzione di batterie sembra non aumentare con la stessa velocità.

Oltre alle difficoltà nell’approvvigionamento di chip, che hanno scatenato una crisi del comparto tale da mobilitare anche l’Unione Europea, potrebbe verificarsi quindi un altro temibile squilibrio nel delicato rapporto tra domanda e offerta di un mercato in rapida evoluzione, come è quello della mobilità elettrica. Non a caso Stellantis aveva già firmato, alla fine del 2021, un accordo per la fornitura di microchip con il colosso dell’elettronica di consumo Foxconn.

La dipendenza dalla Cina

“Possiamo anticipare che avremo intorno al 2025-2026 una scarsità di batterie”, ha detto Carlos Tavares durante la conferenza, “e se non c’è carenza di batterie, allora ci sarà una significativa dipendenza del mondo occidentale dall’Asia”.

Se anche non si dovesse arrivare a una concreta difficoltà nell’approvvigionamento di accumulatori, l’industria dell’auto si troverà ben presto a scontare le conseguenze della dipendenza – che riguarda soprattutto la Cina.

Secondo il CEO di Stellantis potremmo subire la carenza di materie prime tra qualche anno, nonostante oggi ci sia un’importante attività di estrazione. “Tra pochi anni potremmo non gradire il modo in cui le materie prime verranno estratte”, spiega Tavares, e la questione ambientale dell’estrazione è soltanto una piccola parte del problema.

Confindustria aveva già lanciato l’allarme ad aprile: sulle auto elettriche si rischia di creare una concreta dipendenza dalla Cina, in uno scenario che l’Organizzazione degli industriali disegna come simile a quello sperimentato con la Russia per il gas.

Il CEO di Stellantis ha ricordato che il problema delle forniture non è affatto marginale, nel passaggio alla mobilità elettrica su vasta scala: il costo delle batterie, infatti, influisce inevitabilmente sul prezzo delle auto elettriche.

Una crisi delle materie prime, in questo senso, significherebbe un aumento del prezzo delle automobili full-electric, che diventerebbero sempre meno accessibili. Come ricorda Tavares, che ha anche posto l’accento sulla necessità di un ampliamento delle strutture di ricarica, l’industria deve “proteggere l’accessibilità delle auto elettriche o rischia di perdere il ceto medio”.

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