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Sequestrato il parco eolico di Isola di Capo Rizzuto

Mar 3, 2017

Il vento spira contro la cosca Arena. La Gdf di Catanzaro ha infatti appena sequestrato il parco eolico Wind Farm: 48 aerogeneratori e opere accessorie nel territorio di Isola di Capo Rizzuto (Crotone). La misura stata firmata dalla sezione penale del Tribunale di Crotone (presidente Maria Vittoria Marchian) a seguito della richiesta inoltrata il 25 gennaio 2017 dalla Dda di Catanzaro (Capo Nicola Gratteri, aggiunto Vincenzo Luberto e pm Domenico Guarascio).

Questo e altri beni sono, secondo le indagini svolte dalla Gdf (tenente colonnello Michele Di Nunno a capo del Gico, colonnello Carmine Virno comandante del Nucleo e capitano Gasparino La Rosa della sezione misure di prevenzione) riconducibili a Pasquale Arena, dirigente comunale, nipote del capo della cosca Nicola Arena e fratello del boss Carmine, ucciso in un agguato mafioso il 2 0ttobre 2004. In tutto stato sequestrato un portafoglio di 350 milioni. Spiccano, oltre al parco eolico Wind Farm Icr della Vent1 Capo Rizzuto srl, le quote societarie di altre societ, oltre a numerosi appezzamenti di terreno, intestate a terzi ma ritenute dalla Dda riconducibili ad Arena.

Le indagini della Gdf sono durate anni (formalmente dal 2011) e hanno certosinamente ricostruito la discrasia esistente tra la titolarit apparente dei beni oggetto della proposta di confisca e l’assenza di idonea capacit reddituale di Pasquale Arena che, da dirigente comunale, non poteva sostenere da solo il peso di un’operazione con investimenti milionari.

L’attivit svolta dal Gico della Gdf ha dapprima “attualizzato” la pericolosit sociale di Arena (elemento essenziale per formalizzare la proposta di sequestro). Le indagini sono state poi orientate alla ricostruzione dell’intero patrimonio in capo al soggetto e al suo nucleo familiare convivente, finalizzate anche all’individuazione di beni illegittimamente acquisiti anche per interposte persone.

Parallelamente, stata svolta un’accurata ed approfondita analisi della documentazione bancaria acquisita.

Sono state analizzate tutte le movimentazioni economico-finanziarie in entrata e in uscita sia del soggetto che dei familiari, al fine di individuare gli elementi di “sproporzione”, non attraverso il semplice confronto aritmetico fra patrimonio complessivo e reddito prodotto, bens rilevando, con riferimento ad un determinato periodo di tempo, lo scompenso esistente tra gli incrementi patrimoniali pi il reddito consumato, da una parte, e il reddito legittimamente prodotto, dall’altra parte.

Dalle risultanze degli accertamenti svolti emerso evidente il dato che Pasquale Arena e i suoi familiari hanno vissuto con redditi inidonei anche solo al soddisfacimento delle esigenze primarie di vita.

Le indagini, infine, hanno consentito di ricostruire il complesso intreccio di rapporti societari, attraverso intestazioni di quote a societ estere, al fine di occultare la riconducibilit del parco alla famiglia Arena e di accertare l’esistenza di elevati investimenti nel settore produttivo dell’energia eolica.

r.galullo@ilsole24ore.com

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