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SecondWife, il sito d’incontri per islamici che imbarazza l’Inghilterra

Giu 27, 2016

“Puoi sposare due, tre o quattro donne. Ma se non puoi trattarle tutte allo stesso modo allora sposane una sola”. È la sura 4:3 del Corano nonché motto di SecondWife, il sito d’incontri per musulmani fondato da Azad Chaiwala, imprenditore pachistano, per aiutare chi, come lui, è in cerca di una seconda moglie. Un’idea che non è passata inosservata. Soprattutto perché, in poco tempo, sono stati quasi 35mila gli inglesi di fede islamica a iscriversi al servizio. Un numero inatteso per una nazione in cui la poligamia è un reato punibile con il carcere fino a sette anni. Per Chaiwala però non c’è nulla di illegale: “È per chi il matrimonio lo prende seriamente”. Per SecondWife bisogna compilare una scheda con le proprie informazioni, che verranno lette e interpretate dal motore di ricerca per far incontrare i partner. Bisogna indicare se si è già sposati, con quante mogli, qual è la religione di appartenenza e quanto spesso si prega. Per conoscersi tra loro i membri possono chattare privatamente, l’importante è che la conversazione non prenda mai direzioni “non halal”, cioè proibite dall’Islam. Gli utenti si controllano a vicenda denunciando situazioni poco piacevoli, mentre un team di esperti lavora per monitorare che le foto caricate sui profili o inviate in privato rispettino la decenza delle donne.

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Secondo Chaiwala, quello offerto, è un servizio che richiama gli antichi valori della tradizione, promuove la fedeltà e aiuta le donne a non rimanere sole. Visione, la sua, che non mette d’accordo quasi nessuno. Tra i contestatori c’è chi, come Khalid Mahmood, parlamentare labourista, tenta di dissuadere le donne facendo leva sui rischi finanziari e legali, o chi, come Mariam Khan, rappresentate al Consiglio cittadino di Birmingham, denuncia l’utilizzo distorto dei precetti islamici. Anche su Twitter non sono mancate le polemiche, tra insulti e pregiudizi. Il fenomeno però esiste. “Quelli che protestano sono ipocriti”, commenta l’imprendore pachistano, mentre spiega che la religione musulmana consente di avere fino a quattro spose solo se, di volta in volta, c’è il consenso delle mogli con cui ha già convolato a nozze: la prima deve acconsentire per la seconda, entrambe per la terza e così via. “I siti – aggiunge Azad – sono pubblici proprio perché non c’è nessun invito a violare la legge. I Paesi occidentali proibiscono la poligamia, ma questi matrimoni non vengono registrati ufficialmente. Per essere vissuta, una relazione non ha bisogno di pezzi di carta”.

SecondWife, il sito d'incontri per islamici che imbarazza l'Inghilterra

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La poligamia è già praticata da alcuni musulmani che vivono in Europa. L’ordinamento occidentale non riconosce i matrimoni islamici a meno che non vengano registrati. Così basta non comunicare una o più unioni – gli imam non hanno l’obbligo di segnalarle alle autorità – e la famiglia allargata è fatta. La conferma arriva da Javid, un utente che da Londra scrive: “Per le leggi dei Paesi europei è come se fossimo fidanzati”. Anche lui, che in Pakistan ha già una moglie, utilizzerà questo espediente.

SecondWife, il sito d'incontri per islamici che imbarazza l'Inghilterra

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Il solo caso in cui l’unione poligama viene riconosciuta è quando è stata contratta in Paesi in cui è legale. Accade così nel Regno Unito e in Francia, ma non sempre in Italia, dove i giudici si sono espressi con sentenze contrastanti sia sulla validità del legame sia sulla possibilità di accettare il ricongiungimento familiare con le altre mogli a un marito poligamo che in Italia abbia ne abbia già portata una. È difficile sapere con esattezza quante famiglie poligame ci sono in ogni Paese d’Europa. Si stima che in Gran Bretagna e in Francia ve ne siano almeno 20mila. Mentre in Italia i matrimoni poligami sarebbero tra i 15 e i 20mila. Neppure troppo nascosti. E non tutti celebrati tra stranieri. Dice Azad: “La poligamia è un desiderio che va oltre l’Islam, anima uomini e donne di ogni credo”. Motivo per cui ha aperto un secondo sito – Polygami.com – aperto a tutti. Ma su Twitter c’è già chi ironizza: “Ho difficoltà con una moglie, figuriamoci con quattro”.

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