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Sanità, materiale scaduto nell’ospedale Fazzi di Lecce: verifiche dei Nas. L’Asl avvia inchiesta

Feb 16, 2019

LECCE – Materiale sanitario scaduto all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. I carabinieri del Nas durante un’ispezione nei reparti dell’ospedale leccese hanno sequestrato cateteri diagnostici, kit per flebo e rubinetteria varia, tutti scaduti. Il sopralluogo è stato effettuato in diversi reparti: il materiale è stato trovato in particolar modo nella sala di angiografica del reparto di Cardiologia interventista ed emodinamica e si trovava in un armadio.

Dopo la notizia che è stata data dal Nuovo Quotidiano di Puglia la direzione generale della Asl di Lecce ha avviato una verifica interna su tutte le strutture. È stato inoltre richiesto ai direttori delle unità operative di Neuroradiologia e Emodinamica interventistica di relazionare sulla vicenda. A livello operativo è stato dato incarico ai dirigenti infermieristici non solo di accertare i fatti accaduti, ma anche di avviare una immediata verifica su tutte le strutture ospedaliere e territoriali.

Saranno perciò analizzate e controllate le procedure “messe in atto per vigilare sulla corretta tenuta dei farmaci, dei dispositivi medici impiantabili e di tutto il materiale sanitario”. Il primario di Emodinamica Giuseppe Colonna si difende, e spiega che si trattava di una sala di back-up, usata solo eccezionalmente in questo periodo per procedure diagnostiche, in quanto la nuova sala al piano terra è inutilizzabile per manutenzione e che il carrello con la strumentazione viene trasportato da una parte all’altra.

“I presidi scaduti rinvenuti nella vecchia sala – afferma il medico – riguardano unicamente cateteri diagnostici custoditi in un armadio separato, kit per flebo e rubinetteria che erano in disuso presso un locale tecnico. Inoltre il dispositivo vascolare trovato dai Nas, scaduto a luglio 2018, è utilizzabile per eventuali procedure per via femorale; il 90 per cento delle procedure diagnostiche è eseguito per via radiale e, nel caso di procedura per via femorale l’attuale dispositivo utilizzato nel nostro laboratorio è un altro rispetto a quello sequestrato”. Sulla vicenda è intervenuto il vice presidente della commissione Sanità della Regione Luigi Manca che chiede ad Emiliano di fare luce su quanto è accaduto.

“Non entro nel merito dell’indagine, certo come medico mi preoccupa sapere che nell’ospedale d’eccellenza di Lecce possano accadere i fatti denunciati – afferma Manca – Ci sono responsabilità che andranno accertate da altre autorità competenti, ma ci sono sicuramente responsabilità sulle quali, spero, il presidente Emiliano, nonché assessore alla Sanità, voglia far luce. In questi casi i colpevoli hanno un nome e un cognome, a cominciare da chi è tenuto a fare degli ordini congrui di medicinali e prodotti sanitari basati su una programmazione dei consumi, altrimenti ciò che è scaduto è spreco di denaro pubblico. C’è chi è deputato al controllo dei magazzini, chi in reparto è tenuto a guardare la scadenza, come farebbe non solo un operatore sanitario ma il buon padre di famiglia”.

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