RIMINI – La sua vita era già stata distrutta, ora per la giovane vittima di uno stupro si apre ulteriormente il baratro sotto i piedi. Stuprata questa primavera, a 17 anni, nei bagni di una discoteca (c’è un 22enne indagato per questo reato) e filmata dalle amiche, che hanno poi diffuso il video su Whatsapp, recapitato anche alla stessa vittima, ora arrivano le offese e gli insulti via Facebook dai profili delle stesse compagne. Due volte vittima, anzi tre: del suo aggressore, dell’atteggiamento delle amiche, degli insulti che alcune di queste le avrebbero riservato online.
La giovane avrebbe paura di essere etichettata, come accaduto a Tiziana, ragazza di Napoli morta suicida dopo che i suoi video hard erano diventati virali. Gli insulti contro la 17enne
sui social media sarebbero prima apparsi poi spariti, forse cancellati per evitare conseguenze penali. Gli avvocati Carlotta Angelini e Piergiorgio Tiraferri, che assistono la ragazzina, sono categorici: “Ha già sofferto troppo, la sua vita è stata rovinata. Quegli insulti sono gratuiti. Presenteremo denuncia contro gli autori di quei post”.