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Raid razzista, al via il processo a Traini: il “Lupo” faccia a faccia con le sue vittime

Mag 9, 2018

Luca Traini il “lupo” per la prima volta faccia a faccia con le vittime sopravvissute al suo raid razzista. Solo 90 persone in aula e un cordone di sicurezza fuori dal tribunale coe espressamente richiesto dal procuratore Giovanni Giorgio al prefetto Roberta Preziotti. Così questa mattina il via a Macerata al processo a Luca Traini, il “suprematista” che il 3 febbraio scorso scese in strada con la sua auto sparando a tutte le persone di colore che incontrava per vendicare l’uccisione di Pamela Mastopietro e ferendone sei.

Davanti alla Corte d’assise di Macerata anche il 28enne di Tolentino che ama farsi chiamare il Lupo e che, negli interrogatori dei mesi scorsi, ha ribadito di non essersi pentito del suo gesto pur specificando che voleva colpire possibili spacciatori e non persone di colore in quanto tali. Il suo legale gli aveva consigliato di rimanere nel carcere di Ancona dove è recluso ma Traini, che nei giorni scorsi ha fatto parlare di sé per i fiori e la corona inviati al funerale di Pamela, ma Traini alle nove era già in aula. Una presenza che, nel clima acceso delle scorse settimane a Macerata, fa salire la tensione anche perché gli eponenti di Forza Nuova hanno intenzione di seguire tutte le udienze del processo. E in aula ci sono anche le persone colpite da Traini che deve rispondere di strage aggravata dall’odio razziale.

L’unico dei feriti per i quali ha chiesto scusa è Jennifer, la ragazza che ha preannunciato la richiesta di costituzione di parte civile con una richiesta di risarcimento di 750.000 euro. Sei le richieste di parte civile previste, tra cui quella del Comune di Macerata e del Pd (la cui sede fu danneggiata dai colpi di pistola esplosi da Traini), nella prima udienza nella quale il difensore dell’imputato chiederà il giudizio con il rito abbreviato e la perizia psichiatrica sul suo assistito per verificare se la mattina del 3 febbraio, quando compì il suo raid xenofobo, Luca Traini era in grado di intendere e di volere.

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